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Giovedi, 25 aprile 2024 - San Marco ( Letture di oggi)

Lettera ai Colossesi 3


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Regole di costumi. Spogliato l'uomo vecchio con tutte le sue azioni (le quali sono qui noverate,) debbono rivestirsi del nuovo, nel quale non è distinzione di popolo, o di condizione, e ornarsi delle virtù. Gli esorta a celebrare le lodi di Dio in varie maniere, a lui riportando tutte le cose. Insegna le obbligazioni delle mogli, de' mariti, de' figliuoli, de' genitori, dei servi, e de' padroni.

1Se adunque siete risuscitati con Cristo, cercate le cose di lassù, dove è Cristo sedente alla destra di Dio:2Abbiate pensiero delle cose di lassù, non di quelle della terra.3Imperocché siete morti, e la vostra vita è ascosa con Cristo in Dio.4Quando Cristo, vostra vita, comparirà; allora anche voi comparirete con lui nella gloria.5Mortificate adunque le vostre membra terrene: la fornicazione, l'immondezza, la libidine, la prava concupiscenza, e l'avarizia, che o una idolatria:6Per le quali cose cade l'ira di Dio sopra gl'increduli:7Tralle quali cose camminaste anche una volta, mentre in esse impiegaste la vostra vita.8Ora poi rigettate anche voi tutto questo: l'ira, l'amarezza, la malizia,la maldicenza, gli osceni discorsi dalla vostra bocca.9Non usate bugia l'uno verso dell'altro, essendovi spogliati dell'uomo vecchio, e di tutte le opere di lui,10Ed essendovi rivestiti del nuovo, di quello, il quale si rinnovella a conoscimento, secondo l'immagine di colui, che lo creò:11Dove non è Greco, e Giudeo, circonciso, e incirconciso. Barbaro, e Scita, servo, e libero: ma Cristo (è) ogni cosa, ed è in tutti.12Rivestitevi adunque, come eletti di Dio, santi, ed amati, di viscere di misericordia, di benignità, di umiltà, di modestia, di pazienza:13Sopportandovi, gli uni gli altri, e perdonandovi scambievolmente, ove alcuno abbia da dolersi d'un altro: conforme anche il Signore a voi perdonò, così anche voi.14E sopra tutte queste cose conservate la carità, la quale è il vincolo della perfezione.15E la pace di Dio trionfi ne' vostri cuori, alla quale siete anche stati chiamati per (fare) un sol corpo: e siate riconoscenti.16La parola di Cristo abiti in voi con pienezza, in ogni sapienza, instruendovi tra di voi e ammonendovi per mezzo di salmi, d'inni, e di canzoni spirituali, cantando per gratitudine a Dio ne' vostri cuori.17Qualunque cosa o diciate, o facciate, tutto nel nome del Signor Gesù, Cristo, rendendo per lui grazie a Dio e Padre.18Donne, siate soggette ai mariti come si conviene, nel Signore.19Mariti, amate le vostre mogli, e non usate acerbezza verso di esse.20Figliuoli, siate ubbidienti in tutto ai genitori: imperocché cosi piace al Signore.21Genitori, non provocate ad ira i vostri figliuoli, perché non si perdano d'animo.22Servi, ubbidite in tutto ai padroni carnali, non servendo all'occhio, come per piacere agli uomini, ma cui semplicità di cuore, per timore di Dio.23Qualunque cosa facciate, fatela di cuore come pel Signore, e non per gli uomini:24Sapendo, che dal Signore avrete la mercede della eredità: servite a Cristo Signore:25Chi poi farà ingiustizia, riceverà, quello, che ha fatto di male: e non vi ha dinanzi a Dio acccttazione di persone.

Note:

3,1-2:Se adunque siete risuscitati con Cristo, ec. Alle verità della fede fa succedere i precetti, e le regole della vita cristiana, appoggiate a' principi della medesima fede. Egli ha dimostrato di sopra, cap. 11. 12. 13, che Dio ci ha risuscitati in Cristo, mediante il battesimo, a nuova vita. Se adunque voi siete risuscitati, dice egli, amate, e cercate, e sforzatevi di ottener quelle cose, le quali alla vostra vita nuova e celeste appartengono; abbiate il cuore lassu, dove Cristo, principio e modello della vostra risurrezione, siede alla destra del Padre suo. Di queste abbiate cura e sollecitudine, non di quelle della terra.

3,3:Imperocchè siete morti, e la vostra vita ec. Imperocchè quanto alle cose della terra, quanto al mondo, alla carne, agli affetti terreni, voi già siete morti, e la vita spirituale, e soprannaturale, di cui ora vivete, è ascosa in Dio con Gesù Cristo, il quale è principio e fonte di questa vita. Il mondo non vede nei santi se non le infermità della carne, le afflizioni, le persecuzioni, che soffrono per amore di Cristo. La vita interiore, ond'essi vi vono, non è intelligibile se non alla fede, ed all'amore di Dio, perchè nella cognizione ella consiste e nell'amore di Dio.

3,4:Quando Cristo. vostra vita, comparirà;.. allora ec. Quel che sia la vita de' santi, si manifestera alla fine de' secoli, quando Cristo, che è la loro vita, comparirà glorioso a vista di tutti gli uomini; imperocchè eglino pure appariranno allora rivestiti di gloria, fatti conformi a Cristo, perchè, come dice s. Giovanni, sappiamo, che quand'egli apparirà, sarem simili a lui. I. Joan. III. 2. A questa nobilissima conformità prepara e dispone i santi, la vita di cui vivono nel tempo presente ascosa con Cristo in Dio.

3,5:Mortificate ... le vostre membra terrene: ec. Rappresenta l'Apostolo il vecchio uomo come un corpo con posto di varie peccaminose affezioni, che sono quasi le di lui membra; queste membra dee far morire in sè il cristiano, recidendo di continuo tutto quello, che è in lui di terreno e carnale, per vivere di quella vita nascosta in Dio con Gesù Cristo, e per risuscitar con lui nella gloria.
L'avarizia, che è un' idolatrio. Vedi Ephes. V. 5. Anche in questo luogo in vece di avarizia molti Interpreti vogliono, che la voce greca si debba esporre della passio ne generale per gli illeciti e abbominevoli piaceri del senso, e posto ciò s'intenderebbe ancor meglio il perchè aggiunga l'Apostolo, che è una idolatria, essendo noto, che i Simoniani empiamente dicevano di onorare Dio colle mostruose loro impurità; ed è certo, che questi eretici principalmente sono presi di mira sì in questa epistola, e si in quella agli Efesini.

3,6:Cade l'ira di Dio sopra gli increduli. Il presente è posto qui in luogo del futuro, lo che dà nuova forza al discorso, dimostrando l'Apostolo, com'egli vede l'ira di Dio, che sta sopra a questi empi, i quali a Dio stesso, ed alle sue minacce non credono, nè pensano a convertirsi a penitenza. Vedi Efes. v. 6.

3,7:Tralle quali cose camminaste anche voi ec. ne' medesimi vizi fate immersi una volta anche voi, come gli altri Gentili, quando l'impurità, e l'abbominazione non solo era tra voi tollerata, ma coperta ancora, e velata col manto della religione.

3,8-10:Ora poi rigettate anche voi tutto questo: ec. Ora poi divenuti nuove creature in Cristo Gesù, rigettate da voi non solo quelle abbominazioni, che ho nominate, ma anche tutte quante le opere dell'uomo vecchio, l'ira, l'amarezza, le fraudi, la maldicenza, i discorsi impuri, i quali non debbono uscire di bocca cristiana, e finalmente la bugia. Tutti questi peccati si oppongono alla carità. Nulla di tutto questo debbe essere in voi, che siete stati spogliati nel battesimo del vostro uomo vecchio, e delle opere di lui, e vi siete rivestiti del nuovo, il quale si va rinnovellando e perfezionando ogni giorno per conoscere Dio e la di lui volontà, affine di adempirla; per la quale continua rinnovazione va acquistando l'uomo cristiano la somiglianza con quel perfettissimo e divinissimo esemplare, che è Cristo, a immagine del quale è egli stato nuovamenle creato.

3,11:Dove non è Greco, e Giudeo, ec. E riguardo a questa nuova creazione non si fa differenza tra Greco e Giudeo, circonciso o incirconciso, barbaro e scita, servo e libero; non si attende nè la diversità delle nazioni, nè quella della religione, nè la maggiore o minore rozzezza e barbarie, nè finalmente distinzione alcuna di condizioni. Il Greco, che si gloria della filosofia, e delle scienze, e dell'arti; e il Giudeo, che fa suo vanto della cognizione del vero Dio, e della legge da lui ricevuta; e colui che ha la circoncisione, e colui che ne è privo; e l'uomo barbaro di nazione, e lo Scita, che di tutti è il più barbaro; e il servo che ubbidisce, e il padron che comanda; tutti sono una stessa cosa riguardo a Cristo e alla salute, tutti sono egualmente accolti da Cristo; Cristo è la santità, la giustizia, la salute, e ogni cosa, ed ogni bene per tutti; ed egli è senza distinzione di persona in tutti coloro, che credono in lui. Vedi I. Cor. 1. 30. V. 10.

3,12:Rivestitevi adunque ec. In voi adunque, come in uonini nuovi, e nuove creature, appariscano e risplen dano le virtù, che convengono a un popolo eletto da Dio per la vita eterna, santificato, ed amato da Dio in Cristo Gesù.

3,14:La carità, la quale è il vincolo della perfezione. La carità unisce, e conserva tutte le altre virtù, per le quali l'uomo si rende perfetto; ed ella è, che l'uomo con giunge col suo ultimo fine, che è Dio, in cui l'uomo l'intera sua perfezione ritrova.

3,15:Alla quale siete anche stati chiamati per (fare) un sol corpo. Alla pace siete stati chiamati, perchè siete stati chiamati a formare un sol corpo in Gesù Cristo, I. Cor. VII. 15. Siate riconoscenti di tanto favore.

3,16:La parola di Cristo abiti in voi ec. Abbiate continuamente la parola di Cristo nella vostra mente, e nel vostro cuore, abbiatela con pienezza, vale a dire, non vi contentate di saperne una qualche piccola parte, ma procuratevi in grande abbondanza la cognizione e l'intelligenza di questa parola per fare acquisto di tutta la sapienza di Cristo per intendere tutti i misteri dell'Uomo Dio, ed avere una perfetta cognizione, e di quello che dovete credere, e di quello che dovete operare. Questo è tutto quello che dee cercarsi nella meditazione della parola di Dio, e a questo fine debbe ella esser letta, e studiata dall'uomo cristiano. Vedi s. Tommaso in questo luogo. Dice piuttosto la parola di Cristo, che la parola di Dio, perchè Cristo è quello, che dee principalmente cercarsi nelle Scritture, le quali parlano tutte di lui, e del suo regno, cioè della sua Chiesa.
Istruendovi.... e ammonendovi ec. Dimostra adesso l'uso santo che debbono fare della cognizione della parola di Dio; primo, d'istruirsi gli uni gli altri ne' famigliari ragionamenti, e di animarsi scambievolmente alle opere di pietà; in secondo luogo, di accendersi di gratitudine, e di tenero amor verso Dio, i di cui benefici, e le grazie a noi concesse per Cristo si celebrino per mezzo dei salmi, degli inni, e canzoni spirituali, offerte a Dio in sacrificio di laude non tanto colla bocca, quanto col cuore. Questo è il senso di queste parole, nelle quali l'Apostolo abbandonandosi alla veemenza del suo affetto ha un po' trascurato le regole della costruzione grammaticale.

3,17:Tutto nel nome del Signor Gesù Cristo, rendendo per lui grazie ec. Tutto fate a gloria di Gesù Cristo, il quale deve esser il termine di tutte le vostre azioni. Per lui offerite a Dio Padre i vostri ringraziamenti, per lui, dico, che è vostro mediatore, per mezzo del quale a Dio stesso avete accesso, e per li meriti del quale tutti i doni di salute, e tutti i beni vengono a voi da Dio Padre.

3,18:Nel Signore. Secondo i precetti di Dio. Imperocchè questa è una limitazione dell'assoluto comando, ch'ei fa alle mogli, di essere ubbidienti, e soggette a' mariti in ogni cosa, fuori che in quello che fosse contro l'ubbidienza dovuta a Dio. Limitazione tanto più necessaria, perchè molte di tali donne erano soggette a mariti infedeli. Tolto questo, nissuna cosa meglio conviene, nè è più necessaria a una donna cristiana, che la soggezione al marito. Vedi Efes. v. 33.

3,24:Sapendo, che dal Signore avrete la mercede dell'eredità. Fa sentire con molta grazia a questi poveri servi il vantaggio che godono, dell'esser divenuti servi di Cristo anche più, che degli uomini. L'eredità non è pei servi, ma pe' figliuoli; ma questa distinzione non ha luogo in Cristo, vers. II. Quindi è, che voi non meno, che i vostri padroni, se sono fedeli, avete parte all'eredità del regno del vostro celeste Padre, e Signore.

3,25:Chi poi farà ingiustizia, riceverà ec. Queste parole sono dirette ai padroni, a' quali, perchè si guardino dall'usar rigore e durezza verso de' propri servi, dice, che Dio punirà l'ingiustizia dovunque la troverà, ne' padroni, come ne' servi, perchè egli non è accettatore di persone.