Scrutatio

Lunedi, 13 maggio 2024 - Beata Vergine Maria di Fatima ( Letture di oggi)

Esther (אסתר ) - Ester 2


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MODERN HEBREW BIBLELA SACRA BIBBIA
1 Durante il regno di Assaraddon ritornai a casa mia e mi furono ridati la moglie Anna e il mio figlio Tobia. Alla nostra festa di Pentecoste, che è la festa delle Settimane, mi prepararono un lauto pranzo e mi misi a tavola:
2 la tavola era imbandita di varie vivande. Dissi a mio figlio Tobia: "Figlio, va' a vedere se incontri qualche povero fra i compatrioti deportati a Ninive, qualcuno che con tutto il cuore si ricordi del Signore, e conducilo perché pranzi insieme con noi. Ti aspetto, figlio, fino al tuo ritorno".
3 Tobia uscì in cerca di un povero tra i nostri fratelli. Di ritorno disse: "Padre!" Gli risposi: "Ebbene, figlio mio?". Mi rispose: "Padre, hanno assassinato uno della nostra gente e l'hanno gettato sulla piazza. L'hanno strangolato solo un momento fa".
4 Allora feci un salto lasciando il pranzo intatto, tolsi il corpo dalla piazza, lo deposi in una camera onde seppellirlo al tramonto del sole.
5 Ritornato a casa, feci un bagno e presi il pasto con tristezza
6 ricordando la frase del profeta Amos contro Betel: "Si cambieranno le vostre feste in lutto, tutti i vostri canti in lamento". E piansi.
7 Quando poi tramontò il sole, andai a scavare una fossa e lo seppellii.
8 I miei vicini mi deridevano dicendo: "Non ha più paura! Proprio per questo motivo lo hanno già ricercato per ucciderlo ed è fuggito; ora eccolo di nuovo a seppellire i morti".
9 In quella notte, dopo il bagno, entrai nel mio cortile e mi addormentai lungo il muro del cortile con la faccia scoperta a causa del caldo.
10 Non sapevo che sopra di me sul muro c'erano dei passeri; i loro escrementi ancora caldi caddero sui miei occhi e mi produssero delle macchie bianche; mi rivolsi ai medici per curarmi, però quanto più unguenti mi applicavano, tanto più mi si oscuravano gli occhi per le macchie bianche, fino a perdere completamente la vista. Rimasi cieco per quattro anni; tutti i miei parenti ne ebbero pena. Achikar provvide al mio sostentamento durante i due anni che precedettero la sua partenza per l'Elimaide.
11 In quel tempo mia moglie Anna si era data ai lavori domestici per guadagnare denaro.
12 Quando essa consegnava i lavori, i clienti le davano la paga. Ora il sette di marzo, terminato un pezzo di stoffa e inviatolo ai clienti, questi, oltre alla mercede completa, le fecero dono di un capretto per la tavola.
13 Quando il capretto entrò da me, cominciò a belare. Chiamata allora la moglie, le dissi: "Da dove viene questo capretto? Non sarà stato rubato? Restituiscilo ai padroni, perché non abbiamo il diritto di mangiare alcuna cosa rubata".
14 Essa mi rispose: "Mi è stato dato in sovrappiù della paga". Però io non le credevo e insistevo perché lo restituisse ai proprietari, arrossendo per quello che aveva fatto. Essa mi replicò: "E dove sono le tue elemosine? Dove sono le tue buone opere? Lo si vede da come sei ridotto".