Scrutatio

Giovedi, 28 marzo 2024 - San Castore di Tarso ( Letture di oggi)

Deuteronomio 26


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Dove, e a chi siano da pagarsi le primizie, e le decime, e con qual formola di parole.

1Ed entrato che tu sarai nella terra, di cui il Signore Dio tuo ti darà il possesso, e fatto Signore, e abitatore di essa;2Prenderai le primizie di tutti i prodotti della tua terra, e le metterai in un canestro, e andrai al luogo eletto dal Signore Dio tuo per istabilirvi il suo Culto.3E ti presenterai al sacerdote, che sarà allora, e gli dirai: confesso oggi dinanzi al Signore Dio tuo, com’io sono entrato nella terra, che egli giurò a' padri nostri di dare a noi.4E il sacerdote preso il canestro dalle tue mani, lo porrà sull'altare del Signore Dio tuo:5E al cospetto del Signore Dio tuo dirai: II Siro perseguitava mio padre, il quale se n'andò in Egitto, e ivi si stette come forestiero con pochissimi dei suoi: e diventò capo di una nazione grande e forte, e infinita di numero.6Ma gli Egiziani ci straziavano, e ci perseguitavano, imponendoci pesi gravissimi:7E alzammo le grida al Signore Dio de’ padri nostri: il quale esaudì, e volse lo sguardo alla nostra umiliazione, e all’affanno, e alle angustie:8E ci trasse dall'Egitto con mano forte, e con braccio disteso, spandendo terrori, facendo segni, e portenti:9E c’introdusse in questo luogo: e ci diede una terra, che scorre latte, e miele.10E per questo io offerisco adesso le primizie dei frutti della terra data a me dal Signore. E le lascerai davanti al Signore Dio tuo, e dopo di avere adorato il Signore Dio tuo,11Farai banchetto di tutti i beni dati dal Signore Dio tuo a te, e alla casa tua, tu, e il Levita, e il forestiero, che è con te.12Quando avrai data la decima di tutti i tuoi frutti, tu la darai nel terzo anno (anno delle decime) al Levita, e al forestiero, e al pupillo, e alla vedova nella tua città, affinché mangino, e si satollino:13E dinanzi al Signore Dio tuo dirai: Io mi son levato di casa quello che era consacrato, e l'ho dato al Levita, e al forestiero, e al pupillo, e alla vedova, come tu mi hai comandato: non ho trasandato i tuoi comandamenti, e non mi sono scordato de' tuoi precetti.14Non ne ho mangiato nulla nelle mie angustie, e non le ho separate per alcuna specie d'immondezza, e non ne ho speso niente per ragione di funerale. Ho obbedito alla voce del Signore Dio mio, e ho fatto ogni cosa, come mi hai comandato.15Mira del tuo santuario, e dall’abitazione eccelsa dei cieli: e da' benedizione al popol tuo d'Israele, e alla terra che tu desti a noi, come giurasti ai padri nostri, terra, che scorre latte, e miele.16Oggi il Signore Dio tuo ti ha ordinato di osservare questi comandi, e queste leggi, e di custodirle, e di metterle in pratica con tutto il cuore, e con tutta l’anima tua.17Oggi tu hai eletto il Signore, perch'egli sia il tuo Dio, e perché tu cammini nelle sue vie, e osservi le sue ceremonie, e i comandamenti, e le leggi, e obbedisca al suo impero:18E il Signore ha oggi eletto te, affinché tu sii specialmente suo popolo (come egli ha detto a te), e osservi tutti i suoi comandamenti:19Ed egli per laude, onore, e gloria sua ti faccia la più illustre di tutte le genti create da lui: affinché tu sii il popol santo del Signore Dio tuo, com'egli ha promesso.

Note:

26,5:Il Siro perseguitova mio padre ec. Intendesi di Laban suocero di Giacobbe, il quale fece molte angherie al genero, come si è veduto nella Genesi. L'Ebreo può avere un altro senso, ed è: Mio padre ( Giacobbe ) fu un povero Soriano, che scese in Egitto, ec. Così quegli che offerisce le primizie, verrebbe a dire: le ricchezze e i beni, che io ho oggigiorno, non sono venute a me da mio padre, ma da Dio. Giacobbe era stato venti anni nella Mesopotamia, sua madre era di quel paese, Abramo suo avo era nato in quelle parti. La Mesopotamia nelle scritture è compresa nel nome di Siria, ovver paese di Aram. Questa confessione fatta pubblicamcnte davanti al Signore ogni anno di riconoscer da lui tutti i beni e le ricchezze della terra, serviva a mantener viva la riconoscenza nel cuore di ciascheduno,

26,11:Farai banchetto di tutti i beni ec. Se avea portata qualche vittima pacifica da offerire, facca il banchetto dentro l'atrio con tutta la sua famiglia, invitando il Levita e i forestieri poveri; altrimenti faceva il banchetto in altro luogo colla provvisione, che avea portata seco a tal fine.

26,12:La darai nel terza anno (anno delle decime) al Levita, ec. Quella seconda decima, la quale negli altri anni dopo il Sabatico, si portava al tabernacolo per farne banchetto, si consumava il terzo anno da ciascheduno nella propria città, facendone parte al Levita, al forestiero, alla vedova e al pupillo; e lo stesso incenso nel sesto anno. Vedi cap. XIV 28 29. Il terzo anno è detto anno della decima per ragione di questa decima specialmente serbata pel popolo nello stesso anno.

26,13:Io mi sono levato di casa quello che era consacrato, ec. Notisi questa maniera di parlare piena di energia: quello, che Dio vuole, che dissi a' poveri, e già a lui consacrato; onde sarebbe sacrilegio il ritenere una parte anche minima.

26,14:Non ho mangiato, ec. Non le ho toccate, ne diminuite in minima parte per bisogno, ch' io ne avessi.
Non le ho preparate per alcuna specie d'immondezza. Non le ho messe a parte per farne onore a qualche deità immonda. Gli Egiziani nel tempo della mietitura facevano la festa d'Iside e di Osiride e quella di Adone: e a questo credesi, che sia fatta allusione in queste parole. Non è nuovo nella Scrittura, che col nome d'immondezza s' intendano i falsi dei. Non ne ha speso nulla per ragion di funerale. Per celebrare il funerale di Osiride, e di Adone, come fanno gl'idolatri. Queste decime io le ho serbate intere, e le ho date a' poveri secondo l'ordine del Signore.

26,17:Oggi tu hai eletto il Signore ec. La repetizione fatta qui da Mosè delle leggi, colle quali il Signore avea già contratta alleanza col suo popolo, e la nuova accettazione delle stesse leggi tutto per parte del popolo, era come una rinnovazione della stessa alleanza.