Scrutatio

Martedi, 14 maggio 2024 - San Mattia ( Letture di oggi)

Apocalisse 14


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LA SACRA BIBBIANOVA VULGATA
1 Poi guardai ed ecco l'Agnello stava sul monte Sion circondato da centoquarantaquattromila che portavano scritto sulla loro fronte il nome di lui e il nome del Padre suo.1 Et vidi: et ecce Agnus stans supra montem Sion, et cum illo centumquadraginta quattuor milia, habentes nomen eius et nomen Patris eius scriptum infrontibus suis.
2 Udii una voce dal cielo, simile al fragore di acque copiose e al rimbombo di un tuono possente; mi pareva di udire come il suono di arpisti che arpeggiavano sulle loro arpe.2 Et audivi vocem de caelo tamquam vocem aquarum multarum ettamquam vocem tonitrui magni; et vox, quam audivi, sicut citharoedorumcitharizantium in citharis suis.
3 Cantavano, davanti al trono e ai quattro Viventi e ai Seniori, come un cantico nuovo, che nessuno poteva comprendere se non i centoquarantaquattromila, quelli cioè che sono stati riscattati dalla terra.3 Et cantant quasi canticum novum ante thronumet ante quattuor animalia et seniores. Et nemo poterat discere canticum, nisiilla centum quadraginta quattuor milia, qui empti sunt de terra.
4 Questi sono coloro che non si sono contaminati con donne; sono, infatti, vergini. Costoro sono quelli che seguono l'Agnello dovunque egli va. Essi sono stati riscattati dagli uomini quali primizia per Dio e per l'Agnello.4 Hi sunt quicum mulieribus non sunt coinquinati, virgines enim sunt. Hi qui sequuntur Agnum,quocumque abierit. Hi empti sunt ex hominibus primitiae Deo et Agno;
5 Nella loro bocca non s'è trovata menzogna: sono integri.5 et in oreipsorum non est inventum mendacium: sine macula sunt.
6 Poi vidi un altro angelo che, volando nel mezzo del cielo, recava un vangelo eterno per annunciarlo agli abitanti della terra: ad ogni nazione, tribù, lingua e popolo.6 Et vidi alterum angelum volantem per medium caelum, habentem evangeliumaeternum, ut evangelizaret super sedentes in terra et super omnem gentem ettribum et linguam et populum;
7 Diceva a gran voce: "Temete Dio e dategli gloria, poiché giunta è l'ora del suo giudizio. Adorate Colui che ha fatto il cielo e la terra, il mare e le sorgenti d'acqua".7 dicens magna voce: “ Timete Deum et date illigloriam, quia venit hora iudicii eius; et adorate eum, qui fecit caelum etterram et mare et fontes aquarum ”.
8 Quindi un altro angelo seguì dicendo: "E' caduta, è caduta Babilonia, la grande, quella che con il vino dell'ardore della sua prostituzione ha abbeverato tutte le genti".8 Et alius angelus secutus est dicens: “ Cecidit, cecidit Babylon illa magna,quae a vino irae fornicationis suae potionavit omnes gentes! ”.
9 Ancora un altro angelo, un terzo, seguì a loro, dicendo a gran voce: "Se qualcuno adora la bestia e la sua immagine e accetta il marchio sulla sua fronte o sulla mano,9 Et alius angelus tertius secutus est illos dicens voce magna: “ Si quisadoraverit bestiam et imaginem eius et acceperit characterem in fronte sua autin manu sua,
10 berrà egli il vino del furore di Dio, che puro sta versato nel calice della sua ira e fuoco e zolfo saranno il suo tormento davanti ai santi angeli e davanti all'Agnello. Il fumo del loro tormento salirà per i secoli dei secoli.10 et hic bibet de vino irae Dei, quod mixtum est mero in caliceirae ipsius, et cruciabitur igne et sulphure in conspectu angelorum sanctorum etante conspectum Agni.
11 Giorno e notte non avranno riposo quanti adorano la bestia e la sua immagine e chiunque riceve il marchio del suo nome".11 Et fumus tormentorum eorum in saecula saeculorumascendit, nec habent requiem die ac nocte, qui adoraverunt bestiam et imaginemeius, et si quis acceperit characterem nominis eius ”.
12 Sta qui la pazienza dei santi, che conservano i divini precetti e la fede di Gesù.12 Hic patientia sanctorum est, qui custodiunt mandata Dei et fidem Iesu.
13 Quindi udii una voce dal cielo che diceva: "Scrivi: Beati i morti che muoiono nel Signore, sin da ora. Sì, dice lo Spirito, poiché si riposeranno dalle loro fatiche; li accompagnano, infatti, le opere loro".13 Etaudivi vocem de caelo dicentem: “ Scribe: Beati mortui, qui in Dominomoriuntur amodo. Etiam, dicit Spiritus, ut requiescant a laboribus suis; operaenim illorum sequuntur illos ”.
14 Poi guardai ed ecco una nuvola bianca, e sopra la nuvola uno stava seduto, simile a figlio d'uomo, con in capo una corona d'oro e una spada affilata nella mano.14 Et vidi: et ecce nubem candidam, et supranubem sedentem quasi Filium hominis, habentem super caput suum coronam auream etin manu sua falcem acutam.
15 Dal tempio uscì un altro angelo che gridò a gran voce a colui che stava sulla nuvola: "Getta la tua falce e mieti, ché giunto è il tempo di mietere; disseccata è la messe della terra".15 Et alter angelus exivit de templo clamans vocemagna ad sedentem super nubem: “ Mitte falcem tuam et mete, quia venit hora,ut metatur, quoniam aruit messis terrae ”.
16 Allora colui che stava sulla nuvola gettò la falce sulla terra e fu mietuta la terra.16 Et misit, qui sedebat supranubem, falcem suam in terram, et messa est terra.
17 Un altro angelo uscì dal tempio celeste; anch'egli aveva nella mano una falce affilata.17 Et alius angelus exivit de templo, quod est in caelo, habens et ipse falcemacutam.
18 E un altro angelo, quello che ha potere sul fuoco, uscì dalla parte dell'altare e gridò a gran voce a colui che aveva la falce affilata: "Getta la tua falce affilata e taglia i grappoli della vigna della terra, giacché mature sono ormai le sue uve".18 Et alius angelus de altari, habens potestatem supra ignem, etclamavit voce magna ad eum, qui habebat falcem acutam, dicens: “ Mitte falcemtuam acutam et vindemia botros vineae terrae, quoniam maturae sunt uvae eius ”.
19 Allora l'angelo gettò la sua falce sulla terra e vendemmiò la vigna della terra, gettandone l'uva nel grande tino del furore di Dio.19 Et misit angelus falcem suam in terram et vindemiavit vineam terrae et misitin lacum irae Dei magnum.
20 Il tino fu pigiato fuori della città e ne uscì sangue che salì fino al morso dei cavalli, per una distanza di milleseicento stadi.20 Et calcatus est lacus extra civitatem, et exivitsanguis de lacu usque ad frenos equorum per stadia mille sescenta.