Scrutatio

Lunedi, 13 maggio 2024 - Beata Vergine Maria di Fatima ( Letture di oggi)

Siracide 38


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LA SACRA BIBBIABIBBIA CEI 1974
1 Onora il medico per le sue prestazioni, perché il Signore ha creato anche lui;1 Onora il medico come si deve secondo il bisogno,
anch'egli è stato creato dal Signore.
2 l'arte di guarire viene dall'Altissimo, e chi guarisce riceve doni pure dal re.2 Dall'Altissimo viene la guarigione,
anche dal re egli riceve doni.
3 La sua scienza fa camminare il medico a testa alta, egli riscuote ammirazione davanti ai grandi.3 La scienza del medico lo fa procedere a testa alta,
egli è ammirato anche tra i grandi.
4 Il Signore ha creato le medicine dalla terra, l'uomo di senno non le detesta.4 Il Signore ha creato medicamenti dalla terra,
l'uomo assennato non li disprezza.
5 L'acqua non si addolcì con il legno, che rivelava così una sua peculiarità?5 L'acqua non fu forse resa dolce per mezzo di un legno,
per rendere evidente la potenza di lui?
6 Il Signore ha dato la scienza agli uomini, perché fosse glorificato con questi poteri meravigliosi.6 Dio ha dato agli uomini la scienza
perché potessero gloriarsi delle sue meraviglie.
7 Con essi il medico guarisce e vince la sofferenza e il farmacista fa la sua mistura.7 Con esse il medico cura ed elimina il dolore
e il farmacista prepara le miscele.
8 Ma non finiscono qui le opere del Signore che dà la pace sulla faccia della terra.8 Non verranno meno le sue opere!
Da lui proviene il benessere sulla terra.
9 Figlio, nella tua malattia non disprezzare ciò, ma prega il Signore ed egli ti guarirà.9 Figlio, non avvilirti nella malattia,
ma prega il Signore ed egli ti guarirà.
10 Ripudia l'errore, correggi l'opera delle tue mani, purifica il cuore da ogni peccato.10 Purìficati, lavati le mani;
monda il cuore da ogni peccato.
11 Offri soave odore e un memoriale di fior di farina, offri pingui sacrifici secondo le tue possibilità.11 Offri incenso e un memoriale di fior di farina
e sacrifici pingui secondo le tue possibilità.
12 E ricorri pure al medico; il Signore ha creato anche lui, non ti abbandoni, perché è necessario.12 Fa' poi passare il medico
- il Signore ha creato anche lui -
non stia lontano da te, poiché ne hai bisogno.
13 C'è il momento in cui la guarigione è nelle loro mani.13 Ci sono casi in cui il successo è nelle loro mani.
14 Anch'essi pregano il Signore perché conceda loro di dare conforto e guarigione ai loro pazienti.14 Anch'essi pregano il Signore
perché li guidi felicemente ad alleviare la malattia
e a risanarla, perché il malato ritorni alla vita.
15 Chi pecca davanti al suo Creatore cada nelle mani del medico.15 Chi pecca contro il proprio creatore
cada nelle mani del medico.

16 Figlio, versa lacrime sul morto e con sincero dolore intona il lamento; avvolgi il cadavere come è stabilito e non trascurare la sua sepoltura.16 Figlio, versa lacrime sul morto,
e come uno che soffre crudelmente inizia il lamento;
poi seppelliscine il corpo secondo il suo rito
e non trascurare la sua tomba.
17 Sii amaro nel gemito e caldo nel lamento, celebra il lutto secondo la sua dignità, un giorno o due per evitare le maldicenze, ma poi consólati dopo il dolore.17 Piangi amaramente e alza il tuo lamento,
il lutto sia proporzionato alla sua dignità,
un giorno o due, per prevenire le dicerie,
quindi consòlati del tuo dolore.
18 Dal dolore infatti esce la morte, e il dolore del cuore fiacca il vigore.18 Difatti il dolore precede la morte,
il dolore del cuore logora la forza.
19 Il dolore resti solo nella disgrazia, ma poi una vita afflitta fa male al cuore.19 In una disgrazia resta a lungo il dolore,
una vita di miseria è dura al cuore.
20 Non abbandonare il tuo cuore al dolore, lìberatene, ricordando la tua fine.20 Non abbandonare il tuo cuore al dolore;
scaccialo pensando alla tua fine.
21 Ben sapendo che non c'è ritorno, il tuo dolore a lui non giova e a te nuoce.21 Non dimenticare: non ci sarà infatti ritorno;
al morto non gioverai e farai del male a te stesso.
22 Ricòrdati che la sua sorte sarà pure tua, ieri a me domani a te.22 Ricòrdati della mia sorte che sarà anche la tua:
"Ieri a me e oggi a te".
23 Nel riposo del morto fa' riposare la sua memoria, consólati di lui, per la dipartita del suo spirito.23 Nel riposo del morto lascia riposare anche il suo
ricordo;
consòlati di lui, ora che il suo spirito è partito.

24 La sapienza dello scriba viene dal tempo speso nella riflessione, si diventa sapienti trascurando l'attività pratica.24 La sapienza dello scriba si deve alle sue ore di
quiete;
chi ha poca attività diventerà saggio.
25 Come penserà alla sapienza chi tiene l'aratro? La sua preoccupazione è quella di un buon pungolo, conduce i buoi e pensa al loro lavoro, i suoi discorsi riguardano i figli delle vacche.25 Come potrà divenir saggio chi maneggia l'aratro
e si vanta di brandire un pungolo?
Spinge innanzi i buoi e si occupa del loro lavoro
e parla solo di vitelli?
26 Applica il suo cuore a far solchi, rimane insonne per il fieno delle giovenche.26 Pone la sua mente a tracciare solchi,
non dorme per dare il foraggio alle giovenche.
27 Così è per ogni artigiano e costruttore, sempre occupato, di giorno e di notte: chi esegue l'intaglio dei sigilli mette tanta pazienza nel cambiare le forme; applica il suo cuore per raffigurare le immagini, finirà la sua opera perdendo il sonno.27 Così ogni artigiano e ogni artista
che passa la notte come il giorno:
quelli che incidono incisioni per sigilli
e con pazienza cercano di variare l'intaglio;
pongono mente a ritrarre bene il disegno
e stanno svegli per terminare il lavoro.
28 Così il fabbro, posto vicino all'incudine, è intento al lavoro del ferro. Il vapore del fuoco liquefà le sue carni, mentre egli si accanisce al caldo del camino. Il colpo del martello ribatte nel suo orecchio, i suoi occhi sono fissi sul modello; applicherà il suo cuore per finire le sue opere, sarà insonne per realizzare un ornamento perfetto.28 Così il fabbro siede davanti all'incudine
ed è intento ai lavori del ferro:
la vampa del fuoco gli strugge le carni,
e col calore del fornello deve lottare;
il rumore del martello gli assorda gli orecchi,
i suoi occhi sono fissi al modello dell'oggetto,
è tutto preoccupato per finire il suo lavoro,
sta sveglio per rifinirlo alla perfezione.
29 Così il ceramista, seduto al suo lavoro, gira con i suoi piedi la ruota, si trova sempre preoccupato per la sua opera, perché tutto il suo lavoro è soggetto al calcolo.29 Così il vasaio seduto al suo lavoro
gira con i piedi la ruota,
è sempre in ansia per il suo lavoro;
tutti i suoi gesti sono calcolati.
30 Col suo braccio modella l'argilla e con i piedi ne rammollisce la durezza, applica il suo cuore per finire la lucidatura e perde il sonno per pulire il forno.30 Con il braccio imprime una forma all'argilla,
mentre con i piedi ne piega la resistenza;
è preoccupato per una verniciatura perfetta,
sta sveglio per pulire il fornello.
31 Tutti costoro confidano nelle loro mani e ciascuno è abile nel suo mestiere.31 Tutti costoro hanno fiducia nelle proprie mani;
ognuno è esperto nel proprio mestiere.
32 Senza di loro la città non può essere costruita, nessuno può abitarvi o circolarvi.32 Senza di loro sarebbe impossibile costruire una città;
gli uomini non potrebbero né abitarvi né circolare.
33 Ma essi non sono ricercati per il consiglio del popolo, e nell'assemblea non emergono; sul seggio del giudice non siedono e la disposizione della legge non comprendono.33 Ma essi non sono ricercati nel consiglio del popolo,
nell'assemblea non hanno un posto speciale,
non siedono sul seggio del giudice,
non conoscono le disposizioni del giudizio.
34 Non dimostrano né cultura né conoscenza della legge, e non sono perspicaci nei proverbi. Ma essi assicurano il funzionamento del mondo e nell'esercizio della loro arte c'è la loro preghiera.34 Non fanno brillare né l'istruzione né il diritto,
non compaiono tra gli autori di proverbi;
ma sostengono le cose materiali,
e la loro preghiera riguarda i lavori del mestiere.