Scrutatio

Giovedi, 25 aprile 2024 - San Marco ( Letture di oggi)

Deuteronomio 4


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Mosè esorta il popolo ad osservare i comandamenti di Dio sì col rammentare i benefici di Dio, e sì coll' esaltare lo stesso popolo. Minacce contro i prevaricatori: proibizione di qualunque immagine, che può indurre all'idolatria. Predite la sua morte; e separa tre città oltre il Giordano per gli omicidi involontarj, e casuali.

1Or adunque ascolta, o Israele, i riti, e le leggi che io t'insegno, affinché osservandoli tu abbi vita, ed entri al possesso della terra che il Signore Dio dei padri vostri darà a voi.2Non aggiungerete, né toglierete alla parola ch'io vi annunzio: osservate i comandamenti del Signore Dio vostro, i quali io intimo a voi.3Gli occhi vostri hanno veduto tutto quello che il Signore ha fatto contro Beelphegor, come egli ha annichilali tutti i suoi adoratori dintorno a voi.4E voi, che state uniti col Signore Dio vostro, siete tutti in vita fino a questo dì,5Voi sapete, come io vi ho insegnati i precetti, e i riti, quali il Signore Dio mio a me gl'intimò: così voi li metterete in esecuzione nella terra, che siete per possedere,6E gli osserverete, e li ridurrete ad effetto. Imperocché qui sta la vostra sapienza, e la prudenza al cospetto delle nazioni, affinché queste udendo raccontare tutti questi comandamenti, dicano: Ecco un popolo saggio e prudente, popolo grande.7Non v'ha certo altra nazione, per grande ch'ella sia, la quale tanto vicini a sé abbia i suoi dei, come il Dio nostro è presente a tutte le nostre preghiere.8Imperocché qual altra nazione v'ha egli cotanto illustre, che abbia e ceremonie, e regole di giustizia, e tutta la legge, quale è quella che io esporrò oggi dinanzi agli occhi vostri?9Custodisci adunque te stesso, e l'anima tua con sollecitudine. Non ti dimenticare delle cose, che gli occhi tuoi han vedute, e non escano dal cuor tuo per tutti i giorni della tua vita. Tu le racconterai a' tuoi figliuoli e nipoti,10Cominciando dal giorno, in cui tu fosti dinanzi al tuo Dio a Horeb, allorché il Signore parlommi, e disse: Raduna a me il popolo, affinché odan le mie parole, e imparino a temermi per tutto il tempo, che vivono sulla terra, e ciò insegnino a’ loro figliuoli.11E voi vi appressaste alle falde del monte, il quale ardeva infino al cielo: ed era circondato da una tenebrosa nuvola e da caligine.12E il Signore parlò a voi di mezzo al fuoco. Voi udiste sua voce, ma non vedeste figura alcuna.13Ed ei notificò a voi la sua alleanza, la quale vi ordinò di custodire, e i dieci comandamenti, ch'egli scrisse in due tavole di pietra.14E a me ordinò allora, che v'insegnassi le cerimonie e le leggi, che dovevate osservare nella terra, di cui avrete il dominio.15Custodite adunque con molta cura le anime vostre. Voi non vedeste figura alcuna in quel giorno, in cui il Signore parlovvi dall'Horeb di mezzo al fuoco:16Badate, che sgraziatamente ingannati non vi formiate rappresentanza scolpita, od immagine di uomo, o di donna,17O immagine di qualunque animale di quei che sono sulla terra, o di uccelli, che volano sotto del cielo,18O di rettili, che strisciano sopra la terra, o di pesci, i quali stanno sotterra nelle acque:19Che a caso alzando gli occhi al cielo, e vedendo il sole, e la luna, e tutte le stelle del cielo, tu non t'induca ingannato ad adorarle, e a render culto a queste cose create dal Signore Dio tuo in servigio di tutte le genti, che sono sotto del cielo.20Ma il Signore vi prese, e vi trasse dalla fornace ferrea dell'Egitto per avere un popolo, che fosse sua eredità, come avviene al dì d'oggi.21Ora il Signore si sdegnò meco a causa delle vostre parole, e giurò, che io non passerei il Giordano, e non entrerei nella terra ottima, che egli darà a voi.22Ecco che io muoio in questo luogo, non passerò il Giordano: voi lo passerete, e sarete padroni di un bel paese.23Bada di non dimenticarti giammai del patto, che il Signore Dio tuo ha fermato con te: e di non farti immagine scolpita di quelle cose, delle quali il Signore ti ha vietato di farne:24perocché il Signore Dio tuo è un fuoco divoratore, un Dio geloso.25Se dopo aver avuti e figliuoli e nipoti, ed aver passato assai tempo in questa terra, voi ingannati vi formerete alcuna immagine, facendo cosa rea dinanzi al Signore Dio vostro, onde a sdegno lo provochiate:26In testimoni io chiamo oggi il cielo e la terra, come ben presto sarete espulsi da quel paese, di cui, passato il Giordano, entrerete in possesso: voi non vi starete per lungo tempo, ma vi sterminerà il Signore,27E vi dispergerà tra tutte le nazioni: e rimarrete in piccol numero tra le genti, dove il Signore vi condurrà.28E ivi servirete a dei fabbricati da mano di uomo, al legno, e alla pietra, che non veggono, e non odono, e non mangiano, e non fiutano.29Ma quando in quei luoghi cercherai il Signore Dio tuo, lo troverai; se però con tutto il cuore lo cercherai, e con tutta la contrizione dell'anima tua.30Dopo che ti saranno avvenute tutte queste cose predette, all’ultimo tornerai al Signore Dio tuo, e udirai la sua voce.31Perocché Dio misericordioso egli è il Signore Dio tuo: egli non ti abbandonerà, né ti sterminerà totalmente, e non si dimenticherà del patto fermato con giuramento co' padri tuoi.32Informati de' tempi antichi, che furono prima di te dal giorno, in cui Dio creò l’uomo sopra la terra, da un punto del cielo sino all’opposta parte, se mai cosa tale sia avvenuta, o siasi intesa,33Che un popolo abbia udita la voce di Dio parlante di mezzo alle fiamme, come tu la udisti, e non perdesti la vita:34Che Dio sia venuto a prendersi un popolo tra le nazioni per mezzo di tentazioni, di segni, e di portenti, per via di combattimenti, con fortezza grande, con braccio steso, con visioni orrende, e con tutte quelle cose, che il Signore Dio vostro fece per voi in Egitto sotto gli occhi tuoi;35Affinché tu conoscessi, che il Signore egli è Dio, e altro non havvene fuori di lui.36Ti fé udir la sua voce dal cielo per ammaestrarti, e sulla terra ti fé vedere il suo fuoco grandissimo, e tu udisti sua voce di mezzo al fuoco:37Perché amò i padri tuoi, e i loro discenti elesse dopo di loro. E andando innanzi a te colla possanza sua grande, ti cavò dall'Egitto,38Per isterminare alla tua venuta nazioni grandissime, e più forti di te, e introdurti nel loro paese, e dartene il dominio, come al giorno d'oggi tu vedi.39Conosci adunque in quest'oggi, e ripensa in cuor tuo, che il Signore medesimo egli è Dio lassù in cielo, e quaggiù in terra, e non ve n'ha alcun altro.40Osserva i suoi insegnamenti, e comandi, che io ti annunzio, affinché sii felice tu, e i tuoi figliuoli dopo di te, e resti per lungo tempo nel paese, il quale sarà dato a te dal Signore Dio tuo.41Allora Mosè determinò tre città di là dal Giordano verso levante,42Onde chi non volendo avesse ucciso il suo prossimo senza che uno, o due giorni prima gli fosse nimico, trovasse rifugio e scampo in alcuna di queste città.43Bosor nel deserto situata in una pianura della tribù di Ruben; e Ramoth in Galaad appartenente alla tribù di Gad; e Golan in Basan, la quale è della tribù di Manasse.44Questa è la legge esposta da Mosè a' figliuoli d’Israele.45E questi sono i precetti e le cerimonie, e le leggi, le quali egli intimò ai figliuoli d'Israele, dopo che furono usciti dall'Egitto,46Di là dal Giordano nella valle dirimpetto al tempio di Phogor nella terra di Sehon re degli Amorrhei, il quale abitò in Hesebon, e fu vinto da Mosè. Or i figliuoli d’Israele usciti dall'Egitto47Occuparono le terre di lui, e la terra di Og re di Basan, due re Amorrhei, che stavan di là dal Giordano a levante:48Da Aroer, che è situata sulla ripa del torrente Arnon sino al monte Sion, che dicesi anche Hermon,49Cioè tutta la pianura orientale di là del Giordano fino al mare del deserto, e fino alle falde del monte Phasga.

Note:

4,2:Non aggiungerete, nè toglierete alla parola, che io vi annunzio. Questa proibizione non fa nulla nè contro la tradizione, che interpreta quel, che è scritto, nè contro i precetti umani, i quali sono siepe alla legge per inpedirne la violazione. Togliere, vuol dire non far quel che è comandato; aggiungere, vuol dire far diversamente da quel, che è comandato: così un dotto Interprete non sospetto a' protestanti. Bisognerebbe di fatto secondo costoro condannare non solo Giosuè, il quale molte cose ordinò in appresso, ma ancor Gesù Cristo e gli Apostoli e anche lo stesso Mosè, il quale, cap. XVII. 10., comandò, che si obbedisse agli ordini del Sommo Sacerdote, sotto pena di morte, cap. XII. 12.

4,6:Qui sta la vostra sapienza. Sapientissimo è quel popolo, che teme Dio e alle sue leggi obbedisce. Gli amori stessi profani, non molto portati a favorire i Giudei, non han potuto fare a meno di lodare la purità del loro culto e la fedeltà nell'osservanza delle loro leggi.

4,7:Non v'ha certo altra nazione, ec. Nissun' altra nozione ha tanto familiari con se i suoi falsi dei e i demoni, come con noi è familiare il solo vero Dio, che risiede tra noi nel suo tabernacolo, donde ascolta le nostre preghiere, provvede a' nostri bisogni, ci assiste, ci protegge e ci ricolma de' suoi favori. A gran ragione queste parole furono applicate a celebrare l'incompatibil privilegio del popolo Cristiano, il quale ha sempre ecco il suo Dio nell'adorabil Sacramento dell'altare.

4,19:A render culto a queste cose create...in servigio di tutto le genti ec. Queste parole pongono in chiaro lume l'ingratitudine e la stoltezza di quegli uomini, i quali l'onore dovuto al solo creatore trasportarono al sole, alla luna, alle stelle fatte da lui per sortire a' vantaggi degli uomini. Ma osservisi da tutta questa descrizione di Mosè fino a qual segno si fosse già impossessata del mondo ogni maniera di idolatria.

4,23:Se dopo... aver passato assai tempo in quella terra, ec. Gli Ebrei osservano, accennarsi qui il tempo, che scorse da Mosè fino alla cattività di Babilonia, che dicono essere di 862 anni;

4,34:Per mezzo di tentazioni. Questo tentazioni intenderci, che fossero le stranezze e i pessimi trattamenti fatti agli Ebrei nell'Egitto, per mezzo de' quali gli andò Dio preparando e disponendo il sottomettersi a tutti i suoi voleri e a seguirlo nel pericoloso e lungo viaggio dall'Egitto alla terra di Chanaan.
Con visioni orrende. Parla degli orribili spettri, che vedevano gli Egiziani ne' tre giorni di tenebre, Sap. XVII. 8. 9. 10.