Scrutatio

Lunedi, 13 maggio 2024 - Beata Vergine Maria di Fatima ( Letture di oggi)

Vangelo secondo Matteo 18


font
LA SACRA BIBBIANOVA VULGATA
1 In quel tempo si avvicinarono a Gesù i discepoli per dirgli: "Chi è dunque il più grande nel regno dei cieli?".1 In illa hora accesserunt di scipuli ad Iesum dicentes: “ Quis putasmaior est in regno caelorum? ”.
2 Egli, chiamato a sé un fanciullo, lo pose in mezzo a loro2 Et advocans parvulum, statuit eum in medioeorum
3 e disse: "In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i fanciulli, non entrerete nel regno dei cieli.3 et dixit: “ Amen dico vobis: Nisi conversi fueritis et efiiciaminisicut parvuli, non intrabitis in regnum caelorum.
4 Chi dunque si farà piccolo come questo fanciullo, questi sarà il più grande nel regno dei cieli.4 Quicumque ergo humiliaveritse sicut parvulus iste, hic est maior in regno caelorum.
5 Se uno accoglie un solo fanciullo come questo nel mio nome, accoglie me".5 Et, qui susceperitunum parvulum talem in nomine meo, me suscipit.
6 "Ma se uno sarà di scandalo a uno di questi piccoli che credono in me, è meglio per lui che gli sia legata al collo una mola asinaria e sia precipitato nel fondo del mare.6 Qui autem scandalizaverit unum de pusillis istis, qui in me credunt, expeditei, ut suspendatur mola asinaria in collo eius et demergatur in profundum maris.
7 Guai al mondo per gli scandali! Infatti, se è inevitabile che avvengano scandali, guai però a quell'uomo per mezzo del quale avviene lo scandalo.7 Vae mundo ab scandalis! Necesse est enim ut veniant scandala; verumtamen vaehomini, per quem scandalum venit!
8 Se la tua mano o il tuo piede ti è di scandalo, taglialo e gettalo via da te. E' meglio per te entrare nella vita monco o zoppo, che con due mani o due piedi essere gettato nel fuoco eterno.8 Si autem manus tua vel pes tuus scandalizat te, abscide eum et proice abs te:bonum tibi est ad vitam ingredi debilem vel claudum, quam duas manus vel duospedes habentem mitti in ignem aeternum.
9 E se il tuo occhio ti è di scandalo, càvalo e gèttalo via da te; è meglio per te entrare nella vita con un solo occhio, che essere gettato con due occhi nella Geenna del fuoco.9 Et si oculus tuus scandalizat te, erueeum et proice abs te: bonum tibi est unoculum in vitam intrare, quam duos oculoshabentem mitti in gehennam ignis.
10 Guardatevi dal disprezzare uno di questi piccoli, poiché vi dico che i loro angeli nei cieli contemplano continuamente il volto del Padre mio che è nei cieli".10 Videte, ne contemnatis unum ex his pusillis; dico enim vobis quia angelieorum in caelis semper
vident faciem Patris mei, qui in caelis est.
11 "Infatti, il Figlio dell'uomo è venuto a trarre in salvo ciò che era perito.11
12 Che ve ne pare? Se un uomo ha cento pecore e una di esse si smarrisce, non lascia le novantanove sui monti e va in cerca di quella smarrita?12 Quid vobis videtur? Sifuerint alicui centum oves, et erraverit una ex eis, nonne relinquet nonagintanovem in montibus et vadit quaerere eam, quae erravit?
13 E se gli capita di trovarla, in verità vi dico: si rallegrerà per essa più che delle altre novantanove che non si erano smarrite.13 Et si contigerit utinveniat eam, amen dico vobis quia gaudebit super eam magis quam super nonagintanovem, quae non erraverunt.
14 Proprio questo è il volere del Padre vostro che è nei cieli: che neanche uno di questi piccoli si perda".14 Sic non est voluntas ante Patrem vestrum, qui incaelis est, ut pereat unus de pusillis istis.
15 "Se il tuo fratello pecca, va', riprendilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai riacquistato il tuo fratello.15 Si autem peccaverit in te frater tuus, vade, corripe eum inter te et ipsumsolum. Si te audierit, lucratus es fratrem tuum;
16 Se invece non ti ascolterà, prendi con te una o due persone, affinché sulla bocca di due o tre testimoni si stabilisca ogni cosa.16 si autem non audierit,adhibe tecum adhuc unum vel duos, ut in ore duorum testium vel trium stet omneverbum;
17 Se non ascolterà neppure loro, deferiscilo alla chiesa e se neppure alla chiesa darà ascolto, sia egli per te come il pagano e il pubblicano.17 quod si noluerit audire eos, dic ecclesiae; si autem et ecclesiamnoluerit audire, sit tibi sicut ethnicus et publicanus.
18 In verità vi dico: tutto ciò che avrete legato sulla terra resterà legato nel cielo; e tutto ciò che avrete sciolto sulla terra resterà sciolto nel cielo".18 Amen dico vobis:Quaecumque alligaveritis super terram, erunt ligata in caelo; et, quaecumquesolveritis super terram, erunt soluta in caelo.
19 "Ancora: in verità vi dico che, se due di voi sulla terra saranno d'accordo su qualche cosa da chiedere, qualunque essa sia, sarà loro concessa dal Padre mio che è nei cieli.19 Iterum dico vobis: Si duo ex vobis consenserint super terram de omni re,quamcumque petierint, fiet illis a Patre meo, qui in caelis est.
20 Infatti, dove sono riuniti due o tre nel mio nome, ivi sono io, in mezzo a loro".20 Ubi enimsunt duo vel tres congregati in nomine meo, ibi sum in medio eorum ”.
21 Allora Pietro si fece avanti e gli domandò: "Signore, quante volte, se il mio fratello peccherà contro di me, dovrò perdonargli? Fino a sette volte?".21 Tunc accedens Petrus dixit ei: “ Domine, quotiens peccabit in me fratermeus, et dimittam ei? Usque septies? ”.
22 Gesù gli rispose: "Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette".22 Dicit illi Iesus: “ Non dico tibiusque septies sed usque septuagies septies.
23 "Per questo il regno dei cieli è paragonato a un re che volle fare i conti con i suoi servi.23 Ideo assimilatum est regnum caelorum homini regi, qui voluit rationem ponerecum servis suis.
24 Iniziando dunque a chiedere i conti, gli fu presentato uno che era debitore di diecimila talenti.24 Et cum coepisset rationem ponere, oblatus est ei unus, quidebebat decem milia talenta.
25 Poiché costui non poteva pagare, il padrone comandò che fossero venduti lui, la moglie, i figli e quanto possedeva e saldasse così il conto.25 Cum autem non haberet, unde redderet, iussit eumdominus venumdari et uxorem et filios et omnia, quae habebat, et reddi.
26 Allora quel servo, con la faccia per terra, lo supplicava dicendo: "Signore, sii benevolo con me e ti soddisferò in tutto".26 Procidens igitur servus ille adorabat eum dicens: “Patientiam habe in me, etomnia reddam tibi”.
27 Il padrone fu mosso a pietà di quel servo, lo lasciò libero e gli condonò il debito.27 Misertus autem dominus servi illius dimisit eum etdebitum dimisit ei.
28 Ora, appena uscito, lo stesso servo s'imbatté in uno dei suoi compagni il quale gli doveva cento denari. Lo afferrò e, quasi strozzandolo, diceva: "Rendimi quanto mi devi".28 Egressus autem servus ille invenit unum de conservissuis, qui debebat ei centum denarios, et tenens suffocabat eum dicens: “Redde,quod debes!”.
29 Bocconi a terra, questi lo implorava dicendo: "Sii benevolo con me e ti soddisferò".29 Procidens igitur conservus eius rogabat eum dicens: “Patientiamhabe in me, et reddam tibi”.
30 Egli non acconsentì, ma andò a farlo gettare in prigione finché non gli avesse pagato il debito.30 Ille autem noluit, sed abiit et misit eum incarcerem, donec redderet debitum.
31 Venuti a conoscenza dell'accaduto, gli altri servi se ne rattristarono grandemente e andarono a riferire ogni cosa al loro padrone.31 Videntes autem conservi eius, quae fiebant, contristati sunt valde etvenerunt et narraverunt domino suo omnia, quae facta erant.
32 Allora il padrone, chiamatolo a sé, gli dice: "Servo malvagio, ti ho condonato tutto quel debito perché mi avevi supplicato;32 Tunc vocavitillum dominus suus et ait illi: “Serve nequam, omne debitum illud dimisi tibi,quoniam rogasti me;
33 non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, come io ho avuto pietà di te?".33 non oportuit et te misereri conservi tui, sicut et egotui misertus sum?”.
34 Preso perciò dall'ira, il padrone lo consegnò agli sbirri, finché non gli avesse restituito tutto ciò che gli doveva.34 Et iratus dominus eius tradidit eum tortoribus,quoadusque redderet universum debitum.
35 Proprio così il Padre mio celeste tratterà voi, qualora non rimettiate di cuore ciascuno al proprio fratello".35 Sic et Pater meus caelestis facietvobis, si non remiseritis unusquisque fratri suo de cordibus vestris ”.