Scrutatio

Giovedi, 6 giugno 2024 - San Norberto ( Letture di oggi)

Siracide 20


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NOVA VULGATABIBBIA VOLGARE
1 Quam bonum est arguere quam irasci,
et confitentem in oratione non prohibere!
1 Meglio è morbidamente riprendere, che con ira, e non divietare colui che si confessa nella orazione.
2 Concupiscentia spadonis devirginans iuvenculam:
2 La concupiscenza del castrato isverginoe la giovinezza;
3 sic qui facit per vim iudicium iniquum.
3 così colui che per forza giudica.
4 Quam bonum est correptum manifestare paenitentiam!
Sic enim effugies voluntarium peccatum.
4 Come è buona cosa, che colui che è corretto il manifesti per penitenza! Fuggirai così il volontario peccato.
5 Est tacens, qui invenitur sapiens,
et est odibilis, quia procax est ad loquendum.
5 Ed è uno che tace, il quale è trovato savio; ed è da odiare colui ch' è disposto al molto favellare.
6 Est tacens non habens responsum,
et est tacens sciens tempus aptum.
6 Ed è un altro che tace, però che non ha sentimento della parlatura; ed è tacente colui che sa il tempo acconcio a parlare.
7 Homo sapiens tacebit usque ad tempus,
lascivus autem et imprudens non servabunt tempus.
7 L'uomo savio tacerae infino al tempo; e lo sciocco e il semplice non guarderanno tempo.
8 Qui multis utitur verbis, exsecrabitur;
et, qui potestatem sibi assumit iniuste, odietur.
8 Colui che usa molte parole, offende l'anima sua; e colui che si toglie signoria ingiustamente, sarà odiato.
9 Est processus in malis viro indisciplinato,
et est inventio in detrimentum.
9 L'uomo non ammaestrato procede ne' mali, e in lui è trovamento di danno.
10 Est datum, quod non est utile,
et est datum, cuius retributio duplex.
10 Egli è uno dono che non è utile; ed è uno, il cui merito è doppio.
11 Est propter gloriam minoratio,
et est qui ab humilitate levat caput.
11 Ed è una remunerazione per avere fama; ed è chi per umilitade leva il capo.
12 Est qui multa redimat modico pretio
et restituens ea in septuplum.
12 Ed è chi molte cose ricompera per piccolo prezzo, ed è chi restituisce in sette doppi.
13 Sapiens in verbis seipsum amabilem facit,
gratiae autem fatuorum effundentur.
13 Il savio nelle parole fa sè medesimo amabile; ma le grazie de' matti si gittano.
14 Datum insipientis non erit utile tibi,
oculi enim illius septemplices sunt:
14 Lo dono dello insipido non sarà utile a te; però che gli occhi di colui sono settiplicati.
15 exigua dabit et multa improperabit,
et apertio oris illius quasi clamantis.
15 Picciole cose darà, e molte cose rimpropererae; e l'aprimento della bocca sua partorisce molti mali.
16 Hodie feneratur quis et cras expetit:
odibilis est homo huiusmodi.
16 Alcuno presta oggi, e domane più domanda; odioso è cotale uomo.
17 Fatuus dicit: “ Non est mihi amicus,
et non est gratia bonis meis ”.
17 E non avere per amico il pazzo (non sarà amico); non sarà grazia nelli beni di colui.
18 Qui enim edunt panem illius, falsae linguae sunt.
Quoties et quanti irridebunt eum!
18 Coloro che mangiano il pane dello stolto sono di falsa lingua. Oh quanti e quante volte lo scherniranno!
19 Neque enim, quod habendum erat, directo sensu distribuit,
similiter et, quod non erat habendum, est indifferens ei.
19 Nè ancora quello che era da avere, darae con diritto senno; distribuiscene similmente e quello che non era d'avere.
20 Melius lapsus in pavimento quam lapsus linguae:
sic casus malorum festinanter veniet.
20 Il cadere di falsa lingua è sì come il cadere in suso lo smalto; così lo cadimento de' rei verrà tostamente.
21 Homo acharis quasi fabula importuna;
in ore indisciplinatorum assidua erit.
21 L'uomo sgrazioso è sì come favola; nella bocca delli non ammaestrati sarae continua.
22 Ex ore fatui reprobabitur parabola,
non enim dicit illam in tempore suo.
22 Il proverbio ch' esce della bocca del pazzo, sarà biasimato; però che non lo dice nello suo tempo.
23 Est qui vetatur peccare prae inopia, et in requie sua non stimulabitur.
23 Elli è alcuno che non puote peccare per povertade; e nel suo riposo fia stimolato.
24 Est qui perdit animam suam prae confusione,
et ab imprudenti persona perdet eam;
personae autem acceptione perdet se.
24 Ed è chi perde l'anima per timidezza, e chi per isciocchezza perde quella; per autorità d' alcuna persona perde sè.
25 Est qui prae confusione promittit amico,
et lucratus est eum inimicum gratis.
25 Ed è alcuno che per vergogna promette all'amico; e sì se l'ha guadagnato per nimico.
26 Opprobrium nequam in homine mendacium,
et in ore indisciplinatorum assidue erit.
26 Sozzo vituperio è nella bocca dell' uomo la bugia; e quella fia spesso nella bocca de' non savi.
27 Potior fur quam assiduitas viri mendacis;
perditionem autem ambo hereditabunt.
27 Migliore è il ladro, che la continuanza dell' uomo bugiardo; e l'uno e l'altro erediteranno perdizione.
28 Mos hominis mendacis est sine honore,
et confusio illius cum ipso sine intermissione.
28 Li costumi delli uomini sono bugie sanza onore; e la confusione di coloro sì è con loro sanza intervallo.
29 Verbum parabolarum.
Sapiens in verbis producet seipsum,
et homo prudens placebit magnatis.
29 Il savio nelle parole farà grande sè medesimo, e l'uomo prudente adumilierà li potenti.
30 Qui operatur terram suam, inaltabit acervum frugum,
et, qui operatur iustitiam, ipse exaltabitur;
qui vero placet magnatis, effugiet iniquitatem.
30 Chi lavora la terra sua inalza il monte delle biade, e chi opera giustizia sarà esaltato; colui che piace alli gloriosi, schiferà iniquità.
31 Xenia et dona excaecant oculos iudicum
et quasi camus in ore avertunt correptiones eorum.
31 Li presenti e li doni accecano li occhi dei giudici, e sì come al muto nella bocca loro isvolgeranno li castigamenti di coloro.
32 Sapientia absconsa et thesaurus invisus,
quae utilitas in utrisque?
32 Sapienza ascosa e tesoro non veduto, che utilità è nell' uno e nell' altro?
33 Melior est, qui celat insipientiam suam,
quam homo, qui abscondit sapientiam suam.
33 Migliore è colui che cela la sciocchezza sua, che l'uomo che nasconde la sapienza sua.