Scrutatio

Sabato, 20 aprile 2024 - Beata Chiara Bosatta ( Letture di oggi)

Giudici 20


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Combattendo per vendicare tale scelleraggine tutte le altre tribù contro Beniamin, restano al di sotto per una, e per due volte: ma alla terza venute alle mani per ordine del Signore, sterminano del tutto quella tribù, toltine secento uomini, che fuggirono nella solitudine.

1Andarono adunque tutti i figliuoli d'Israele, e si radunarono insieme con un sol cuore dinanzi al Signore in Maspha, da Dan sino a Bersabee, e dalla terra di Galaad.2E tutti i capi de' popoli, e tutte le tribù d'Israele intervennero all'adunanza del popol di Dio in numero di quattrocento mila pedoni atti alla guerra.3(E non ignorarono quelli di Beniamin che si erano congregati i figliuoli d'Israele in Maspha). E fu interrogato il Levita marito della donna uccisa, in qual modo fosse stata eseguita così grande scelleraggine.4Egli rispose: Io era arrivato a Gabaa di Beniamin colla mia moglie, e ivi albergai.5Quand’ecco che uomini di quella città circondarono di notte tempo la casa, dov'io mi trovava, volendo uccidermi: e questi avendo straziata con inaudito furore di libidine la mia moglie ella se ne morì.6E io la presi, e la feci in pezzi, e ne mandai i brani in tutti i luoghi del vostro dominio: conciossiachè indegnità così grande, e orrore simile non è mai avvenuto in Israele.7Siete tutti raunati, o figliuoli d'Israele: risolvete quello che abbiate a fare.8E tutto il popolo stando in piedi rispose, come se fosse stato un sol uomo: Noi non torneremo alle nostre tende, e nissuno rientrerà in sua casa;9Ma faremo così tutti d'accordo contro Gabaa:10Si scelgano da tutte le tribù d'Israele dieci uomini di ogni centinajo, e cento d'ogni migliajo, e mille di dieci mila, i quali forniscano l’esercito di vettovaglia, affinchè noi possiamo far guerra a Gabaa di Beniamin, e farle pagar il fio della sua scelleraggine.11E si collegò tutto Israele contro quella città, come fosse un sol uomo collo stesso animo, e colla stessa risoluzione.12E spedirono ambasciatori a tutta la tribù di Beniamin che dissero: Perchè mai si è trovata in voi tanta scelleratezza?13Rimetteteci gli uomini di Gabaa che hanno commessa così grande indegnità, affinchè sieno messi a morte, e tolgasi il male da Israele. Ma quelli non vollero ascoltar l'ambasciata de' loro fratelli, i figliuoli d'Israele:14Ma da tutte le città della loro tribù si radunarono a Gabaa per soccorrerla, e combattere contro tutto il popolo d'Israele.15E si contarono venticinque mila beniamiti atti alle armi, oltre gli abitanti di Gabaa;16I quali erano in numero di settecento uomini fortissimi, che maneggiavan le armi colla sinistra, come colla destra, e colla fionda scagliavano sassi con tal destrezza, che avrebbon colpito in un capello, senza che la pietra scagliata torcesse in altra parte.17E della nazione d'Israele, tolti i figliuoli di Beniamin, si contarono quattrocento mila uomini atti alle armi, e pronti a combattere.18E si mossero, e andarono alla casa di Dio, cioè a Silo: e consultarono Dio, e dissero: Chi sarà nel nostro esercito il capitano a combattere contro i figliuoli di Beniamin? Rispose loro il Signore: Giuda sia il vostro capitano.19E immediatamente i figliuoli d'Israele alzatisi di gran mattino andarono a porre il campo nelle vicinanze di Gabaa:20E indi avanzandosi per dar battaglia a' figliuoli di Beniamin cominciarono ad assalire la città.21Ma i figliuoli di Beniamin usciti di Gabaa uccisero in quel dì ventidue mila uomini de' figliuoli d'Israele.22E di nuovo i figliuoli d'Israele affidati al valore, e al numero loro, ordinaron l'esercito nel luogo stesso, in cui prima aveano combattuto:23Prima però di muoversi andarono a piangere dinanzi al Signore sino alla notte, e lo consultarono, e dissero: Debbo io tornare a combattere contro i miei fratelli figliuoli di Beniamin, o no? Ed egli rispose loro: Movetevi contro di loro, e attaccate la mischia.24Ed essendo andati il dì seguente i figliuoli d'Israele a combattere contro i figliuoli di Beniamin,25I figliuoli di Beniamin si scagliarono fuori delle porte di Gabaa; e investitili ne fecero tanta strage che ne stesero al suolo diciotto mila combattenti.26Per la qual cosa tutti i figliuoli d'Israele si portarono alla casa di Dio, e assisi piangevano dinanzi al Signore, e digiunarono quel dì sino alla sera e gli offerirono olocausti, e ostie pacifiche,27E lo consultarone sopra lo stato loro. Ivi era in quel tempo l’arca del testamento del Signore.28E Phinees figliuolo di Eleazaro figliuolo di Aronne presiedeva alla casa (di Dio). Consultarono adunque il Signore, e dissero: Dobbiamo noi di nuovo andare a combattere contro i nostri fratelli, i figliuoli di Beniamin, o stare in riposo? Disse loro il Signore: Andate: perocché domane io li darò in vostro potere.29E i figliuoli d'lsraele posero un' imboscata intorno alla città di Gabaa:30E questa terza volta ordinaron l'esercito contro a Beniamin come la prima, e la seconda.31Ma i figliuoli di Beniamin nella stessa guisa si scagliarono arditamente fuori della città, e inseguirono per lungo tratto gli avversarii loro che fuggivano, talmente che ne ferirono, come nella prima, e nella seconda giornata, e tagliarono a pezzi quelli che scappavano per le due strade delle quali una va a Bethel, e l'altra conduce a Gabaa, e stesero al suolo circa trenta uomini:32Perocché credevano che cedessero secondo il solito. Ma eglino artifiziosamente fingendo di fuggire, ebbero mira di trarli lungi dalla città, e con simulata fuga condurgli a quelle strade che abbiamo dette.33E allora alzatisi tutti i figliuoli d’Israele da' loro posti, si ordinarono in battaglia nel luogo chiamato Baal-Thamar. E quelli parimente ch'erano nell'imboscata attorno alla città, cominciarono appoco, appoco a farsi vedere,34E ad avanzarsi dalla parte settentrionale della città. E oltre a questo altri dieci mila uomini scelti da tutto Israele provocarono a battaglia gli abitanti della città. E divenne più atroce il conflitto contro i figliuoli di Beniamin: ed essi non compresero, come era preparata per essi da ogni parte la morte.35E il Signore li flagellò dinanzi a' figliuoli d'Israele, i quali ne ammazzarono in quel giorno venticinque mila, e cento uomini, tutti valorosi, e buoni pel mestiero delle armi.36Or i figliuoli di Beniamin veggendosi perdenti, cominciarono a fuggire. La qual cosa avendo osservata i figliuoli d'Israele, fecero ad essi luogo, perchè fuggissero, affinchè incappassero nelle imboscate che aveano messe presso della città:37E quelli della imboscata essendo repentinamente saltati fuora da' lor nascondigli, i Beniamiti fuggendo da loro che li mettevano a fil di spada, entrarono nella città, e vi fecer macello.38Or i figliuoli d'Israele erano convenuti con quelli posti da loro in imboscata di questo segnale, che quando avesser presa la città, vi mettessero il fuoco, per fare intendere mediante il fumo che si leverebbe in alto, come la città era stata presa.39Or questo segnale l'osservarono i figliuoli d'Israele che tuttor combattevano (perocché i figliuoli di Beniamin credendo che si fuggissero, gli incalzavano fortemente avendo uccisi della loro gente trenta uomini).40Or veggendo quelli la colonna di fumo che si alzava dalla città: e parimente i Beniamiti volgendosi indietro, veggendosi presa la città, e che si alzavano in alto le fiamme,41Allora quelli che avean finto di fuggire, volgendo faccia resistevano con maggior forza. Lo che vedendo i figliuoli di Beniamin si diedero alla fuga;42E cominciarono a pigliar la via del deserto: ma i loro nemici gl’inseguirono anche in quella parte: e di più furono investiti di fronte da quelli che aveano incendiata la città.43E così avvenne che dall'una e dall'altra parte erano trucidati da' nemici, e perivano senza avere scampo. E furono sterminati, e stesi al suolo dalla parte orientale di Gabaa.44E quelli che rimasero uccisi in quello stesso luogo furon diciotto mila uomini combattenti, tutti di sommo valore.45Lo che avendo veduto gli avanzi di Beniamin fuggirono nel deserto, e andavano verso il masso chiamato Remmon: e sparsi com'erano, e fuggendo chi quà, di là, ne furon morti altri cinque mila. E inseguendogli ancor più innanzi ne uccisero altri due mila.46Per la qual cosa tutti quelli che in diversi luoghi perirono de' Beniamiti furono venti cinque mila combattenti, espertissimi nel mestiere dell'armi.47Rimasero adunque di tutta la gente di Beniamin secento uomini che poterono salvarsi, e fuggirsi nel deserto; e si fermaron per quattro mesi sul masso di Remmon.48Ma i figliuoli d'Israele tornati indietro trucidarono tutti gli avanzi della città dagli uomini fino alle bestie e tutte le città, e i villaggi di Beniamin furono preda del fuoco divoratore.

Note:

20,1:Dinanzi al Signore in Maspha. Città posta a' confini di Giuda e di Beniamino. Ella era vicino a Silo, o forse per questo vi si adunò sovente il popolo d'Israele.

20,2:E i capi de popoli ec. Letteralmente gli angoli, o sia le pietre angolari de' popoli, cioè delle tribù.

20,5:E quelli avendo straziata ec. Egli non dico di averla data a suo dispetto nelle mani loro, benché possa dire di averlo fatto per salvare se stesso.

20,18:Chi sarà il capitano ec. Chi avrà la prerogativa di andare innanzi alle altre tribù ad attaccare la battaglia ? Ogni tribù era governata da' suoi principi.

20,23:Movetevi contro di loro ec. Dio ordina alle undici tribù di tornare a battaglia con que' di Beniamin, e le undici tribù sono messe in rotta, perchè voleva, che ella fossero messe in rotta, per questo ordinò loro di venire di nuovo a battaglia. Egli in primo luogo volle punirle delle loro iniquità: imperocchè, come osserva s. Gregorio martire, questi, che andavano a punire la scclleraggine, avean tra di loro un gran numero di scellerati: Andavano a punire gli altrui peccati, e non pensavano a' proprj. In secondo luogo Dio vedeva negli Ebrei una presunzine superba nel loro valore e nelle loro forze, presunzione accennato nel versetto 23. Volle adunque prima umiliarli, affinchè le proprie disgrazie servisser.

20,48:Dagli uomini sino alle bestia. Furono adunque condannati i Beniamiti all'anatema, come era prescritto per delitto di pubblica idolatria. Deut. XIII. 15., avendo creduto gli Ebrei, che l'atroce misfatto commesso contro la donna del Levita, non fosse minor peccato della stessa idolatria.