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Lunedi, 13 maggio 2024 - Beata Vergine Maria di Fatima ( Letture di oggi)

Secondo libro dei Maccabei 13


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BIBBIA MARTINILA SACRA BIBBIA
1 L'anno cento quarantanove Giuda intese come Antioco Eupatore veniva con gran gente contro i Giudei,1 Nell'anno 149 giunse notizia agli uomini di Giuda che Antioco Eupàtore si avvicinava con le sue truppe alla Giudea,
2 E con lui Lisia tutore, che aveva il maneggio degli affari, che avea seco cento dieci mila fanti, e cinque mila cavalli, e ventidue elefanti, e cocchi falcati trecento.2 e con lui vi era anche Lisia, suo tutore e ministro, avendo ciascuno un esercito greco di centodiecimila fanti, cinquemilatrecento cavalieri, ventidue elefanti e trecento carri falcati.
3 E si mischiò con essi anche Menelao, e con grande artifizio cercava di placare Antioco non perché amasse la salute della patria, ma sulla speranza di esser messo in possesso del principato.3 Si era unito a loro anche Menelao, il quale stimolava Antioco con grande furberia, non per la salvezza della patria, ma sperando di riottenere il potere.
4 Ma il Re de' regi voltò il cuore di Antioco contro quel peccatore, e avendogli Lisia rappresentato come quegli era la causa di tutti i mali, il re comandò, che lo prendessero, e lo facessero morire in quello stesso luogo secondo la loro consuetudine.4 Il Re dei re, però, eccitò lo sdegno di Antioco contro questo scellerato, poiché, avendogli Lisia dimostrato che era la causa di tutti i mali, egli ordinò di condurlo a Berèa e di farlo perire come si usa in quel luogo.
5 Era nel luogo stesso una torre di cinquanta cubiti, piena tutta d'una gran massa di cenere: di li vedeasi (solo) il precipizio:5 Vi è, infatti, in quel luogo, una torre di cinquanta cubiti, piena di cenere e munita di una macchina ruotante, che da ogni parte fa cadere a precipizio sulla cenere.
6 Ordinò, che di li quel sacrilego fosse gettato nella cenere, dandogli tutti la spinta per farlo perire.6 Dall'alto, chi è colpevole di furto sacrilego o ha raggiunto il colmo di certi altri delitti, tutti lo spingono verso la rovina.
7 Con tal legge dovette morire il prevaricator della legge Menelao, senza che fosse seppellito nella terra.7 Con tale sorte accadde di morire all'iniquo Menelao, senza avere neppure la sepoltura.
8 E ciò molto giustamente; perocche avendo egli commessi molti delitti contro l'altare di Dio, il di cui fuoco, o la cenere son cose sante, fu egli condannato a morire nella cenere.8 E molto giustamente, poiché dopo aver compiuto molti delitti contro l'altare, il cui fuoco è puro al pari della cenere, nella cenere trovò la morte.
9 Ma il re veniva con animo furibondo per farsi conoscere a' Giudei più cattivo del padre suo.9 Il re, dunque, pieno di feroci sentimenti, veniva per mostrare ai Giudei cose peggiori di quelle accadute sotto suo padre.
10 Le quali cose avendo sapute Giuda ordinò al popolo, che invocasse di e notte il Signore, affinchè come in tutte le altre occasioni, così adesso gli aiutasse:10 Appreso ciò, Giuda diede ordine alla moltitudine d'invocare giorno e notte il Signore affinché, come altre volte, così anche ora venisse in soccorso di coloro che stavano per essere privati della legge, della patria e del santo tempio,
11 Come quelli, che temevano di aver a perdere e la legge, e la patria, è il tempio santo; e non permettesse, che restasse soggetto di nuovo alle bestemmiatrici nazioni quel popolo, che poco prima avea cominciato alcun poco a respirare.11 e non permettesse che il popolo, che da poco aveva ripreso animo, cadesse nelle mani degli infami gentili.
12 E cosi avendo fatto tutti d'accordo, e implorata la misericordia del Signore, con lagrime, e digiuni, prostrati per terra per tre interi giorni, Giuda gli esortò a mettersi all'ordine.12 Quando tutti insieme ebbero fatto ciò, implorando il Signore misericordioso per tre giorni ininterrotti, con lamenti, digiuni e prostrazioni, Giuda tenne loro un'esortazione e comandò di star preparati.
13 Ed egli col parer de' seniori risolvè di uscire in campagna prima che il re si accostasse coll'esercito alla Giudea, e si rendesse padrone della città; e di rimettere al Signore l'esito dell'affare.13 Quindi, incontratosi da solo con gli anziani, fu deciso di uscire per regolare l'affare con l'aiuto di Dio, prima che l'esercito del re invadesse la Giudea e si impadronisse della città.
14 Rassegnatosi adunque totalmente alle disposizioni di Dio Creatore dell'Universo, ed esortati i suoi a combattere virilmente, e a difendere sino alla morte le leggi, il tempio, la città, la patria, e i cittadini, si accampò coll'esercito vicino a Modin.14 Perciò, affidata la protezione dell'impresa al Creatore del mondo ed esortati i suoi uomini a lottare eroicamente fino alla morte per le leggi, il tempio, la città, la patria e le istituzioni, fece porre l'accampamento nei pressi di Modin.
15 E dato per segno a' suoi la vittoria di Dio, fatta una scelta della più robusta gioventù, assalì di notte tempo il quartiere del re, e uccise nel campo quattro mila uomini, e il più grande degli elefanti con quelli, che gli stavan sopra:15 Data ai suoi la parola d'ordine: "Vittoria di Dio", con alcuni giovani scelti tra i migliori, piombò di notte sulla tenda del re e sull'accampamento, uccise duemila uomini e trafisse il più grosso degli elefanti con il suo guidatore.
16 E riempiuti di terrore, e di scompiglio gli alloggiamenti, dopo sì felice impresa si ritirarono.16 Alla fine, riempito l'accampamento di spavento e di confusione, si ritirarono con pieno successo.
17 E ciò fu fatto al primo spuntare del giorno, assistendoli Dio colla sua protezione.17 Appariva già il giorno, quando la cosa fu compiuta con la protezione del Signore che aveva soccorso Giuda.
18 Ma il re dopo aver fatto saggio dell'audacia de' Giudei, cercava con arte di impadronirsi de' posti scabrosi:18 Allora il re, avendo avuto un saggio dell'audacia dei Giudei, tentò di occupare quei luoghi con stratagemmi.
19 E si accostò coll' esercito a Bethsura, la quale era una fortezza de' Giudei ben munita: ma era rispinto, trovava inciampi, scapitava.19 Marciò contro Bet-Zur, piazza fortificata dei Giudei; ma fu respinto, ostacolato e battuto,
20 E Giuda mandava a que' di dentro ciò che lor bisognava.20 poiché Giuda riuscì a far pervenire agli assediati il necessario.
21 Ma un certo Rhodoco nell'esercito de' Giudei faceva la spia a' nemici, ma fu cercato, e si trovò, e si messe in prigione.21 Un certo Rodoco, delle file dei Giudei, aveva comunicato ai nemici i segreti dell'esercito giudaico. Fu perciò ricercato, catturato e tolto di mezzo.
22 E il re parlamentò di nuovo con quelli, che erano in Bethsura, e data loro la sua parola, e ricevuta la loro, se n' andò:22 Il re trattò per la seconda volta con gli uomini di Bet-Zur, diede loro la destra in segno di pace, la ricevette e andò via. Attaccò gli uomini di Giuda, ma ebbe la peggio.
23 Venne alle mani con Giuda, e fu vinto. Indi avendo saputo come si era ribellato Filippo lasciato in Antiochia al maneggio degli affari, perdutosi di animo si raccomandò a' Giudei, e si umiliò ad essi, e giurò tutto quello che parve giusto, e fatta la riconciliazione offerse sagrifizio, rendè onore al tempio, e gli fece dei doni:23 Venne poi a sapere che in Antiochia Filippo, lasciato a capo degli affari, si era ribellato. Costernato, convocò i Giudei, si sottomise, giurò su tutto ciò che era giusto, si riconciliò, offrì un sacrificio, onorò il tempio e fu generoso con il luogo santo.
24 Abbracciò Maccabeo, e lo fece governatore, e principe da Tolemaide fino ai Gerreni.24 Poi salutò Giuda Maccabeo e lasciò Egemònide quale stratega da Tolemaide fino al paese dei Gerreni.
25 Ma essendo Antioco arrivato a Tolemaide, quei cittadini erano molto malcontenti di quelle convenzioni, e di quella amicizia, con paura, che di dispetto non rompessero la confederazione.25 Passò per Tolemaide; ma gli abitanti di Tolemaide erano irritati per gli accordi. Infatti erano preoccupati per le convenzioni e volevano respingerle.
26 Allora Lisia salì sulla tribuna, e avendo renduto conto dell'affare, calmò il popolo, e se ne tornò ad Antiochia. Tal ebbe fine il viaggio, e il ritorno del re.26 Lisia però salì sulla tribuna, si difese come poté, li persuase, li calmò, se li rese favorevoli e partì per Antiochia. In questo modo andarono le cose circa la spedizione e la ritirata del re.