Scrutatio

Martedi, 28 maggio 2024 - Santi Emilio, Felice, Priamo e Feliciano ( Letture di oggi)

Proverbi 10


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NOVA VULGATABIBBIA VOLGARE
1 Parabolae Salomonis.
Filius sapiens laetificat pa trem,
filius vero stultus maestitia est matris suae.
1 Il savio figliuolo fa il suo padre lieto; e il malvagio figliuolo è dolore e tribulazione della madre sua.
2 Nil proderunt thesauri impietatis,
iustitia vero liberabit a morte.
2 E la malvagia ricchezza poco giova (al suo signore); ma il bene fare libera l'uomo dalla (malvagia) morte.
3 Non affliget Dominus fame animam iusti
et cupiditatem impiorum subvertet.
3 Il buono uomo non averà già villana povertà, e Dio il guarderà da' suoi nemici.
4 Egestatem operata est manus remissa,
manus autem fortium divitias parat.
4 La malvagia vita dell' uomo gli dà povertade (e inferno); e chi è prode uomo in questo secolo, elli apparecchia il suo albergo in paradiso. Colui che sua fidanza ha sicura nella bugia, assimiglia colui che vive di vento; assimiglia a colui che caccia li uccelli volanti.
5 Qui congregat in messe, filius sapiens est;
qui autem stertit aestate, filius confusionis.
5 Chi provede la sua vita quando tempo è, egli è savio; chi non lo farà, non sarà sanza confusione.
6 Benedictiones Domini super caput iusti,
os autem impiorum operit violentiam.
6 Nostro Signore dona la sua benedizione ai buoni uomini (e ha tutti i suoi beni); alli uomini giotti, maledicenti e arigogliosi dona sua maledizione.
7 Memoria iusti in benedictione erit,
et nomen impiorum putrescet.
7 (Folli e savi) tutti lodano il buon uomo, (e sì ne dicono bene); ma la ricordanza del malvagio è molto tosto dimenticata (e andata via).
8 Sapiens corde praecepta suscipit,
et stultus labiis corruet.
8 Quando l'uomo dice al savio una parola, ello la intende tosto; ma il folle non ha cura d' intendere bene.
9 Qui ambulat simpliciter, ambulat confidenter;
qui autem depravat vias suas, manifestus erit.
9 Chi semplicemente serve nostro Signore, molto può avere grande sicurtade; e chi va per male vie (e fa male in prova), egli coglierà male apertamente.
10 Qui annuit oculo, dabit dolorem,
et stultus labiis corruet.
10 Chi altrui schernisce, male gli addiverrà; e il folle non si castigherà inanzi che misvenga.
11 Vena vitae os iusti,
et os impiorum operit violentiam.
11 Chi al folle uomo favella, elli non ne va già di meglio; e chi al savio uomo favella, è confortato in bene.
12 Odium suscitat rixas,
et universa delicta operit caritas.
12 L'odio si muove contenzioni (e vane parole); ma chi ha caritade (e buono amore, il nostro Signore) spegne tutti i peccati e mali.
13 In labiis sapientis invenitur sapientia,
et virga in dorso eius, qui indiget corde.
13 Nelle parole del savio uomo troverai senno (e dottrina); ma il malvagio cuore sempre disserve e a sè fa male.
14 Sapientes recondunt scientiam,
os autem stulti ruinae proximum est.
14 (Alcuna volta addiviene ch' ) e' savi non mostrano loro senno; ma il folle dimostra sempre in che parte ello sia.
15 Substantia divitis urbs fortitudinis eius,
ruina pauperum egestas eorum.
15 La ricchezza del prode uomo è sì come forte terra; e colui che malvagiamente ha guadagnato ciò che ello ha, è tuttavia in paura.
16 Opus iusti ad vitam,
fructus autem impii ad peccatum.
16 Tutto ciò che [opera] il prode uomo e il savio, alla vita perdurabile li vale; e li fatti del malvagio li tornano (in dolore e) in peccato.
17 Graditur ad vitam, qui custodit disciplinam;
qui autem increpationes relinquit, errat.
17 Chi si guarda in buono stato, egli è in via di vita; e chi non intende castigamento, egli è in mala vita.
18 Abscondunt odium labia mendacia;
qui profert contumeliam, insipiens est.
18 Il malvagio cuore inodia il prossimo celatamente; e chi dice altrui villania, egli è folle.
19 In multiloquio non deerit peccatum;
qui autem moderatur labia sua, prudentissimus est.
19 Troppo favellare ha spesso peccato; e chi favella con misura, quello è savio.
20 Argentum electum lingua iusti,
cor autem impiorum pro nihilo.
20 La parola del savio uomo vale meglio che argento; ma il folle mostra il suo cuore di niente.
21 Labia iusti erudiunt plurimos;
qui autem indocti sunt, in cordis egestate morientur.
21 La parola del savio uomo castiga molta gente; ma coloro che niente fanno, in tutte povertadi fieno allora morti.
22 Benedictio Domini divites facit,
nec addet ei labor quidquam.
22 Molto è ricco (di grandi ricchezze) colui al quale Iddio dà la sua benedizione; chè non averà già gravezza nè tormento (in tutta sua vita).
23 Quasi per risum stultus operatur scelus,
sapientia autem est viro prudentiae.
23 Quello che ha il cuore pieno di male (e di dolore) sì fae fellonia altrui, sì come di gabbare; ma il savio uomo si guarda molto da gravare.
24 Quod timet impius, veniet super eum;
desiderium suum iustis dabitur.
24 (Ispesse volte addiviene che) il malvagio uomo (ha paura ch' egli non misvenga, e di) ciò che teme gli adiviene; (e alcuna volta) hae il buon uomo da Dio il suo desiderio.
25 Quasi tempestas transiens non erit impius,
iustus autem quasi fundamentum sempiternum.
25 I disleali e malvagi (e coloro che sono contrarii alla fede, non possono già lungo tempo durare, anzi) trapassono come tempesta, (che tanto quanto vivono fanno male al loro podere, sì come fae la tempesta tanto quanto ella dura); i santi uomini (che non fanno se non bene al loro podere) viveranno tutto tempo in buono stato; (il nostro Signore li guarderà incontro a tutti li mali).
26 Sicut acetum dentibus et fumus oculis,
sic piger his, qui miserunt eum.
26 Così come l' aceto è di mal sapore (e amaro) alla bocca; così come fumo è contrario agli occhi (e fagli lacrimare); così è grieve il malvagio messaggio al suo Signore. (Qui dice Salomone: così come l'aceto si discorda del buono vino, così grava la vita de' malvagi a' santi uomini; e altresì come il fumo fa agli occhi lacrimare, e per natura così richiede, così a' santi uomini la vita de' peccatori che non si vogliono ammendare).
27 Timor Domini apponet dies,
et anni impiorum breviabuntur.
27 Chi Iddio teme viverà sicuramente; e chi non lo teme, sua vita sarà piccola (e male ordinata).
28 Exspectatio iustorum laetitia,
spes autem impiorum peribit.
28 (Cioè che) i prodi uomini (sono in buono stato e) attendono sicuramente la morte (quando Iddio loro la manderae, però che sanno bene che anderanno in vita durabile, e però li tiene in gioia in questo mondo); ma perciò che i disleali attendono la morte dello inferno, gli confonde.
29 Fortitudo simplici via Domini
et ruina his, qui operantur malum.
29 Il semplice mette la sua sapienza nel nostro Signore, (nella sua forza, e in lui medesimo già non si fida); ma il malvagio uomo è tuttavia in paura (quando si ricorda della mala vita, quando l'ha lungo tempo menata, e de' peccati ch' elli ha fat?i).
30 Iustus in aeternum non commovebitur,
impii autem non habitabunt super terram.
30 In grande sicurtade vive chi non si sente in peccato; e già non averà malvagi a parte dal nostro Signore.
31 Os iusti germinabit sapientiam,
lingua prava abscindetur.
31 Molto è buono ciò che il prode uomo insegna; ma i disleali non sono se none apparecchiati a dire male d'altrui, e di farne.
32 Labia iusti considerant placita,
et os impiorum perversa.
32 A niuno dirae il savio uomo follia; ma il folle non dice già mai volentieri bene.