Scrutatio

Sabato, 17 maggio 2025 - San Pasquale Baylon ( Letture di oggi)

Ecclesiastico 19


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BIBBIA VOLGAREBIBBIA CEI 2008
1 L'operaio ebbrioso non arricchirae; e colui che dispregia le cose piccole, a poco a poco cade in giù.1 Un operaio ubriacone non arricchirà,
chi disprezza le piccole cose cadrà a poco a poco.
2 Il vino e le femine fanno uscire di loro essere i savi (in senno), e fanno degni di reprensione li sensati.2 Vino e donne fanno deviare anche i saggi,
ancora più temerario è chi frequenta prostitute.
3 E colui che si accosta alle femine fornicarie, sarà malvagio; sozzura e vermini saranno suoi eredi; e sarà levato in maggiore esemplo, e l' anima sua fia tolta dal numero (de' santi).3 Putredine e vermi saranno la sua sorte,
chi è temerario sarà eliminato.
4 Colui che tosto crede, sì è di leggiero cuore, e abbasserassi; e colui che peccoe contro all' anima sua, oltre a ciò sarà obligato.4 Chi si fida troppo presto, è di animo leggero,
chi pecca, danneggia se stesso.
5 Colui che si allegra del male, sarà ispento (del libro della vita); e colui che odia la correzione, sarà scemato della vita; e colui che odia il molto parlare, spegne la malizia.5 Chi si compiace del male, sarà condannato;
chi resiste ai piaceri, corona la propria vita.
6 E chi pecca nell' anima sua, se ne pentirae; e chi s' allegra della malizia, sarà ispento.6 Chi domina la lingua, vivrà senza liti;
chi odia la loquacità, riduce i guai.
7 Non ridire la parola rea e dura, e non sarai abbassato.7 Non ripetere mai la parola udita
e non ne avrai alcun danno.
8 Allo amico nè allo nimico non narrare i tuoi secreti; e se sono occulti, non li manifestare il peccato (non manifestare loro)8 Non parlare né riguardo all’amico né riguardo al nemico,
e se puoi farlo senza colpa, non svelare nulla,
9 Però che (il nimico) sì t'udirae; guarderatti, sì com'elli difenda il peccato tuo, e odierà te, e così sarae sempre teco.9 poiché chi ti ascolta si guarderà da te
e all’occasione ti detesterà.
10 Udisti parola contro il prossimo tuo? muoia in te, fidandosi egli di te, però che non ti diromperà (la parola).10 Hai udito una parola? Muoia con te!
Sta’ sicuro, non ti farà scoppiare.
11 Dalla udita della parola partorisce lo stolto, sì come il pianto del parto del fanciullo.11 Per una parola va in doglie lo stolto,
come la partoriente per un bambino.
12 E come la saetta, si ficca la parola nel cuore dello stolto.12 Una freccia conficcata nella coscia:
tale una parola in seno allo stolto.
13 Riprendi l'amico, acciò che non si creda non avere peccato, e dica: io nol feci; o se elli il fece, che non lo faccia più.13 Chiedi conto all’amico: forse non ha fatto nulla,
e se ha fatto qualcosa, perché non continui più.
14 Riprendi il prossimo, acciò ch' egli non dica: non peccai; e se egli dica: peccai, acciò ch' egli non pecchi più.14 Chiedi conto al prossimo: forse non ha detto nulla,
e se ha detto qualcosa, perché non lo ripeta.
15 Riprendi l'amico, però che spesso si falla.15 Chiedi conto all’amico, perché spesso si tratta di calunnia;
non credere a ogni parola.
16 E non credere ad ogni parola; egli è chi cade nel parlare, ma non nell' animo.16 C’è chi scivola, ma non di proposito;
e chi non ha peccato con la sua lingua?
17 Or chi è che non abbi peccato nel parlare? (quasi nullo); riprendi il prossimo, inanzi che tu il minacci.17 Chiedi conto al tuo prossimo, prima di minacciarlo;
da’ corso alla legge dell’Altissimo.
18 Dà luogo al timore dello Altissimo; però che ogni sapienza è timore di Dio, e in ogni sapienza si è la disposizione della legge.18 Il timore del Signore è il principio dell’accoglienza,
la sapienza procura l’amore presso di lui.
19 E non è sapienza la disciplina della malizia; e la prudenza de' peccatori non è buono pensiero.19 La conoscenza dei comandamenti del Signore è educazione alla vita,
chi fa ciò che gli è gradito raccoglie i frutti dell’albero dell’immortalità.
20 (Egli è prudenza la quale) è malizia, e in quella si è maledizione; ed è insipiente colui che diminuisce in sapienza.20 Ogni sapienza è timore del Signore
e in ogni sapienza c’è la pratica della legge
e la conoscenza della sua onnipotenza.
21 Migliore è l'uomo che ha manco di sapienza e che ha manco di senno, essendo in timore di Dio, che colui che abbonda in senno, e trapassa la legge dello Altissimo.21 Il servo che dice al padrone: «Non farò ciò che ti piace»,
anche se dopo lo fa, irrita colui che gli dà da mangiare.
22 Ed è una certa sagacitade (ordinata a ingannar altrui), e questa è iniqua.22 Non c’è sapienza nella conoscenza del male,
non è mai prudenza il consiglio dei peccatori.
23 E sì è alcuno che dice la parola certa, narrando veritade; e sì è alcuno il quale maliziosamente s' inchina, e l' animo suo è pieno d' inganno.23 C’è un’astuzia che è abominevole,
c’è uno stolto cui manca la saggezza.
24 E sì è alcuno (giusto), il quale troppo si sottomette da molta umilità; e sì è alcuno (giusto), che china il viso, e fingesi di non vedere quello che non si sae.24 Meglio uno di scarsa intelligenza ma timorato,
che uno molto intelligente ma trasgressore della legge.
25 E se dalla debilezza delle forze è vietato di peccare, se troverae tempo di malfare, male farae.25 C’è un’astuzia fatta di cavilli, ma ingiusta,
c’è chi intriga per prevalere in tribunale,
ma il saggio è giusto quando giudica.
26 Dal viso si conosce l'uomo, e dallo riscontro della faccia si conosce colui che è sensato.26 C’è il malvagio curvo nella sua tristezza,
ma il suo intimo è pieno d’inganno;
27 La copritura del dorso e il riso della bocca e l'andare dell' uomo significa quello, quale egli è.27 abbassa il volto e finge di essere sordo,
ma, quando non è osservato, avrà il sopravvento su di te.
28 Egli è correzione bugiarda nella bocca del villaneggiante; ed è giudicio lo quale non si prova essere buono; ed è tacente giudicio, e quello è del prudente.28 E se per mancanza di forza gli è impedito di peccare,
all’occasione propizia farà del male.
29 Dall’aspetto si conosce l’uomo
e chi è assennato da come si presenta.
30 Il vestito di un uomo, la bocca sorridente
e la sua andatura rivelano quello che è.