SCRUTATIO

Martedi, 26 agosto 2025 - Madonna di Czestochowa ( Letture di oggi)

Evangelio di Santo Marco 7


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BIBBIA VOLGAREDIODATI
1 E congregoronsi a lui li Farisei, e alcuni de' Scribi, che venivano da Ierusalem.1 ALLORA si raunarono appresso di lui i Farisei, ed alcuni degli Scribi, ch’eran venuti di Gerusalemme.
2 E vedendo loro alcuni de' suoi discepoli mangiare il pane senza lavarsi le mani, gli vituperorono.2 E veduti alcuni de’ discepoli di esso prender cibo con le mani contaminate, cioè, non lavate, ne fecer querela.
3 Imperò che gli Farisei, e tutti gli Iudei, non mangiano se frequentemente non si lavano, tenenti l'ordinazione degli antiqui.3 Perciocchè i Farisei, anzi tutti i Giudei, non mangiano, se non si sono più volte lavate le mani, tenendo così la tradizion degli anziani.
4 E venuti (dal mercato ovvero) dalla piazza, se non si battezzano prima, non mangiano; e molte altre cose sono a loro date a osservare, li battesimi de' vasi e de' calici e de' letti.4 Ed anche, venendo d’in su la piazza, non mangiano, se non si son lavati tutto il corpo. Vi sono eziandio molte altre cose, che hanno ricevute da osservare: lavamenti di coppe, d’orciuoli, di vasellamenti di rame, e di lettiere.
5 E li Farisei e Scribi addimandavanlo: perchè non vanno li tuoi discepoli secondo l'ordine antiquo, ma manducano il pane senza lavarsi le mani?5 Poi i Farisei, e gli Scribi, lo domandarono, dicendo: Perchè non procedono i tuoi discepoli secondo la tradizione degli anziani, anzi prendon cibo senza lavarsi le mani?
6 Ed egli respondendogli disse: bene profetò Isaia di voi, ipocriti, come è scritto: questo popolo mi onera con le labbra, ma il loro cuore è lontano da me.6 Ma egli, rispondendo, disse loro: Ben di voi, ipocriti, profetizzò Isaia, siccome è scritto: Questo popolo mi onora con le labbra, ma il cuor loro è lungi da me.
7 E invano mi adorano, insegnanti le dottrine e comandamenti degli uomini.7 Ma invano mi onorano, insegnando dottrine che son comandamenti d’uomini.
8 Imperò che lasciando il comandamento di Dio, tenete le ordinazioni degli uomini, li battesimi delli vasi e delli calici; e simili a queste voi fate molte cose.8 Avendo lasciato il comandamento di Dio, voi tenete la tradizione degli uomini, i lavamenti degli orciuoli e delle coppe, e fate assai altre simili cose.
9 Ed egli diceva: bene avete fatto vano il comandamento di Dio, per osservare la vostra ordinazione.9 Disse loro ancora: Bene annullate voi il comandamento di Dio, per osservar la vostra tradizione.
10 Onde Moisè disse: onora tuo padre e la madre tua; e chi maledicerà il padre o la madre, sarà morto.10 Perciocchè Mosè ha detto: Onora tuo padre, e tua madre; e: Chi maledice padre, o madre, muoia di morte.
11 E voi dicete: se dirà l'uomo al padre ovvero alla madre: CORBAN, che è a dire il dono, qualunque sia a te, per me ti giovarà.11 Ma voi dite: Se un uomo dice a suo padre, od a sua madre: Tutto ciò, onde tu potresti esser sovvenuto da me, sia Corban cioè offerta a Dio,
12 E non lasciate più fare al padre suo, ovvero alla madre sua, alcuna cosa,12 voi non gli lasciate più far cosa alcuna per suo padre, o per sua madre;
13 rompendo il verbo di Dio per la vostra ordinazione, che avete data; e molte simili tali cose facete.13 annullando così la parola di Dio con la vostra tradizione, la quale voi avete ordinata. E fate assai cose simili.
14 E chiamata un' altra volta la turba, dicevali: udite me tutti, e intendete.14 Poi, chiamata a sè tutta la moltitudine, le disse: Ascoltatemi tutti, ed intendete:
15 Nulla cosa è fuora dell' uomo, entrante in esso, che possa maculare; ma quelle cose che vengono dell' uomo, sono quelle che maculano l'uomo.15 Non vi è nulla di fuor dell’uomo, che, entrando in lui, possa contaminarlo; ma le cose che escon di lui son quelle che lo contaminano.
16 Se è alcuno che abbia orecchie da udire, oda.16 Se alcuno ha orecchie da udire, oda.
17 Ed essendo entrato in casa, partito dalla turba, domandorlo li discepoli la parabola.17 Poi, quando egli fu entrato in casa, lasciando la moltitudine, i suoi discepoli lo domandarono intorno alla parabola.
18 Ed egli sì gli disse: così etiam voi siete imprudenti? non intendete, come tutto quel ch' è di fuori, entrando nell' uomo, non può maculare;18 Ed egli disse loro: Siete voi ancora così privi d’intelletto? non intendete voi che tutto ciò che di fuori entra nell’uomo non può contaminarlo?
19 imperò che non entra nel suo cuore, ma va nel ventre, ed esce fuori, purgante tutti li cibi nel secesso?19 Poichè non gli entra nel cuore, anzi nel ventre, e poi se ne va nella latrina, purgando tutte le vivande.
20 E diceva, come quelle cose ch' escono fuori dell' uomo, quelle màculano l'uomo.20 Ma, diceva egli, ciò che esce dall’uomo è quel che lo contamina.
21 Onde dalla parte dentro del cuore delli uomini escono li mali pensieri, (che sone) adulterii, fornicazioni, omicidii,21 Poichè di dentro, cioè, dal cuore degli uomini, procedono pensieri malvagi, adulterii, fornicazioni, omicidii, furti,
22 furti, avarizie, iniquità, inganno, impudicizie, occhio iniquo, blasfemia, snperbia, stultizia.22 cupidigie, malizie, frodi, lascivie, occhio maligno, bestemmia, alterezza, stoltizia.
23 Tutti questi mali vengono dalla parte dentro, e maculano l'uomo.23 Tutte queste cose malvagie escon di dentro l’uomo, e lo contaminano
24 E quindi partendosi, andò nelle parti de' confini di Tiro e Sidone; ed entrato che fu in casa, non volea che alcuno il sapesse, e non possette celarsi.24 POI appresso, levatosi di là, se ne andò a’ confini di Tiro e di Sidon; ed entrato in una casa, non voleva che alcun lo sapesse; ma non potè esser nascosto.
25 E incontinente una femina, Gentile di Sirofenissa, intendendo di lui, e avendo una figliuola la quale avea il spirito immondo, entrò da esso, e inginocchiandosi innanzi alli piedi suoi,25 Perciocchè una donna, la cui figliuoletta avea uno spirito immondo, udito parlar di Gesù, venne, e gli si gettò ai piedi;
26 pregava quello, che Scacciasse le demonia dalla figliuola sua.26 or quella donna era Greca, Sirofenice di nazione; e lo pregava che cacciasse il demonio fuor della sua figliuola.
27 Il quale gli rispose: lascia prima satollare i figliuoli; già non è buono tòrre il pane dalli figliuoli, e gittarlo alli cani.27 Ma Gesù le disse: Lascia che prima i figliuoli sieno saziati; perciocchè non è onesto prendere il pan de’ figliuoli, e gettarlo a’ cagnuoli.
28 E quella rispondendo disse a lui: gli è vero, Signore; ma anche li cagnoli sotto la tavola (degli suoi messeri) mangiano delli minuzzoli delli putti.28 Ma ella rispose, e gli disse: Dici bene, o Signore: poichè anche i cagnuoli, di sotto alla tavola, mangiano delle miche de’ figliuoli.
29 E disse a quella: per questo tuo parlare vattene; il demonio è uscito dalla tua figliuola.29 Ed egli le disse: Per cotesta parola, va’, il demonio è uscito dalla tua figliuola.
30 E come ella fu ritornata a casa, trovò la figliuola sopra il letto giacere, e il demonio esser partito.30 Ed ella, andata in casa sua, trovò il demonio essere uscito, e la figliuola coricata sopra il letto
31 E uscendo Iesù delle confine di Tiro, venne per Sidone al mare di Galilea in mezzo della contrada de' Decapoleos.31 POI Gesù, partitosi di nuovo dai confini di Tiro e di Sidon, venne presso al mar della Galilea, per mezzo i confini di Decapoli.
32 E fugli menato uno ch' era sordo e muto; e (quelli che il menorono) pregorono Iesù, che gli ponesse le mani addosso.32 E gli fu menato un sordo scilinguato; e fu pregato che mettesse la mano sopra lui.
33 E Iesù preselo e trasselo da parte fuori della turba; e puosegli il suo dito nella orecchia, e sputo'li in su la lingua.33 Ed egli, trattolo da parte d’infra la moltitudine, gli mise le dita nelle orecchie; ed avendo sputato, gli toccò la lingua:
34 E riguardò in cielo, e mostrogli compassione, e dissegli: EFFETA, che vuole dire aprire.34 poi, levati gli occhi al cielo, sospirò, e gli disse: Effata, che vuol dire: Apriti.
35 E incontanente furongli aperte le orecchie, e la lingua gli sciolse, e parlava dirittamente.35 E subito le orecchie di colui furono aperte, e gli si sciolse lo scilinguagnolo, e parlava bene.
36 E Iesù comandò a loro, che non dicessero a persona; ma quanto più il comandava loro, più il (dicevano e) predicavano.36 E Gesù ordinò loro, che nol dicessero ad alcuno; ma più lo divietava loro, più lo predicavano.
37 E molto più meravigliavansi, e dicevano: ogni cosa ha ben fatto; li sordi ha fatto udire, e li muti parlare.37 E stupivano sopra modo, dicendo: Egli ha fatta ogni cosa bene; egli fa udire i sordi, e parlare i mutoli