Scrutatio

Venerdi, 17 maggio 2024 - San Pasquale Baylon ( Letture di oggi)

Giobbe 29


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BIBBIA MARTINIBIBBIA RICCIOTTI
1 Soggiunse indi Giobbe, ripigliando la sua parabola, e disse:1 - E continuò Giobbe, riprendendo la sua sentenza, e disse:
2 Chi mi darà, ch'io ritorni qual era nei mesi trascorsi, come ne' giorni, in cui Dio avea la custodia di me?2 «Oh! se io potessi tornare come ai mesi di prima, come ai giorni in cui Dio mi custodiva!
3 Allorché il suo lume risplendeva sulla mia testa, e tralle tenebre io camminava guidato dalla sua luce.3 Allorchè splendeva la sua lucerna sul mio capo, e alla sua luce camminavo fra le tenebre!
4 Qual era ne' giorni di mia giovinezza allorché Dio segretamente si stava nella mia tenda.4 Com'ero ai giorni di mia giovinezza, allorchè Dio segretamente stava nella mia tenda;
5 Quando meco si stava l'Onnipotente, e attorno a me tutti i miei figli5 quando l'Onnipotente era meco, e attorno a me stavano i miei ragazzi;
6 Quand'io col burro ungeva i miei piedi, e da' massi sgorgavano rividi olio per me.6 quando i miei piedi guazzavano nella pannae dal sasso scaturivano per me ruscelli d'olio;
7 Quand'io me n'andava alla porta della città, e nella piazza mi preparavano la residenza.7 quando, incamminandomi verso la porta della città, mi preparavano il seggio sulla piazza!
8 In reggendomi i giovani si ritirivano, e i vecchi si alzavano, e stavano in piedi.8 Vedendomi, i giovani si nascondevano, i vecchi s'alzavano e rimanevano in piedi;
9 I principi più non fiatavano, e mettevano il dito sulle lor labbra.9 i maggiorenti cessavano di parlare, mettendosi il dito sulla bocca:
10 I grandi rattenevan la loro voce, e la loro lingua era attaccata al palato.10 i nobili ritenevano la lor voce, e la lor lingua s'attaccava al palato.
11 Beato, diceami, chi ascoltava le mie parole, e chi mi vedea, dicea bene di me;11 L'orecchio che udiva mi proclamava beato, e l'occhio che vedeva mi testimoniava [la lode];
12 Perch'io liberava il povero che strideva, e il pupillo privo di difensore.12 giacchè io liberavo il povero che gridava [al soccorso], e l'orfano che non aveva difensore:
13 Benedizioni mandava a me colui, che stava in pericolo di perire, e al cuor della vedova io porgeva conforto.13 la benedizione del pericolante veniva su di me, e al cuor della vedova porgevo io conforto;
14 Mi rivestii di giustizia, e della mia equità mi adornai come di manto, e di diadema.14 di giustizia io m'ammantavo, e mi rivestivocome di manto e diadema del mio diritto.
15 Io fui occhio al cieco, e piede allo zoppo.15 L'occhio io fui per il cieco, e il piede fui per lo storpio;
16 Io era il padre de' poveri, e delle cause a me ignote faceva diligentissima inquisizione.16 dei poveri ero io il padre, e la difesa di chi m'era ignoto io m'assumevo con zelo;
17 Io spezzava le mascelle a' malvagj, e strappava lor di tra i denti la preda.17 spezzavo io le zanne del malvagio, e da' suoi denti cacciavo fuori la preda.
18 E diceva: Io morrò nel mio nido, e come la palma moltiplicherò i miei giorni.18 E dicevo: - Nel mio niduccio io morirò, e come la palma moltiplicherò i miei giorni;
19 La mia radice diffondesi lungo le acque, e la rugiada si poserà su' miei rami.19 La mia radice s'espande verso l'acque , e la rugiada dimora sui miei rami;
20 Sempre nuova sarà la mia gloria, e il mio arco sarà sempre più forte nella mia mano.20 la mia gloria sempre si rinnova, e l'arco mio in mia mano ringiovanisce! -
21 Quelli che mi ascoltavano aspettavano il mio parere, e in silenzio stavano attenti al mio consiglio.21 Coloro che mi ascoltavano aspettavano la decisione, e tacevano intenti al mio consiglio;
22 Non ardivano di aggiunger cosa alle mie parole, e i miei discorsi cadevano a stille sopra di loro.22 dopo le mie parole non ardivano replicare, e su di essi cadeva a stille il mio discorso:
23 Ma essi aspettavano come la pioggia, e aprivano la loro bocca, come alla piova della tarda stagione.23 aspettavano me come la pioggia, aprendo la loro bocca come [terreno] a pioggia tardiva.
24 Se qualche volta io scherzava con essi, non sei credevano, e la ilarità del mio volto non era senza il suo frutto.24 Se talvolta io sorridevo loro, ad essi non pareva vero, e lo splendore del mio volto non cadeva invano.
25 Se io voleva andare tra loro, stava assiso nel primo posto, e sedendo qual re circondato di armati, era con tutto ciò il consolator degli afflitti.25 Quando gradivo andare da loro, mi assidevo per primo: e pur sedendo qual re in mezzo alle schiere, ero tuttavia consolatore degli afflitti.