Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Secondo libro dei Re 19


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Ezechia, e Isaia rivoltisi al Signore, e pregandolo di liberargli a riflesso delle bestemmie di Rabsace, un angelo uccide 18,000 assiri. Sennacherib si dà alla fuga, ed è ucciso da' figliuoli nel tempio de suoi idoli.

1Tali cose avendo udite il re Ezechia, si stracciò le sue vesti, e si coperse di sacco, e se n'andò alla casa del Signore,2E mandò Eliacim maggiordomo, e Sobna dottor della legge, e i più vecchi sacerdoti coperti di sacco ad Isaia figliuolo di Amos, profeta:3I quali gli dissero: Ezechia dice cosi: Giorno di tribolazione, e di minaccia, e di bestemmia egli è questo giorno: i figliuoli si son condotti fino al parto, ma la partoriente è priva di forze.4Forse il Signore Dio tuo avrà posto mente a tutti i discorsi di Rabsace mandato dal re degli Assiri suo signore ad oltraggiare il Dio vivente, e a vituperarlo colle parole, le quali il Signore Dio tuo ha sentite: fa adunque orazione per gli avanzi, che restano.5Andarono adunque i servi del re Ezechia a trovare Isaia.6E Isaia disse loro: Voi direte al signor vostro: Queste cose dice il Signore: Non ti impaurire per le parole, che hai sentite, colle quali i servi del re Assiro han bestemmiato contro di me.7Ecco, che io manderò a lui uno spirito, ed egli udirà una nuova, e se ne tornerà al suo paese, e io lo farò cadere di spada nel suo paese.8Frattanto Rabsace tornò al re degli Assiri, e trovollo che assediava Lobna: perocché avea già saputo, com' egli si era partito da Lachis.9E (Sennacherib ) avendo udito come Tharaca re di Etiopia si era mosso per venir con lui a battaglia, nel movere il campo contro di lui, mandò ambasciadori ad Ezechia, e disse loro:10Così direte ad Ezechia re di Giubda: Non ti lasciar sedurre dal Dio tuo, in cui tu hai fidanza, e non dire: Gerusalemme non sarà data in poter del re degli Assiri:11Perocché tu hai sentito quello, che han fatto i re degli Assiri in tutti agli altri paesi, e come gli han devastati: sarai dunque tu il solo, che potrai liberartene12Forse che gli dei delle nazioni ne han liberata alcuna di quelle, che furono sterminate da' padri miei, viene a dire, Gozan, e Haran, e Reseph, e i figliuoli di Eden, che erano a Thelassar?13Dov'è il re di Emath, e il re di Arphad, e il re della città di Sepharvaim, e di Ana, e di Ava?14Ricevuta adunque Ezechia la lettera pelle mani degli ambasciadori, e avendola letta, se n'andò al tempio del Signore, è la distese dinanzi al Signore;15E fece orazione nel cospetto di lui, e disse: Signore Dio d'Israele, che siedi sopra i Cherubini, tu sei il solo Dio di tutti i re della terra: tu facesti il cielo, e la terra:16Porgi l'orecchio, e ascolta: apri, o Signore, gli occhi tuoi, e mira: ascolta tutto quel, che dice Sennacherib, il quale ha mandato ad oltraggiare tra noi il Dio vivo.17Egli è vero, o Signore, che i re degli Assiri han desolate le genti, e tutte le terre loro:18E han gettati nel fuoco gli dei loro: perocché eglino non erano dei, ma opere delle mani degli uomini fatte di legno, e di sasso; ed ei le distrussero.19Adesso pertanto, o Signore Dio nostro, salvaci dalle mani di costui, affinchè i regni tutti della terra conoscano, come tu se' il Signore, il solo20E Isaia figliuolo di Amos mandò a dire ad Ezechia: Queste cose dice il Signore Dio d'Israele: Ho udito la preghiera, che tu mi hai fatta riguardo a Sennacherib re degli Assiri.21Ecco quello, che il Signore ha detto di lui: Ella ti ha disprezzato, e ti ha schernito la vergine figlia di Sion: dietro a te ella ha scosso il capo la figliuola di Gerusalemme.22Chi hai tu dunque oltraggiato, e chi hai tu bestemmiato? contro di chi hai tu alzata la voce, e levati in alto i tuoi occhi? contro il Santo d'Israele.23Per bocca de' servi tuoi hai vituperato il Signore, e hai detto: Colla moltitudine de' miei cocchi son io salito sui monti eccelsi, sulle cime del Libano, e ho troncati gli alti suoi cedri, e i suoi abeti migliori. E sono arrivato fino alla sua vetta, e ai boschi del suo Carmelo.24Io gli ho atterrati. Io ho bevute le acque altrui, e nel mio passaggio ho asciugate tutte le acque arginate.25Non hai tu sentito dire quel, ch'io feci a principio? Fin dagli antichi giorni io ordii questo, e ora lo eseguisco: le città fatte forti dai lor combattenti son ridotte come colline deserte.26E coloro, che le abitano, imbelli bi braccio, tremarono, e si sbigottirono, diventarono come il fieno nel campo, e come l'erba verde dei tetti, la quale si secca prima di giungere a maturità.27Io previdi il tuo stare, e l'andare, il venire, e la strada, che tu facesti, e il tuo furore contro di me.28Tu hai insolentito contro di me, e la tua superbia si è fatta sentire alle mie orecchie: io adunque metterò un anello alle tu narici, e un morso alla tua bocca, e ti rimenerò indietro per la strada, per cui se' venuto.29Or a te, Ezechia, io do questo segno: Mangia quest'anno quello, che troverai: il secondo anno poi, quello, che nascerà da se stesso; ma il terzo anno seminate, e mietete, piantate le vigne, e mangiatene il frutto.30E tutto quello, che resterà della casa di Giuda, getterà sue radici allingiù, e fruttificherà all'insù:31Perocché da Gerusalemme usciranno fuora gli avanzi, e dal monte di Sion, gente, che avrà salute: lo zelo del Signore degli eserciti farà questo.32Per la qual cosa ecco quello, che del re degli Assiri dice il Signore: Egli non porrà il piede in questa città, e non tirerà contro di lei una freccia, né (il soldato) sotto lo scudo la assalirà, né egli la circonderà di trinciera.33Ei se ne tornerà per la strada, onde è venuto, e non porrà piede in questa città, dice il Signore.34Io proteggerò questa città, e la salverò per amore di me, e per amore di Davidde mio servo.35Or egli avvenne, che quella notte venne l'Angelo del Signore, e uccise nel campo degli Assiri cento ottantacinque mila uomini. Ed essendosi (il re) levato di gran mattino, vide i corpi morti, e si ritirò, e se n'andò,36E tornò Sennacherib re degli Assiri a Ninive, e ivi si fermò.37E mentre egli adorava nel tempio il suo dio Nesroch, i suoi figliuoli Adramelech, e Sarasar lo uccisero a colpi di spada, e fuggirono nell'Armenia, e succedette a lui nel regno Asarhaddon suo figliuolo.

Note:

19,3:I figliuoli si sono condotti fino al parto, ma ec. Maniera di proverbio usata anche da autori profani a significare un pericolo estremo e una inevitabil calamita. Se, giunto il tempo del parto, la donna è priva di farze per partorire, non c'è scampo ne per essa, ne pel bambino.

19,4:Forse il Signore Dio tua ec. Ezechia non mette in dubbio, se Dio abbia, o no, udite, l'empie voci di Rabsace, ma bensì se egli sia per punirle, come meritavano, e far conoscere in speciale providenza, con cui rimirava il suo popolo.
Fa' adunque orazione pegli avanzi, ec. Le dieci tribù erano andate in cattività, una buona parte del paese di Giuda era occupata dal nemico.

19,7:Manderà a lui uno spirito. Per questo spirito sembra più naturale l'intendere l'Angelo del Signore, di cui si parla v. 35.

19,8:E trovollo che assediava Lobna. Lobna non era molto lungi da Lachis, vedi Jos. X. 29. 31.

19,9:Avendo udito come Tharaca re di Etiopia ec. Tharaca è chiamato Thearcon da Strabone. Egli era re non dell'Etiopia, che è a mezzodì dell'Egitto, ma dell'Etiopia dell'Arabia, di cui la capitale credesi, che fosse Taphnes.

19,12-13:Gozan e Haran, ec. Gozun, ovvero Gauzan era nella piccola Armenia, Haran e Reseph nella Siria Palmirena: Eden era nella Siria. Degli altri luoghi qui nominati si è parlato di sopra.

19,21:Ella ti ha disprezzato, ec. I preferiti sono qui posti in vece de' futuri secondo l'uso profetico: perocchè Isaia qui predice come Gerusalemme si riderà dell'arroganza e della potenza del re degli Assiri.
Vergine figlia di Sion. Così è chiamata sovente ne' profeti Gerusalemme, di cui nobilissimo parte era il monte Sion, dove era il tempio del vero Dio. Il nome di vergine, ovvero fanciulla è adoperato a ispirare affetto di tenerezza verso di lei.

19,23:Son io salito... sulle cime del Libano. I miei eserciti non han potuto rattenere l'altezza de' monti. Il Libano e il carmelo son qui posti per tutti i luoghi eminenti, sui quali erano delle città espugnate da Sennacherib.

19,24:Ho bevute le acque altrui. Le acque raunate nelle cisterne non per me dagli abitatori di Giuda.
E nel mio passaggio ho asciugate ec. È una millanteria di Sennacherib, il quale dice, che nella sua spedizione le numerose sue schiere hanno asciugati i fiumi piu grandi, che si chiudono con argini, affinchè non inondino le campagne.

19,25-27:Non hai tu sentito dire quel che io feci ec.? Sono parole di Dio, che reprime i superbi vantamenti dell'ampio re. Stolto se' tu (dice Dio), se credi che la tua possanza, o quella de' tuoi predecessori abbia fatto quello, onde ti vanti. Già da gran tempo fu ordinata da me in desolazione di quelle genti, e anche d'Israele e di Giuda, desolazione predetta tante volte dal miei profeti. Per questo io chiamai Assur verga del furor mio (Isai. x. 5.). Io volli cosi punir quelle genti pelle loro iniquità, e lo stesso mio popolo, che si era alienato da me. Quindi le tue imprese furono finqui felici, perché io le volli. Le città difese da valorosi soldati furono sepolte sotto le loro rovine: un panico timore e tremore occupò i cuori di tutti quelli, che avrebbon potuto far resistenza: tutto questo fu ordinato e disposto e preparato da me, che contai tutti i tuoi passi. Ma tu adesso ardisci di insolentire contro di me? Saprò ben io frenare la tua superbia.

19,28:Metterò un anello alle tue narici, come si fa ai bufali, ai muli, ec. Espressione vivissima per significare con quanta facilità può Dio con gastigo conveniente alla superbia de' grandi, domarli e avvilirli fino alla condizione de' bruti, nel tempo stesso, in cui si credono piu che uomini.

19,29-31:Or a te, o Ezechia, io do questa segno: ec. Affinchè tu vegga, o Ezechia, come io ho cura di te, ecco che io te ne dò una prova: La campagna e stata desolata in quest'anno e devastata dal nemico: e l'anno che viene, e anno sabatico, in cui la terra riposa; con tutto questo, voi mangerete da quest'anno quello che troverete avanzato al saccheggio de' nemici; l'anno seguente quello che darà spontaneamente la terra: e io farò, che nell'una e nell'altro anno troviate abbastanza per sostentare la vita. Il terzo anno in piena pace seminerete e avrete abbondanza. Or ben lungi, che le strettezze de' due primi anni vi portino diminuzione nel popolo, voi moltiplicherete e crescerete qual pianta vegeta e forte, che profonda le sue radici, e si alza col suo tron co, e co' suoi rami verso del cielo. Così Gerusalemme e Sionne saran madri feconde di una novella stirpe salvata da me. Ecco quello che l'amor mio farà pel mio popolo.

19,32:Egli non porrà il piede in questa città, e non tirerà contro ec. Sennacherib partì da Lobna per andar contro Tharaca, e in tempo che era in viaggio, il suo esercito fu distrutto. Cosi egli nemmeno si accostò a Gerusalemme.
Ne (il soldato) sotto lo scudo ec. Si accenna l'antica maniera di assalire la citta: i soldati co' loro scudi sopra la testa facevano quella, che dagli antichi è detta testuggine, e sicuri da' colpi degli assediati, si accostavano a batter le mura con ogni specie di macchine.

19,36:E tornò... a Ninive, ec. Dal libro di Tobia, cap. I. 21., ec. Veggiamo, che questo re dopo il suo ritorno a Ninive si diede a incrudelire contro gl'Israeliti; ma di li a quarantacinque giorni fu messo a morte.