Scrutatio

Lunedi, 13 maggio 2024 - Beata Vergine Maria di Fatima ( Letture di oggi)

Ester 8


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LA SACRA BIBBIABIBBIA TINTORI
1 Il re Assuero dette allora alla regina Ester la casa di Aman, il persecutore degli Ebrei, e Mardocheo fu introdotto alla presenza del re, perché Ester gli aveva detto chi era per lei.1 In quello stesso giorno il re Assuero donò alla regina Ester la casa d'Aman nemico dei Giudei, e Mardocheo si presentò al re, a cui Ester aveva confessato ch'egli era suo zio paterno.
2 Il re si tolse l'anello che aveva ripreso ad Aman e lo dette a Mardocheo, ed Ester lo nominò capo della casa di Aman.2 Il re, preso l'anello che aveva fatto togliere ad Aman, lo diede a Mardocheo, che Ester costituì sopra la sua casa.
3 Ester parlò ancora al re, prostrata a terra, pianse e supplicò perché annullasse il malvagio progetto di Aman, l'agaghita, e quanto egli aveva macchinato contro gli Ebrei.3 Non contenta di questo, Ester si gettò ai piedi del re e, parlandogli tra il pianto, lo scongiurò a ordinare d'impedire gli effetti della malizia di Aman l'Agagite e delle inique trame da lui ordite contro i Giudei.
4 Il re tese a Ester lo scettro d'oro, ed Ester si levò in piedi davanti al re4 Il re, secondo l'uso, colla mano le stese lo scettro d'oro, col quale si dava segno di grazia, ed essa, alzatasi in piedi dinanzi a lui,
5 e disse: "Se sembra bene al re e se ho trovato grazia ai suoi occhi, se la cosa pare conveniente al re e se io sono gradita ai suoi occhi, si scriva di ritirare le lettere, frutto del pensiero di Aman, figlio di Ammedàta, l'agaghita, che egli scrisse per sterminare gli Ebrei, che si trovano in tutte le province del re.5 disse: « Se così piace al re, se io ho trovato grazia ai suoi occhi, se la mia preghiera non gli sembra importuna, mi raccomando che si annullino, con nuove lettere, le antiche lettere di Aman, persecutore e nemico dei Giudei, colle quali egli aveva ordinato che in tutte le provinole del re essi fossero trucidati.
6 Come potrei infatti contemplare la disgrazia che colpirebbe il mio popolo e come potrei contemplare lo sterminio della mia stirpe?".6 E come io potrei sopportare la strage e lo sterminio del mio popolo? »
7 Il re Assuero disse alla regina Ester e a Mardocheo l'ebreo: "Ecco, io ho dato a Ester la casa di Aman e lui stesso ho impiccato al patibolo, perché volle stendere la mano sopra gli Ebrei.7 Il re Assuero rispose alla regina Ester e a Mardocheo Giudeo: « Io ho data a Ester la casa d'Aman, l'ho fatto mettere in croce, perchè ebbe l'ardire di metter la mano addosso ai Giudei.
8 Voi scrivete agli Ebrei come meglio vi sembra, a nome del re, e sigillate con il sigillo del re, perché le lettere scritte a nome del re e sigillate con l'anello regale non possono revocarsi".8 Or dunque scrivete ai Giudei come vi piace, in nome del re, sigillando le lettere col mio anello ». La consuetudine voleva che nessuno ardisse opporsi alle lettere mandate a nome del re e sigillate col suo anello.
9 Allora, nel mese terzo, il mese di Sivan, il tredici del mese, furono chiamati gli scribi del re e, secondo gli ordini di Mardocheo, fu scritto agli Ebrei, ai satrapi, ai governatori e ai prìncipi delle centoventisette province, dall'India fino all'Etiopia, a ogni provincia secondo la propria scrittura e a ogni popolo secondo la propria lingua, e agli Ebrei nella loro scrittura e nella loro lingua.9 Era il terzo mese, chiamato Siban, ai ventitré del mese, quando, chiamati gli scribi e i copisti del re, furono scritte le lettere, come volle Mardocheo, ai Giudei, ai principi, ai governatori e ai giudici che presiedevano alle centoventisette provincie, dall'india all'Etiopia, provincia per provincia, popolo per popolo, secondo i loro linguaggi e i loro caratteri, e anche ai Giudei, secondo che potevano leggere e intendere.
10 Fu scritto a nome del re Assuero e si sigillò con il sigillo regale e le lettere furono mandate per mezzo di corrieri a cavallo, che montavano superbi cavalli di razza.10 E queste lettere, mandate a nome del re, furon sigillate col suo anello, e spedite per mezzo di corrieri tali che, correndo per diverse parti in tutte le provincie, coi nuovi ordini prevenissero gli antichi.
11 Il re dava agli Ebrei di ogni città il potere di riunirsi e di difendere le loro vite, distruggendo, uccidendo e sterminando ogni forza armata, popolo o provincia che li perseguitasse, bambini e donne, e i loro beni potevano darsi al saccheggio,11 Il re ordinò loro d'andare a trovare i Giudei in ciascuna città e di ingiunger loro d'unirsi insieme per difendere la loro vita e uccidere e sterminare tutti i loro nemici colle mogli, i figli, le case, e predarne le spoglie.
12 Qualunque città e provincia che non abbia eseguito queste disposizioni sarà per vendetta consumata a ferro e a fuoco; essa diverrà inaccessibile non solo agli uomini, ma odiosa alle fiere e agli uccelli per sempre".12 Fu stabilito per tutte le provincie un giorno di vendetta, cioè il tredici del dodicesimo mese Adar.
13 La copia del rescritto doveva essere promulgata come legge in ogni provincia e doveva essere resa nota a tutti i popoli, perché gli Ebrei fossero pronti per quel giorno a vendicarsi dei loro nemici. I corrieri, montati su superbi cavalli, uscirono rapidi e svelti13 In sostanza la lettera notificava a tutte le regioni e a tutti i popoli soggetti all'impero del re Assuero, che gli ebrei eran preparati a vendicarsi dei loro nemici.
14 e corsero, secondo l'ordine del re, mentre la legge fu promulgata nella cittadella di Susa.14 I corrieri partirono in fretta a portare gli ordini, e l'editto del re fu affisso in Susa.
15 Mardocheo uscì dalla presenza del re con vesti regali, celesti e bianche, con una grande corona d'oro e un mantello di bisso e di porpora e la città di Susa fu nella gioia e nell'allegria.15 Mardocheo uscì dalla presenza del re e dal palazzo, rifulgente per vesti reali di color giacinto e celeste, con una corona d'oro sul capo, e coperto d'un manto di seta e di porpora; e tutta la città n'esultò e ne fece festa.
16 Per gli Ebrei fu un giorno di luce e di allegria, di gioia e di tripudio.16 Per i Giudei poi sembrò che spuntasse una nuova luce, la gioia, l'onore, il tripudio.
17 In ogni provincia e in ogni città dove arrivava l'ordine del re e il suo editto, gli Ebrei si rallegravano e gioivano, facevano banchetti e feste, e molti fra i popoli del paese si fecero Ebrei, perché il timore degli Ebrei era caduto sopra di essi.17 E in ogni nazione, città e provincia, dovunque giungevano gli ordini del re, fu tanta la gioia, tanti i banchetti, i conviti e le feste, che molti di altre nazioni e di altre religioni ne abbracciavano la religione e le cerimonie, perchè il nome giudaico incuteva a tutti grande spavento.