Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Naum 3


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1Guai alla città sanguinaria, tutta frode, piena di rapina, che non cessa mai di sbranare;2schioccar di frusta, strepito di ruote, cavalli furenti, carri traballanti;3cavalieri all'assalto, lampeggiare di spade, bagliori di lance; molti i feriti, una massa gli uccisi, innumerevoli i cadaveri, si barcolla sopra i morti!4Per le molte prostituzioni della cortigiana, della bella favorita, dell'abile incantatrice, che tiranneggiava i popoli con i suoi favori, le nazioni con i suoi incantesimi!5Ecco! A te! Dice il Signore degli eserciti. Io scoprirò i tuoi panni fino al viso e mostrerò alle genti la tua nudità e ai regni il tuo disonore!6Getterò su di te le tue lordure, ti ricoprirò d'ignominia, ti ridurrò ad essere uno spettacolo!7Allora chiunque ti vedrà si allontanerà da te e dirà: "Ninive! Che desolazione! Chi potrà consolarla? Nessuno potrà trovar chi la consoli!".8Sei tu forse più forte di Tebe, che si adagiava sui canali del Nilo, che per avamposto aveva il mare, l'acqua le faceva da muraglia?9L'Etiopia e l'Egitto erano la sua potenza; non aveva confini; Put e i Libici erano suoi ausiliari.10Anch'essa è dovuta partire in esilio, andare in cattività; i suoi bambini sono stati sfracellati in mezzo alle piazze; sopra i suoi nobili han gettato la sorte e tutti i suoi grandi li han caricati di catene!11Anche tu sarai stordita, verrai tiranneggiata; anche tu dovrai trovare uno scampo davanti al nemico!12Tutte le tue fortificazioni sono come ficaie con i fichi primaticci; se si scrollano, cadono nella bocca di chi li vuol mangiare!13Ecco il tuo popolo: sono donne dentro alle tue mura; davanti ai tuoi nemici si spalancano le porte della tua terra; il fuoco ha divorato le tue serrature.14Attingiti acqua per l'assedio, rinforza le tue fortificazioni; marcia nel fango, calca l'argilla, prendi la formella per i mattoni.15Ivi il fuoco ti divorerà, ti distruggerà la spada! Ammàssati come i bruchi, ammàssati come le cavallette;16amoltiplica i tuoi mercanti più delle stelle del cielo,16bi bruchi dispiegano le ali e volano,17ale tue guarnigioni come le cavallette, i tuoi scribi come insetti. Si accampano sulle mura nel giorno del freddo. Spunta il sole,17bvagano qua e là né si conosce dove. Sventurati! Si sono18forse addormentati i tuoi pastori, o re di Assur? Sonnecchiano i tuoi prodi, il tuo popolo è disperso sui monti e non c'è chi lo raccolga!19Non c'è rimedio alla tua ferita, la tua piaga è inguaribile; tutti quelli che ne sentono parlare sono contenti della tua sorte! Infatti sopra chi non è passato in ogni tempo quello che tu soffri?