Scrutatio

Martedi, 14 maggio 2024 - San Mattia ( Letture di oggi)

Siracide 38


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LA SACRA BIBBIABIBBIA CEI 2008
1 Onora il medico per le sue prestazioni, perché il Signore ha creato anche lui;1 Onora il medico per le sue prestazioni,
perché il Signore ha creato anche lui.
2 l'arte di guarire viene dall'Altissimo, e chi guarisce riceve doni pure dal re.2 Dall’Altissimo infatti viene la guarigione,
e anche dal re egli riceve doni.
3 La sua scienza fa camminare il medico a testa alta, egli riscuote ammirazione davanti ai grandi.3 La scienza del medico lo fa procedere a testa alta,
egli è ammirato anche tra i grandi.
4 Il Signore ha creato le medicine dalla terra, l'uomo di senno non le detesta.4 Il Signore ha creato medicamenti dalla terra,
l’uomo assennato non li disprezza.
5 L'acqua non si addolcì con il legno, che rivelava così una sua peculiarità?5 L’acqua non fu resa dolce per mezzo di un legno,
per far conoscere la potenza di lui?
6 Il Signore ha dato la scienza agli uomini, perché fosse glorificato con questi poteri meravigliosi.6 Ed egli ha dato agli uomini la scienza
perché fosse glorificato nelle sue meraviglie.
7 Con essi il medico guarisce e vince la sofferenza e il farmacista fa la sua mistura.7 Con esse il medico cura e toglie il dolore,
8 Ma non finiscono qui le opere del Signore che dà la pace sulla faccia della terra.8 con queste il farmacista prepara le misture.
Certo non verranno meno le opere del Signore;
da lui proviene il benessere sulla terra.
9 Figlio, nella tua malattia non disprezzare ciò, ma prega il Signore ed egli ti guarirà.9 Figlio, non trascurarti nella malattia,
ma prega il Signore ed egli ti guarirà.
10 Ripudia l'errore, correggi l'opera delle tue mani, purifica il cuore da ogni peccato.10 Allontana l’errore, regola le tue mani,
purifica il cuore da ogni peccato.
11 Offri soave odore e un memoriale di fior di farina, offri pingui sacrifici secondo le tue possibilità.11 Offri l’incenso e un memoriale di fior di farina
e sacrifici pingui secondo le tue possibilità.
12 E ricorri pure al medico; il Signore ha creato anche lui, non ti abbandoni, perché è necessario.12 Poi ricorri pure al medico, perché il Signore ha creato anche lui:
non stia lontano da te, poiché c’è bisogno di lui.
13 C'è il momento in cui la guarigione è nelle loro mani.13 Ci sono casi in cui il successo è nelle loro mani;
14 Anch'essi pregano il Signore perché conceda loro di dare conforto e guarigione ai loro pazienti.14 anch’essi infatti pregano il Signore
perché conceda loro di dare sollievo
e guarigione per salvare la vita.
15 Chi pecca davanti al suo Creatore cada nelle mani del medico.15 Chi pecca contro il proprio creatore
cada nelle mani del medico.
16 Figlio, versa lacrime sul morto e con sincero dolore intona il lamento; avvolgi il cadavere come è stabilito e non trascurare la sua sepoltura.16 Figlio, versa lacrime sul morto,
e come uno che soffre profondamente inizia il lamento;
poi seppelliscine il corpo secondo le sue volontà
e non trascurare la sua tomba.
17 Sii amaro nel gemito e caldo nel lamento, celebra il lutto secondo la sua dignità, un giorno o due per evitare le maldicenze, ma poi consólati dopo il dolore.17 Piangi amaramente e alza il tuo caldo lamento,
il lutto sia proporzionato alla sua dignità,
un giorno o due per evitare maldicenze,
poi consólati del tuo dolore.
18 Dal dolore infatti esce la morte, e il dolore del cuore fiacca il vigore.18 Infatti dal dolore esce la morte,
il dolore del cuore logora la forza.
19 Il dolore resti solo nella disgrazia, ma poi una vita afflitta fa male al cuore.19 Nella disgrazia resta il dolore,
una vita da povero è maledizione del cuore.
20 Non abbandonare il tuo cuore al dolore, lìberatene, ricordando la tua fine.20 Non abbandonare il tuo cuore al dolore,
scaccialo ricordando la tua fine.
21 Ben sapendo che non c'è ritorno, il tuo dolore a lui non giova e a te nuoce.21 Non dimenticare che non c’è ritorno;
a lui non gioverai e farai del male a te stesso.
22 Ricòrdati che la sua sorte sarà pure tua, ieri a me domani a te.22 Ricòrdati della mia sorte, che sarà anche la tua:
ieri a me e oggi a te.
23 Nel riposo del morto fa' riposare la sua memoria, consólati di lui, per la dipartita del suo spirito.23 Nel riposo del morto lascia riposare anche il suo ricordo;
consólati di lui, ora che il suo spirito è partito.
24 La sapienza dello scriba viene dal tempo speso nella riflessione, si diventa sapienti trascurando l'attività pratica.24 La sapienza dello scriba sta nel piacere del tempo libero,
chi si dedica poco all’attività pratica diventerà saggio.
25 Come penserà alla sapienza chi tiene l'aratro? La sua preoccupazione è quella di un buon pungolo, conduce i buoi e pensa al loro lavoro, i suoi discorsi riguardano i figli delle vacche.25 Come potrà divenire saggio chi maneggia l’aratro
e si vanta di brandire un pungolo,
spinge innanzi i buoi e si occupa del loro lavoro
e parla solo di vitelli?
26 Applica il suo cuore a far solchi, rimane insonne per il fieno delle giovenche.26 Dedica il suo cuore a tracciare solchi
e non dorme per dare il foraggio alle giovenche.
27 Così è per ogni artigiano e costruttore, sempre occupato, di giorno e di notte: chi esegue l'intaglio dei sigilli mette tanta pazienza nel cambiare le forme; applica il suo cuore per raffigurare le immagini, finirà la sua opera perdendo il sonno.27 Così ogni artigiano e costruttore
che passa la notte come il giorno:
quelli che incidono immagini per sigilli
e con pazienza cercano di variare le figure,
dedicano il cuore a riprodurre bene il disegno
e stanno svegli per terminare il lavoro.
28 Così il fabbro, posto vicino all'incudine, è intento al lavoro del ferro. Il vapore del fuoco liquefà le sue carni, mentre egli si accanisce al caldo del camino. Il colpo del martello ribatte nel suo orecchio, i suoi occhi sono fissi sul modello; applicherà il suo cuore per finire le sue opere, sarà insonne per realizzare un ornamento perfetto.28 Così il fabbro che siede vicino all’incudine
ed è intento al lavoro del ferro:
la vampa del fuoco gli strugge le carni,
e col calore della fornace deve lottare;
il rumore del martello gli assorda gli orecchi,
i suoi occhi sono fissi sul modello di un oggetto,
dedica il suo cuore a finire il lavoro
e sta sveglio per rifinirlo alla perfezione.
29 Così il ceramista, seduto al suo lavoro, gira con i suoi piedi la ruota, si trova sempre preoccupato per la sua opera, perché tutto il suo lavoro è soggetto al calcolo.29 Così il vasaio che è seduto al suo lavoro
e con i suoi piedi gira la ruota,
è sempre in ansia per il suo lavoro,
si affatica a produrre in gran quantità.
30 Col suo braccio modella l'argilla e con i piedi ne rammollisce la durezza, applica il suo cuore per finire la lucidatura e perde il sonno per pulire il forno.30 Con il braccio imprime una forma all’argilla,
mentre con i piedi ne piega la resistenza;
dedica il suo cuore a una verniciatura perfetta
e sta sveglio per pulire la fornace.
31 Tutti costoro confidano nelle loro mani e ciascuno è abile nel suo mestiere.31 Tutti costoro confidano nelle proprie mani,
e ognuno è abile nel proprio mestiere.
32 Senza di loro la città non può essere costruita, nessuno può abitarvi o circolarvi.32 Senza di loro non si costruisce una città,
nessuno potrebbe soggiornarvi o circolarvi.
Ma essi non sono ricercati per il consiglio del popolo,
33 Ma essi non sono ricercati per il consiglio del popolo, e nell'assemblea non emergono; sul seggio del giudice non siedono e la disposizione della legge non comprendono.33 nell’assemblea non hanno un posto speciale,
non siedono sul seggio del giudice
e non conoscono le disposizioni della legge.
Non fanno brillare né l’istruzione né il diritto,
non compaiono tra gli autori di proverbi,
34 Non dimostrano né cultura né conoscenza della legge, e non sono perspicaci nei proverbi. Ma essi assicurano il funzionamento del mondo e nell'esercizio della loro arte c'è la loro preghiera.34 ma essi consolidano la costruzione del mondo,
e il mestiere che fanno è la loro preghiera.
Differente è il caso di chi si applica
a meditare la legge dell’Altissimo.