Scrutatio

Lunedi, 19 maggio 2025 - San Celestino V - Pietro di Morrone ( Letture di oggi)

Ecclesiastico 19


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BIBBIA VOLGARELA SACRA BIBBIA
1 L'operaio ebbrioso non arricchirae; e colui che dispregia le cose piccole, a poco a poco cade in giù.1 Chi sgobba ma s'ubriaca non arricchisce, e chi disprezza le piccole perdite presto va in rovina.
2 Il vino e le femine fanno uscire di loro essere i savi (in senno), e fanno degni di reprensione li sensati.2 Il vino e le donne fanno perdere il senno, ma è più pericoloso bazzicare le prostitute.
3 E colui che si accosta alle femine fornicarie, sarà malvagio; sozzura e vermini saranno suoi eredi; e sarà levato in maggiore esemplo, e l' anima sua fia tolta dal numero (de' santi).3 Putredine e vermi saranno la sua sorte, l'uomo senza scrupoli sarà spiantato.
4 Colui che tosto crede, sì è di leggiero cuore, e abbasserassi; e colui che peccoe contro all' anima sua, oltre a ciò sarà obligato.4 Chi si fida troppo presto è di cuore leggero, e chi fa il peccato sbaglia a suo danno.
5 Colui che si allegra del male, sarà ispento (del libro della vita); e colui che odia la correzione, sarà scemato della vita; e colui che odia il molto parlare, spegne la malizia.5 Chi si rallegra nel male sarà condannato,
6 E chi pecca nell' anima sua, se ne pentirae; e chi s' allegra della malizia, sarà ispento.6 e chi odia le chiacchiere evita tanti guai.
7 Non ridire la parola rea e dura, e non sarai abbassato.7 Non ripetere la parola udita, così non avrai mai danno.
8 Allo amico nè allo nimico non narrare i tuoi secreti; e se sono occulti, non li manifestare il peccato (non manifestare loro)8 Non propagare le cose dell'amico o del nemico, parla solo se il silenzio diventa complicità.
9 Però che (il nimico) sì t'udirae; guarderatti, sì com'elli difenda il peccato tuo, e odierà te, e così sarae sempre teco.9 Venutolo a sapere, l'altro starà guardingo con te, e quando avrà l'occasione te la farà pagare.
10 Udisti parola contro il prossimo tuo? muoia in te, fidandosi egli di te, però che non ti diromperà (la parola).10 Se hai sentito una parola, essa muoia con te; sta' tranquillo che non ti scoppierà dentro.
11 Dalla udita della parola partorisce lo stolto, sì come il pianto del parto del fanciullo.11 Di fronte a un segreto lo stolto ha le doglie, come una donna al momento del parto.
12 E come la saetta, si ficca la parola nel cuore dello stolto.12 Come freccia conficcata nella carne è il segreto nel petto dello stolto.
13 Riprendi l'amico, acciò che non si creda non avere peccato, e dica: io nol feci; o se elli il fece, che non lo faccia più.13 Con l'amico, verifica la dicerìa sul suo conto, se fosse vera, non continuerà a sbagliare.
14 Riprendi il prossimo, acciò ch' egli non dica: non peccai; e se egli dica: peccai, acciò ch' egli non pecchi più.14 Tratta con l'interessato quanto gli si attribuisce, così, se l'ha detto, non lo ripeterà.
15 Riprendi l'amico, però che spesso si falla.15 Appura con l'amico quello che spesso è una calunnia, e non credere a tutto quello che senti.
16 E non credere ad ogni parola; egli è chi cade nel parlare, ma non nell' animo.16 Si può scivolare, ma senza volerlo, e chi non ha sbagliato con la lingua?
17 Or chi è che non abbi peccato nel parlare? (quasi nullo); riprendi il prossimo, inanzi che tu il minacci.17 Richiama il tuo vicino, prima di minacciarlo, così osserverai la legge dell'Altissimo.
18 Dà luogo al timore dello Altissimo; però che ogni sapienza è timore di Dio, e in ogni sapienza si è la disposizione della legge.18 Tutta la sapienza è timore del Signore, e in ogni sapienza c'è la pratica della legge.
19 E non è sapienza la disciplina della malizia; e la prudenza de' peccatori non è buono pensiero.19 La conoscenza del male non è sapienza, e non c'è senno nel consiglio dei peccatori.
20 (Egli è prudenza la quale) è malizia, e in quella si è maledizione; ed è insipiente colui che diminuisce in sapienza.20 C'è un'astuzia che è abominevole e chi manca di sapienza è un dissennato.
21 Migliore è l'uomo che ha manco di sapienza e che ha manco di senno, essendo in timore di Dio, che colui che abbonda in senno, e trapassa la legge dello Altissimo.21 E' meglio il timore del Signore con poca intelligenza che l'eccellere della mente con l'offesa della legge.
22 Ed è una certa sagacitade (ordinata a ingannar altrui), e questa è iniqua.22 C'è un'astuzia cavillosa e quindi ingiusta, e c'è chi imbroglia ma per ottenere la sentenza giusta.
23 E sì è alcuno che dice la parola certa, narrando veritade; e sì è alcuno il quale maliziosamente s' inchina, e l' animo suo è pieno d' inganno.23 C'è il malvagio che si mostra piegato dall'afflizione mentre dentro è pieno di menzogna;
24 E sì è alcuno (giusto), il quale troppo si sottomette da molta umilità; e sì è alcuno (giusto), che china il viso, e fingesi di non vedere quello che non si sae.24 fingendosi sordo e con la testa bassa, quando non è visto ti scavalcherà;
25 E se dalla debilezza delle forze è vietato di peccare, se troverae tempo di malfare, male farae.25 se non ti nuoce per mancanza di forza, alla prima occasione ti farà del male.
26 Dal viso si conosce l'uomo, e dallo riscontro della faccia si conosce colui che è sensato.26 L'uomo si può riconoscere a prima vista, e chi è saggio da come si presenta.
27 La copritura del dorso e il riso della bocca e l'andare dell' uomo significa quello, quale egli è.27 L'abbigliamento, il sorriso dei denti, il modo d'incedere rivelano il suo tipo.
28 Egli è correzione bugiarda nella bocca del villaneggiante; ed è giudicio lo quale non si prova essere buono; ed è tacente giudicio, e quello è del prudente.