Scrutatio

Lunedi, 29 aprile 2024 - Santa Caterina da Siena ( Letture di oggi)

Numeri 35


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Note:

35,2-3:Comanda.... che... diano a' Leviti delle città da abitare, ec. Tutta la tribù di Levi ore esclusa dall'aver parte a' terreni del paese di Chanaan: era però giusto, che avessero dove abitare; e perciò Dio ordina, che si assegnino loro delle città con un determinato territorio all'intorno, che fosse di loro proprietà e dove potessero far pascolare i loro greggi e giumenti. Questo territorio è fissato fino all'estensione di mille passi ( vers. 4. ), o sia di due mila cubiti ( vers. 5. ), che è lo stesso, perché i due mila cubiti fanno i mille passi. Così s. Girol. ad Algas, Origen. Teofil., ec.

35,6:Sei saranno destinate al ricovero ec. Dio ordina di fissare nel numero delle quarant' otto città assegnate a' Leviti sei città, nelle quali possa rifugiarsi chiunque fosse reo di omicidio involontario; colla quale istituzione volte il Signore in primo luogo provvedere alla sicurezza dell'innocente contro i primi impeti dell'ira de' parenti dell'ucciso; secondo, togliere le occasioni di nuove risse; terzo, far conoscere con quanta severità si dovesse punire l'omicidio volontario, mentre per quello che era senza colpe, dovea l'uccisore prendersi il bando dalla propria casa per trovare un asilo.

35,12:Nelle quali quando uno si sarà rifugiato, non potrà ec. Non potrà il parente più prossimo dell'ucciso cercare di far punire colui, che gode dell'asilo in una delle sei città. Notisi, che quand' uno si era così messo in salvo, la giustizia non lasciava di prendere le necessarie informazioni e di appurare il fatto, se il fuoruscito era giudicato innocente, e l'omicidio involontario, era lasciato in pace nella città del refugio: se si fosse provato, che il suo omicidio era volontario, si estraeva dal suo asilo e si puniva colla morte secondo la legge. Questo giudizio sembra chiaro dal versetto 25 che si facesse nella città, dove era stato fatto l'omicidio, e il reo vi era condotto per essere disaminato e rimesso poi con tutta sicurezza nella città del refugio quando era deciso, che il caso era involontario.

35,19:Il parente dell'ucciso ucciderà l'omicida ec. Potrà ucciderlo, senza che per questo egli possa essere punito in giustizia: può ammazzarlo impunemente, se lo incontra prima che quegli siasi ritirato nella città del retugio. A rattrenare gli spiriti duri e protervi permise Dio a' più prossimi parenti di far vendetta della morte del loro parente colla morte dell'uccisore, esimendoli da ogni pena nel foro esterno, senza però che per questo fossero esenti della colpa negli occhi di Dio medesimo, quando per ira e odio spargevano il sangue, dell'omicida.

35,25:Sino a tanto che il sommo sacerdote.... venga a morire. Notisi, come l'omicidio involontario e provato tale in giudizio è punito coll'esilio da durare fino alla morte del Pontefice. Solamente alla morte di questo poteva l'esule ritornare alla patria, ritornare tra' suoi, ritornare a godere de' diritti di cittadino. Per regione di questa disposizione della legge si dice primo, che così si dava tempo, affinché l'ira de' parenti del morto si mitigasse; e questi di poi avendo dinanzi agli occhi la morte del sommo Sacerdote e il pubblico lutto, che facessi per essa, venissero a ricordarsi della comune condizione degli uomini, e deponesser lo sdegno essendo anche giusto, che morto il primario ministro delle cose sante, si ponesse fine alle private querele e si seppellisse la memoria delle ingiurie ricevute da chicchessia, Teodor. In secondo luogo, veniva così a dimostrarsi e la venerazione somma, che aveasi pel sommo sacerdote e l'orrore, in cui doveva aversi l'omicidio, mentre non si toglie va a questa specie di morte civile l'omicida benché involontario, se non morto che fosse colui, nel pontificato del quale era stato fatto tal omicidio. In terzo luogo finalmente non credo debba dubitarsi, che Dio abbia in questa legge avuto principalmente in mira di significare, come colla sola morte del sommo sacerdote Gesù Cristo, e mediante il sangue di lui doveano gli uomini conseguire la libertà e il diritto di tornare alla patria celeste.

35,27:Sarà senza colpa. Ciò non gli sarà imputato a colpa nel foro esterno. Osservano gli Ebrei, che Dio permetteva a un uomo di far vendetta dall'ingiuria fatta a un altro, ma non dell'ingiuria fatta a se stesso; perché è assai più difficile di serbar moderazione in quello, che tocca noi stessi, che in quello, che risguarda i nostri prossimi, particolarmente quando non abbiam nulla da sperare, né da temere da loro. Dio per raffrenare in una nazione cruda e di genio feroce l'impetuosità dello sdegno, e impedire lo spargimento del sangue, arma contro l'omicida non solo il braccio inflessibile, ma lento delle leggi, ma anche il naturale risentimento del sangue e attutisce la protervia degli uomini sanguinari colla difficoltà di scampar dalla pena.

35,33:Guardatevi dal contaminare la terra, ec. dell'omicidio si dice, che per esso è contaminata la terra, che riceve il sangue dell'uomo ucciso, ond' ella ne resta moralmente immonda, particolarmente ove si tratti d'una terra santa e privilegiata, nella quale Dio si faccia vedere, come era la terra d'Israele.