Scrutatio

Venerdi, 10 maggio 2024 - San Giobbe ( Letture di oggi)

Giobbe 4


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DIODATINOVA VULGATA
1 ED Elifaz Temanita rispose, e disse:1 Respondens autem Eliphaz Themanites dixit:
2 Se noi imprendiamo a parlarti, ti sarà egli molesto? Ma pur chi potrebbe rattener le parole?2 “ Si coeperimus loqui tibi, forsitan moleste accipies;
sed conceptum sermonem tenere quis poterit?
3 Ecco, tu correggevi molti, E rinforzavi le mani rimesse.3 Ecce, docuisti multos
et manus lassas roborasti;
4 I tuoi ragionamenti ridirizzavano quelli che vacillavano, E tu raffermavi le ginocchia che piegavano.4 vacillantes confirmaverunt sermones tui,
et genua trementia confortasti.
5 Ma ora che il male ti è avvenuto, tu te ne affanni; Ora ch’è giunto fino a te, tu ne sei smarrito.5 Nunc autem venit super te plaga, et defecisti;
tetigit te, et conturbatus es.
6 La tua pietà non è ella stata la tua speranza, E l’integrità delle tue vie la tua aspettazione?6 Nonne timor tuus est fiducia tua,
spes tua est perfectio viarum tuarum?
7 Deh! rammemorati, quale innocente perì mai, Ed ove furono gli uomini diritti mai distrutti?7 Recordare, obsecro te, quis umquam innocens periit,
aut quando recti deleti sunt?
8 Siccome io ho veduto che quelli che arano l’iniquità, E seminano la perversità, la mietono.8 quin potius vidi eos, qui operantur iniquitatem
et seminant dolores et metunt eos,
9 Essi periscono per l’alito di Dio, E son consumati dal soffiar delle sue nari.9 flante Deo perisse,
et spiritu irae eius esse consumptos.
10 Il ruggito del leone, e il grido del fier leone son ribattuti; E i denti de’ leoncelli sono stritolati.10 Rugitus leonis et vox leaenae
et dentes catulorum leonum contriti sunt.
11 Il vecchio leone perisce per mancamento di preda, E i figli della leonessa son dissipati11 Leo periit, eo quod non haberet praedam,
et catuli leonis dissipati sunt.
12 Or mi è stata di nascosto significata una parola, E l’orecchio mio ne ha ritenuto un poco.12 Porro ad me furtive verbum delatum est,
et suscepit auris mea sussurrum eius.
13 Fra le immaginazioni delle visioni notturne, Quando il più profondo sonno cade sopra gli uomini,13 In horrore visionis nocturnae,
quando solet sopor occupare homines,
14 Mi è venuto uno spavento ed un tremito, Che ha spaventate tutte quante le mie ossa.14 pavor tenuit me et tremor,
et omnia ossa mea perterrita sunt.
15 Ed uno spirito è passato davanti a me, Che mi ha fatto arricciare i peli della mia carne;15 Et cum spiritus, me praesente, transiret,
inhorruerunt pili carnis meae.
16 Egli si è fermato, ed io non ho riconosciuto il suo aspetto; Una sembianza è stata davanti agli occhi miei, Ed io ho udita una voce sommessa che diceva:16 Stetit quidam, cuius non agnoscebam vultum,
imago coram oculis meis,
et vocem quasi aurae lenis audivi:
17 L’uomo sarebbe egli giustificato da Dio? L’uomo sarebbe egli giudicato puro dal suo fattore?17 “Numquid homo Dei comparatione iustificabitur,
aut factore suo purior erit vir?”.
18 Ecco, egli non si fida ne’ suoi servitori, E scorge della temerità ne’ suoi Angeli.18 Ecce, in servis suis fiduciam non habet
et in angelis suis reperit pravitatem.
19 Quanto più in coloro che abitano in case di fango, Il cui fondamento è nella polvere, E che son ridotti in polvere, esposti a’ vermi?19 Quanto magis hi, qui habitant domosluteas,
quorum fundamentum est in pulvere.
Consumentur velut tinea!
20 Dalla mattina alla sera sono stritolati, E periscono in perpetuo, senza che alcuno vi ponga mente.20 De mane usque ad vesperam succidentur
et, quia nullus intellegit, in aeternum peribunt.
21 L’eccellenza ch’era in loro non si diparte ella? Muoiono, ma non con sapienza21 Nonne evulsum est reliquum eorum ab eis?
Morientur, et non in sapientia.