Scrutatio

Lunedi, 19 maggio 2025 - San Celestino V - Pietro di Morrone ( Letture di oggi)

Proverbi 6


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BIBBIA VOLGAREVULGATA
1 Figliuolo mio, se tu prometterai per l'amico tuo, tu hai firmato la mano tua apresso ad altrui,1 Fili mi, si spoponderis pro amico tuo,
defixisti apud extraneum manum tuam :
2 e hai obbligato la roba tua; a quello tu sei obligato con le tue parole.2 illaqueatus es verbis oris tui,
et captus propriis sermonibus.
3 Fa adunque, figliuolo mio, quello ch' io ti dico, e te stesso ti libera; per che tu sei intrato nelle mani del tuo prossimo (per la obligazione fatta). Discorri, sollecita e cerca l'amico tuo,3 Fac ergo quod dico, fili mi, et temetipsum libera,
quia incidisti in manum proximi tui.
Discurre, festina, suscita amicum tuum.
4 acciò tu sie liberato da quello obligo; e liberati dalle mani sue.4 Ne dederis somnum oculis tuis,
nec dormitent palpebræ tuæ.
5 E fa come l'uccello quando si libera dalle insidie dell' uccellatore, (cioè quando tu se' cascato nel peccato, sei fatto suddito al diavolo e a lui dedicato; però bisogna tu ti levi, e discorri per la via della penitenza a liberarti da quello).5 Eruere quasi damula de manu,
et quasi avis de manu aucupis.
6 Va alla formica, o uomo pigro, e considera le sue operazioni, e appara sapienza.6 Vade ad formicam, o piger,
et considera vias ejus, et disce sapientiam.
7 La quale, ben che non abbi duce, nè precettore, nè soprastante,7 Quæ cum non habeat ducem,
nec præceptorem, nec principem,
8 s' apparecchia la estate il cibo, e congrega nel tempo della mietitura quello è bisogno per la vita sua.8 parat in æstate cibum sibi,
et congregat in messe quod comedat.
9 O pigro, fino a ora dormi? Quando ti levarai dal sonno?9 Usquequo, piger, dormies ?
quando consurges e somno tuo ?
10 Tu dormirai, e poco adopererai acciò che tu dormi.10 Paululum dormies, paululum dormitabis,
paululum conseres manus ut dormias ;
11 E verratti la penuria tostamente, e la povertà dalla quale tu non potrai fuggire: (e questo ti avvenirà così nelli beni spirituali, se tu sarai pigro a bene operare; sopraverratti la morte, dalla quale non potrai fuggire, e sarai dannato). Se veramente tu non sarai pigro, (ma sollecito così circa li beni spirituali come temporali), ti verrà copia del tutto, come fonti d' acque che non mancheranno: e penuria non si trovarà appresso a te.11 et veniet tibi quasi viator egestas,
et pauperies quasi vir armatus.
Si vero impiger fueris, veniet ut fons messis tua,
et egestas longe fugiet a te.
12 L'uomo apostata (seminator di discordie) è uomo inutile (è a se e ad altrui), e le opere sue sono perverse; (la bocca sua è dedicata ad adulazione e detrazione).12 Homo apostata, vir inutilis, graditur ore perverso ;
13 È nel vedere impudico (instabile e incostante), non sta mai fermo in uno luogo, (persevera nel mal fare) parlando con le dita.13 annuit oculis, terit pede, digito loquitur,
14 Pensa sempre nel cuore suo di far male, e tutto il tempo consuma in poner discordie.14 pravo corde machinatur malum,
et omni tempore jurgia seminat.
15 A questo tale sùbito e nell' improvviso verrà la perdizione sua, e sùbito morrà (quanto al corpo e quanto all' anima), e non vi sarà più rimedio.15 Huic extemplo veniet perditio sua,
et subito conteretur, nec habebit ultra medicinam.
16 Sei condizioni di uomini ha odiato il Signore, e la settima ha detestato l'anima sua;16 Sex sunt quæ odit Dominus,
et septimum detestatur anima ejus :
17 (I superbo va con) gli occhi elevati il mendace assuefatto, quello si diletta di sparger il sangue innocente;17 oculos sublimes, linguam mendacem,
manus effundentes innoxium sanguinem,
18 quello compone nel cuore suo pessime cogitazioni (ordinate ad estirpar e confondere i buoni ); quello è pronto e preparato ad (eseguire e) operar ogni male;18 cor machinans cogitationes pessimas,
pedes veloces ad currendum in malum,
19 quello è pronto a testificar falsamente (e assuefatto); e quello che semina nel prossimo discordie, (come sono eretici e scismatici).19 proferentem mendacia testem fallacem,
et eum qui seminat inter fratres discordias.
20 Conserva, figliuolo mio, i comandamenti del padre tuo, e non abbandonare la legge della madre tua.20 Conserva, fili mi, præcepta patris tui,
et ne dimittas legem matris tuæ.
21 Stabiliscile nel cuore tuo sempre (acciò tu abbi facoltà di ben operare), e circondale alla gola tua (acciò abbi modo di parlare [come] fa mestieri secondo il tempo).21 Liga ea in corde tuo jugiter,
et circumda gutturi tuo.
22 Quando tu anderai, fa che vengano teco; quando tu dormirai, saranno tue custodie; e quando ti sveglierai, parla con loro.22 Cum ambulaveris, gradiantur tecum ;
cum dormieris, custodiant te :
et evigilans loquere cum eis.
23 Per che il comandamento è come lucerna, la legge come luce (in tutte le buone operazioni), e la correzione (degli uomini santi, come si debba bene operare) è una via a condurci a vita eterna;23 Quia mandatum lucerna est, et lex lux,
et via vitæ increpatio disciplinæ :
24 acciò te liberino dalle femine male, e dalla dolce lingua della adultera.24 ut custodiant te a muliere mala,
et a blanda lingua extraneæ.
25 Non desideri il cor tuo la bellezza sua, acciò tu non sia illaqueato da' suoi gesti.25 Non concupiscat pulchritudinem ejus cor tuum,
nec capiaris nutibus illius :
26 Per che la dilettazione della meretrice (è molto breve, e dura poco tempo, e il prezzo suo) è appena di valuta di uno pane; ma la femina tuole all' uomo l'anima sua preziosa (fatta alla imagine di Dio, quando l' uomo sì la sa sedurre).26 pretium enim scorti vix est unius panis,
mulier autem viri pretiosam animam capit.
27 Saria possibile, che l'uomo potesse asconder il fuoco nel seno suo, e le sue vestimente non s'abruciasse?27 Numquid potest homo abscondere ignem in sinu suo,
ut vestimenta illius non ardeant ?
28 ovver andar sopra i carboni accesi, e non s'abruciasse le piante de' piedi?28 aut ambulare super prunas,
ut non comburantur plantæ ejus ?
29 Così colui che entra alla mogliere del suo prossimo, non sarà senza peccato da poi l'avrà toccata.29 sic qui ingreditur ad mulierem proximi sui,
non erit mundus cum tetigerit eam.
30 Non è gran peccato a furar quello d'altrui (per comparazione dell' adulterio); per che chi ruba fa questo, per che essendo povero, ch' egli abbi da sovvenirsi.30 Non grandis est culpa cum quis furatus fuerit :
furatur enim ut esurientem impleat animam ;
31 Dopo serà cognosciuto il furto, bisognerà ch' el restituisca integralmente, e vendendo tutto lo aver di casa sua darà per satisfazione (e rimarrà libero).31 deprehensus quoque reddet septuplum,
et omnem substantiam domus suæ tradet.
32 Ma quello che è adultero, per la insipienza del suo cuore perde l'anima sua, (la qual è di molto maggiore danno, che perder la roba. Adunque maggior offesa è al prossimo l'adulterio, che il furto; per che nel furto si puote far restituzione, ma nell'adulterio non si puote far restituzione).32 Qui autem adulter est,
propter cordis inopiam perdet animam suam ;
33 Grande turpitudine e grande infamia si congrega lo adultero, e l' obbrobrio suo non è rimosso.33 turpitudinem et ignominiam congregat sibi,
et opprobrium illius non delebitur :
34 Per che il zelo e il furore di Cristo non li -perdonerà nel dì del giudicio.34 quia zelus et furor viri
non parcet in die vindictæ,
35 Nè si poterà placare per preghiera di alcuno, nè in quel tempo vi valerà (oro, ovver argento, ovver) dono alcuno, (ma rimarrà perpetualmente dannato).35 nec acquiescet cujusquam precibus,
nec suscipiet pro redemptione dona plurima.