Scrutatio

Giovedi, 16 maggio 2024 - San Simone Stock ( Letture di oggi)

A zsoltárok könyve 101


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KÁLDI-NEOVULGÁTABIBBIA MARTINI
1 Dávid zsoltára. Kegyelemről s igazságról énekelek, neked zengek zsoltárt, Uram.1 Orazione del povero, che è tu tribolazione, e spande la sua orazione dinanzi al Signore.
Signore, esaudisci la mia orazione, e a te giungano le mie grida.
2 Vigyázok, hogy utam szeplőtelen legyen, mikor látogatsz meg engem? Ártatlan szívvel járok házam belsejében.2 Non rivolger da me la tua faccia in ogni giorno di mia tribolazione di udienza alle mie parole.
3 Szemem elé nem állítok igazságtalan dolgot. A törvényszegőt gyűlölöm, nincs köze hozzám.3 In qualunque giorno io ti invochi, tu esaudiscimi prontamente;
4 A gonosz szív távol legyen tőlem, az álnokságot nem ismerem.4 Imperocché i giorni miei quasi fumo sono svaniti; e le ossa mie si sono inaridite come legno combustibile.
5 Aki titokban rágalmazza felebarátját, azt elnémítom; akinek szeme kevély és szíve felfuvalkodott, azt nem szenvedhetem.5 Sono appassito com'erba, e il mio cuore si è inaridito, perché mi sono scordato di mangiare il mio pane.
6 Szemem felkutatja az igazakat az országban, hogy nálam lakjanak; aki szeplőtelen úton jár, csak az szolgálhat nekem.6 Pel gridare, e pel sospirare mi è rimasta attaccata alle ossa la mia carne.
7 Nem lakhat házam belsejében, aki kevélyen cselekszik; aki hazugságot beszél, nem állhat meg szemem előtt.7 Sou divenuto simile al pelicano del deserto: son divenuto simile al corvo notturno nel suo tristo albergo.
8 Reggelenként kiirtom az ország minden bűnösét, hogy kigyomláljak az Úr városából minden gonosztevőt.8 Passai senza sonno le notti, e fui simile all'uccello, che solo si sta sopra i tetti.
9 Tutto di mi facevan rimproveri i miei nemici, e quei, che già mi lodavano, congiuravano contro di me.
10 Perché in luogo di pane da mangiare io ebbi la cenere, e la mia bevanda mescolai colle lagrime,
11 Al veder l'ira tua, e la tua indignazione; perocché tu innalzatomi mi gettasti per terra.
12 I miei giorni son passati com'ombra, e io com'erba seccai.
13 Ma tu, o Signore, duri in eterno, e di generazione in generazione va la ricordanza di te.
14 Tu svegliato avrai pietà di Sionne, perché il tempo di averne pietà, il tempo è venuto.
15 Imperocché le ruine di lei sono care a' tuoi servi, e la polvere di lei ameranno.
16 E le genti temeranno il nome tuo, o Signore, e la tua gloria tutti i re della terra.
17 Imperocché il Signore edificherà Sionne, ed ivi sarà veduto nella sua gloria.
18 Egli ha avuto riguardo all'orazione degli umili, e non ha disprezzata la loro preghiera.
19 Scrivansi queste cose per la generazione futura: e il popolo, che sarà creato darà lode al Signore:
20 Perche egli ha mirato dal suo santo cielo: il Signore dal cielo ha mirato sopra la terra:
21 Per udire i gemiti di quei, che sono ne' ceppi, per dar libertà a' figliuoli degli uccisi.
22 Affinchè predichino il nome del Signore in Sionne, e le lodi di lui in Gerusalemme.
23 Quando i popoli si riuniranno insieme, e i re per servire al Signore.
24 Disse a lui l'uomo nel corso di una vegeta età: fammi inteso del piccol numero de' miei giorni.
25 Non mi richiamare alla metà de' miei giorni: gli anni tuoi sono eterni.
26 Tu da principio, o Signore, fondasti la terra, e opera delle mani tue sono i cieli.
27 Eglino periranno; ma tu se' immutabile: ed essi invecchieranno tutti come un vestito.
28 E come un mantello li cangerai, e saranno cangiati: ma tu se' quell'istesso, e gli anni tuoi non verran meno.
29 I figliuoli de' servi tuoi avran ferma sede, e la loro posterità sarà stabilita pe' secoli.