Scrutatio

Domenica, 12 maggio 2024 - Santi Nereo e Achilleo ( Letture di oggi)

Apocalisse 8


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DIODATIBIBBIA RICCIOTTI
1 E QUANDO l’Agnello ebbe aperto il settimo suggello, si fece silenzio nel cielo lo spazio d’intorno ad una mezz’ora.1 - E quando [l'agnello] ebbe aperto il settimo sigillo, si fece silenzio nel cielo per una mezz'ora circa.
2 Ed io vidi i sette angeli, i quali stavano in piè davanti a Dio, e furono loro date sette trombe.2 E vidi i sette angeli che stavano al cospetto di Dio, e furon date loro sette trombe.
3 Ed un altro angelo venne, e si fermò appresso l’altare, avendo un turibolo d’oro; e gli furono dati molti profumi, acciocchè ne desse alle orazioni di tutti i santi, sopra l’altar d’oro, che era davanti al trono.3 E un altro angelo venne e si fermò all'altare, avendo un turibolo d'oro; e gli furon dati molti aromi, perchè ne impregnasse le orazioni di tutti i santi sull'altare d'oro ch'è davanti al trono di Dio.
4 E il fumo de’ profumi, dati alle orazioni de’ santi, salì, dalla mano dell’angelo, nel cospetto di Dio.4 E salì il fumo degli aromi, per le orazioni dei santi, dalla mano dell'angelo al cospetto di Dio.
5 Poi l’angelo prese il turibolo, e l’empiè del fuoco dell’altare, e lo gettò nella terra; e si fecero suoni, e tuoni, e folgori, e tremoto.5 E l'angelo prese il turibolo e lo riempì col fuoco dell'altare e lo gettò sulla terra, e seguirono tuoni e voci e lampi e gran terremoto.
6 E i sette angeli che avean le sette trombe si apparecchiarono per sonare6 E i sette angeli che avevan le sette trombe s'accinsero a sonar le trombe.
7 E il primo angelo sonò; e venne una gragnuola, e del fuoco, mescolati con sangue; e furon gettati nella terra; e la terza parte della terra fu arsa; la terza parte degli alberi altresì, ed ogni erba verde fu bruciata.7 E il primo angelo diè fiato alla tromba, e venne grandine e fuoco mescolato con sangue, e furon gettati sulla terra. E la terza parte della terra fu arsa, e la terza parte degli alberi furono arsi, e ogni erba verde fu arsa.
8 Poi sonò il secondo angelo; e fu gettato nel mare come un gran monte ardente; e la terza parte del mare divenne sangue;8 E il secondo angelo diè fiato alla tromba, e come una gran montagna ardente per fuoco fu gettata nel mare. E la terza parte del mare diventò sangue,
9 e la terza parte delle creature che son nel mare, le quali hanno vita, morì; e la terza parte delle navi perì.9 e morì la terza parte delle creature animate che son nel mare, e la terza parte delle navi andò in rovina.
10 Poi sonò il terzo angelo; e cadde dal cielo una grande stella, ardente come una torcia; e cadde sopra la terza parte de’ fiumi, e sopra le fonti delle acque.10 E il terzo angelo diè fiato alla tromba, e cadde dal cielo una gran stella ardente come fiaccola, e cadde sulla terza parte de' fiumi e sulle fonti delle acque.
11 E il nome della stella si chiama Assenzio; e la terza parte delle acque divenne assenzio; e molti degli uomini morirono di quelle acque; perciocchè eran divenute amare.11 E il nome della stella si chiama «l'Assenzio»; e la terza parte delle acque si tramutò in assenzio, e molti degli uomini morirono a causa delle acque, perchè eran diventate amare.
12 Poi sonò il quarto angelo; e la terza parte del sole fu percossa, e la terza parte della luna, e la terza parte delle stelle, sì che la terza parte loro scurò; e la terza parte del giorno non luceva, nè la notte simigliantemente.12 E il quarto angelo diè fiato alla tromba, e fu percossa la terza parte del sole e la terza parte della luna e la terza parte delle stelle, affinchè la terza parte loro si oscurasse, e il giorno non rilucesse per la sua terza parte e similmente la notte.
13 Ed io riguardai, e udii un angelo volante in mezzo del cielo, che disse con gran voce tre volte: Guai, guai, guai a coloro che abitano sopra la terra, per gli altri suoni della tromba de’ tre angeli che hanno da sonare!13 E vidi, e udii la voce di un'aquila volante in mezzo al cielo, che diceva a gran voce: «Guai, guai, guai agli abitanti sulla terra, per via degli altri squilli di tromba dei tre angeli che stan per sonare!».