Scrutatio

Mercoledi, 7 maggio 2025 - Santa Flavia ( Letture di oggi)

Secondo di Esdra 10


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1Lo terzo, il quale disse delle donne e della verità, questo è Zorobabel, cominciò a parlare:2O uomini, non il grande re, non gli uomini, nè anco il vino sono quelle cose che antecedono in potenza (a tutte l' altre). Chi è dunque quello che è signor del tutto?3Or non è stato generato il re dalle donne, e tutto il popolo, i quali signoreggiano la terra e il mare?4E di quelle sono nati, e loro hanno nutricato quelli che hanno piantate le vigne, delle quali si cava il vino.5E loro fanno le stole di tutti gli uomini, fanno gloria agli uomini; e non si possono separare gli uomini dalle donne.6Se gli uomini abbino congregato oro e ariento e ogni cosa speciosa, e vedino una donna bella d'aspetto e ben vestita,7abbandonano tutte queste cose, e stanno attenti a lei, e con la bocca aperta stanno a guardarla, e sì la desiderano più che oro e ariento e ogni altra cosa speciosa.8L'uomo abbandona il suo padre, il quale lui ha nutricato, e la sua patria; e accostasi alla donna.9E con la donna rimette l'anima; e non si ricorda del padre suo, nè della madre, nè della patria.10E di qua vi bisogna sapere che le donne sono vostri signori. Or non vi duole?11E piglia l' uomo il suo coltello, e va nella strada a rubare e a fare omicidii, e navigare il mare e il fiume.12E vede lo leone, ed entra nelle tenebre; e quando egli ha rubato e fatto inganni e rapine, portale all' amorosa sua.13E anco ama l'uomo più la sua moglie, che il padre ovver la madre.14E molti sono fatti pazzi per le mogli sue, e sono fatti servi per lo amore suo.15E molti perirono, e sono stati uccisi, e hanno fatto molti peccati per lo amore di femine.16E ora crediate a me, però che il re è grande nella sua potenza; però che tutte le regioni con riverenza lo toccano.17Nientedimeno io vidi Apemen, figliuola di Bezace Mirifico, concubina del re, sedere appresso il re dalla sua mano ritta,18e tuorli la corona del capo del re, e ponersela; e con la mano sinistra percotea il re.19E sopra di questo il re stava colla bocca aperta a guardarla; e se lei lo dileggiava, lui rideva; e se la si turbava con lui, lui le facea festa, persino che la fosse riconciliata, e fosse lo re accettato nella grazia sua.20O uomini, perchè non sono più potenti le donne? Grande è la terra, e 'l cielo alto; quali fanno queste cose?21E allora il re, e quelli vestiti di rosato guardavano l'uno l' altro. E dopo questo cominciò a parlare della verità:22O uomini, non sono forti (e potenti) le donne? Grande è la terra, e il cielo alto, e veloce il corso del sole; e il cielo si gira in uno dì, e torna al luogo suo (onde si cominciò a muovere).23Or non è magnifico colui che fece questo? E la verità è grande e più forte (e più potente) sopra tutte l'altre cose.24Tutta la terra chiama la verità; lo cielo anco le benedice; e tutte l' opere si muovono e temono quella, e con lei non è cosa iniqua.25Lo [vino è iniquo; lo] re è iniquo; le femine sono inique; iniqui sono tutti i figliuoli degli uomini, e inique tutte le loro opere; e non è fra loro verità, e periranno nella sua iniquitade.26E la verità sta ferma, e rimane forte sempre, e durerà nelli secoli de' secoli.27E non è, appresso a lei, accettazione di persone nè differenza; ma fa le cose giuste a tutti quelli che sono ingiusti e maligni; e benigna `tutti nelle sue opere.28E nel suo giudicio non si trova cosa iniqua; ed è lei fortezza e regno e potenza e maestà di tutti i tempi; e il benedetto Dio è lui verità.29E detto questo, mancò di parlare. E tutti li popoli gridarono e dissero: grande cosa è la verità, ed è sopra tutte le cose.30E allora disse il re a lui: domanda se tu vuoi più di quello che è scritto, e darottelo; però che tu sei trovato più savio degli altri tuoi compagni; e sederai appo me, e sarai chiamato mio familiare (e compagno).31E allora disse al re: ricòrdati di quello che tu promettesti, di edificare Ierusalem, in quello dì che tu pigliasti il regno,32e di rimandare tutti li vasi li quali furono tolti di Ierusalem, li quali tolse Ciro quando vastò Babilonia, e non li volse rimandare ivi.33E tu vòtasti edificare il tempio, lo quale arsero gl' Idumei, quando fu distrutta Giudea dalli Caldei.34E questo è quello ch' io dimando, Signore; però che questo s' appartiene alla tua maestà; onde io dimando che tu facci questo, lo quale tu promettesti a Dio del cielo colla bocca tua.