Scrutatio

Mercoledi, 29 maggio 2024 - Sant'Alessandro ( Letture di oggi)

Isaia 55


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NOVA VULGATABIBBIA VOLGARE
1 Heu! Omnes sitientes, venite ad aquas;
et, qui non habetis argentum, properate,
emite et comedite, venite, emite absque argento
et absque ulla commutatione vinum et lac.
1 Voi che avete sete, venite tutti alle acque; e voi che non avete argento, affrettatevi e comperate e mangiate; venite, e comperate sanza argento e sanza alcuna commutazione (di voi, e togliete) del vino e del latte.
2 Quare appenditis argentum non in panibus
et laborem vestrum non in saturitate?
Audite, audientes me, et comedite bonum,
ut delectetur in crassitudine anima vestra.
2 Per che ponete l'argento vostro, e non in pane, e ponete la vostre fatica, e non la ponete sì che ve ne saturiate? (cioè che non adoperarono le cose, che Iddio dà loro, in cose divine, ma in terrene). O voi i quali udite, [udite] me, e manicate lo bene, e la vostra anima si dilettarà nella grassezza, (cioè che quando l' uomo fa lo bene in bene vivere, e in bene fare delle limosine e in digiunare, allora s' ingrasserà l'anima in bene fare).
3 Inclinate aurem vestram et venite ad me;
audite, ut vivat anima vestra,
et feriam vobiscum pactum sempiternum,
misericordias David fideles.
3 E inchinate le vostre orecchie, e venite a me; e udite me, e viverà la vostra anima, e farò con voi lo patto sempiterno, cioè le misericordie del fedele David. (Così sarà a voi, che n' ebbe cotanta misericordia).
4 Ecce testem populis dedi eum,
ducem ac praeceptorem gentibus.
4 Ecco ch' io l' hoe dato per testimonio a' populi, per duca e per precettore alle genti.
5 Ecce gentem, quam nesciebas, vocabis,
et gentes, quae te non cognoverunt, ad te current,
propter Dominum Deum tuum
et Sanctum Israel, quia glorificavit te.
5 Ecco, le genti chiamerai, le quali tu non conoscevi; e le genti, le quali non ti conobbono, correranno a te per lo tuo Signore Iddio e santo di Israel, però che ti glorificò.
6 Quaerite Dominum, dum inveniri potest;
invocate eum, dum prope est.
6 Cercate lo Signore, mentre ch' egli si puote trovare; chiamatelo, mentre ch' egli è appresso.
7 Derelinquat impius viam suam,
et vir iniquus cogitationes suas;
et revertatur ad Dominum, et miserebitur eius,
et ad Deum nostrum, quoniam multus est ad ignoscendum.
7 Abbandoni (e lasci) lo spietato la sua (mala) via, e lo malvagio lasci li suoi pensieri, e torni a Dio, però ch' egli averà misericordia di lui; e ritornino al nostro Signore Iddio, però ch' egli hae in sè molta perdonanza (e misericordia).
8 Non enim cogitationes meae cogitationes vestrae,
neque viae vestrae viae meae, dicit Dominus.
8 Però che (Iddio dice) le mie cogitazioni non sono fatte come le vostre, nè le vostre vie sono vie mie, dice lo Signore.
9 Quia sicut exaltantur caeli a terra,
sic exaltatae sunt viae meae a viis vestris,
et cogitationes meae a cogitationibus vestris.
9 Però che come lo cielo è di lungi dalla terra, così sono le mie vie dalle vostre, e le mie cogitazioni dalle vostre cogitazioni.
10 Et quomodo descendit imber et nix de caelo
et illuc ultra non revertitur,
sed inebriat terram et infundit eam
et germinare eam facit
et dat semen serenti et panem comedenti,
10 E sì come le acque e le nevi discendono dallo cielo, e non vi ritornano più, ma inèbriano e bagnano la terra, e fanla fare frutto, e dà lo seme al seminante, e lo pane a manicare;
11 sic erit verbum meum, quod egredietur de ore meo:
non revertetur ad me vacuum,
sed faciet, quaecumque volui,
et prosperabitur in his, ad quae misi illud.
11 così sarà la mia parola, la quale uscirà della bocca mia; non ritornerà a me vôta, ma farà ogni cosa della quale io hoe volontà, e sarà prospera (e avventurosa) in tutte quelle cose le quali io comandai.
12 Quia in laetitia egrediemini
et in pace deducemini;
montes et colles cantabunt coram vobis laudem,
et omnia ligna regionis plaudent manu.
12 Però che con letizia voi uscirete fuori, e con pace sarete menati; li monti e li colli canteranno dinanzi a voi laude, e tutti li arbori della contrada dimostreranno letizia colle mani.
13 Pro vepribus ascendet cupressus,
et pro urtica crescet myrtus;
et erit Domino in gloriam,
in signum aeternum, quod non auferetur.
13 L'abete sarà per la spina, e l'arboro che fa la mirra crescerà per l'ortica; e lo Signore sarà nominato in miracolo eterno, lo quale non sarà tolto via. (Notasi quello verso, che dice: l'abete sarà per la spina. E per l' abete s' intende l'uomo virtuoso, lo quale sale, cioè che si sforza di fare bene per la spina, cioè per la paura della spina; però che quando l'uomo sente dove sieno le spine, per la paura ch' elle non lo tocchino nelli suoi piedi e nelle sue carni, sì procaccia di fuggirsene più tosto che puote; però che allora l' uomo sale, quando fugge lo peccato e lo malfare, allora l' uomo scende, quando sta e lascia pugnere alle spine. E poi dice: per la mirra cresce l'ortica, cioè per paura che l'ortica non lo punga. L'ortica sì hae natura di fuoco; sì che la mirra, per poter fare lo suo frutto odorifero, cresce per[che] l'ortica non lo impedimentisca).