Scrutatio

Mercoledi, 24 aprile 2024 - San Fedele da Sigmaringen ( Letture di oggi)

Zaccaria 3


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Gesù sommo sacerdote è spogliato delle vesti sordide, ed è rivestito di nuove, e preziose. Egli sarà giudice della casa del Signore, se camminerà nelle vie di lui.Il Signore farà venire il suo servo l'Oriente; pietra, nella quale sono sette occhi.

1Il Signore mi fece vedere Gesù sommo sacerdote, che stava in piedi dinanzi all'Angelo del Signore, e Satan stava alla destra di lui per fargli contro.2E il Signore disse a Satan: Ti reprima il Signore, o Satan, e ti reprima colui, chi si e eletta Gerusalemme: non è egli questo un tizzone tratto dal fuoco?3E Gesù era vestito di sordida veste, e si stava dinanzi all'Angelo,4Il quale disse a quelli, che stavano alla sua presenza: Levategli la sordida veste. E disse a lui: Ecco, che io ho tolta da te la tua iniquità, e ti ho rivestito di abito da festa.5E soggiunse: Mettetegli in testa una tiara monda: e gli messero sulla testa la tiara monda, e lo rivestirono; e l'Angelo del Signore stava in piedi.6E l'Angelo del Signore fece questa protesta a Gesù, e disse:7Queste cose dice il Signore degli eserciti: Se tu camminerai nelle mie vie, e osserverai le mie cerimonie, tu pure sarai giudice della mia casa, e sarai custode del mio tempio, e darò a te alcuni di questi, che sono ora qui presenti, che vadan teco.8Ascolta, o Gesù sommo sacerdote, tu, e i tuoi amici, che abitan presso di te, che sono uomini da portenti: perocché ecco, che io farò venire il mio servo, l'Oriente.9Perocché questa è la pietra, che io ho posta innanzi a Gesù: sopra quest' unica pietra sono sette occhi: ecco, che io collo scalpello la lavorerò, dice il Signore degli eserciti: e in un giorno torrò via l'iniquità della terra.10In quel giorno l'amico inviterà l'amico ad andare sotto la sua vite, e sotto il suo fico, dice il Signore degli eserciti.

Note:

3,1:Mi fece vedere Gesù sommo sacerdote, ec. Il Signore in un'altra visione fa comparire dinanzi al Profeta Gesù figliuolo di Josedech, sommo sacerdote, il quale se ne stava in piedi dinanzi all'Angelo s. Michele, e questi, come protettore della Chiesa Giudaica, difendeva il capo di lei contro Satana, il quale lo accusava. Non si dice qual fosse l'accusa, che il demonio portava contro il sommo sacerdote, onde non convengono tra loro gli Interpreti nell'assegnarla. Mi sembra assai verisimile il sentimento di Teodoreto, il quale dice, che i peccati, de' quali era accusato Gesù dal demonio, non erano i peccati suoi propri, ma i peccati di tutto il popolo, che erano molti e gravi, e de' quali è accusato il Pontefice, perchè secondo la espressione di s. Cirillo il sacerdote è in tutti i peccati del popolo.

3,2:E il Signore disse a Satan: Ti reprima il Signore, ec. Il Signore, che parla qui a Satan, può essere lo stesso s. Michele; e non è cosa nuova, che un Angelo, che fa le veci di Dio, e lo rappresenta, sia chiamato col nome del Signore. Vedi Gen. XVIII. I. 2. 12. XXVI. 2. Erod. XVI. 10. ec. Ma s. Girolamo, Teodoreto, e molti altri sono persuasi, che di questi due Signori l'uno sia il Padre, e l'altro il Figlio, onde il Padre dica al Figlio (di cui Gesù sommo sacerdote fu figura): prendi tu la difesa di questo Gesù, e reprimi Satana, che vorrebbe la sua perdizione. Così Dio stesso non aspettò, che l'Arcangelo s. Michele facesse le parti di avvocato a favore di Gesù, ma ne prese il patrocinio egli stesso, perchè egli è il Pontefice di Gerusalemme, città eletta da Dio.
Non è egli questo un tizzone tratto dal fuoco? Vedi Amos V. II., dove la stessa similitudine del tizzone è portata per significare i Giudei sottratti per misericordia all'incendio onde fu consunta Gerusalemme, e il tempio, e la massima parte di quel popolo. Alcuni riferiscono queste parole a Gerusalemme, ma è meglio l'intenderle di Gesù stesso, e il senso non varia, perchè rappresentava Gerusalemme, e tutta la Sinagoga, di cui era capo. Gesù adunque è come un tizzone tratto fuora dall'incendio, che divorò una gran parte degli Ebrei: e tu, o Satana, vorresti finir d'abbruciarlo, e ridurlo in cenere? Io nol permetterò, io lo salverò, perchè col ministero di lui ho stabilito di ristorare la città, e la religione, e il mio culto.

3,3:E Gesù era vestito di sordida veste. Sì perchè egli era tornato da Babilonia in veste sordida, e squallido, e in gran povertà, e sì perchè stava come reo, e aggravato de' peccati del suo popolo.

3,4:Il quale disse a quelli, ec. L'Angelo s. Michele da ordine ad altri Angeli, che erano vicini a lui, e a lui ubbidivano, che tolgano da dosso a Gesù quella sordida veste, perchè con questo venga a intendersi, come sono tolte da lui le sue iniquità, vale a dire, le iniquità del popolo, che egli porta sopra di sè, e per ragion delle quali il demonio volea farlo condannare.
Ti ho rivestito di abito da festa. Dell'abito prezioso conveniente al sommo sacerdote, particolarmente ne' giorni di solennità; Vesti mutatorie vuol dire vesti, che non si portano ogni dì, come le ordinarie.

3,5:Una tiara monda. La tiara propria del sommo sacerdote, cioè quella berretta di bisso, sopra di cui mettea si la lamina d'oro. Exod. XXVIII. 4. 36.

3,7:Tu pure sarai giudice della mia casa ... e darò a te alcuni di questi, ec. I pontefici furono sempre considerati come capi della nazione Ebrea dopo il ritorno dalla cattività, onde dice Giuseppe, che questo Gesù, e i suoi discendenti governarono la Giudea fino a' tempi di Antio co Eupatore, lo che però si intende senza pregiudizio della suprema autorità de' Sovrani, a' quali furono soggettati in quel tratto di tempo gli Ebrei. Vedi Antiq. XI. 4. Dio adunque promette a Gesù di conservare a lui il Pontificato, di far ch'ei sia giudice, cioè capo e principe della sua casa; e di più di dargli alcuni di quegli Angeli, che erano presenti, perchè col loro consiglio, e col loro aiuto lo assistano, e lo difendano da ogni male. Nella stessa guisa a Mosè promise Dio un Angelo, che lo diri gesse, e lo confortasse nel gravissimo incarico di governa re quel popolo. Vedi Exod.XXXII.20.

3,8:Ascolta ... tu, e i tuoi amici ... che sono uomini da portenti: ec. Quelle parole viri portendentessunt secondo me possono avere o l'uno o l'altro di questi due sensi: sono uomini da portenti, cioè amano i prodigi, non credono, se non si fanno veder loro de' portenti: ovvero: sono uomini da portenti, cioè sono uomini, che sono portenti per Israele, perocchè e pe' loro oracoli, e pella loro vita sono prodigio ammirabile a chiunque gli ode, e gli vede, mentre il Cristo, e la vita di lui annunziano, e la sua dottrina non solo colle parole, ma anche con tutta la loro vita. Nel primo senso per gli amici di Gesù si intenderanno i prossimi di lui, cioè gli Ebrei, e in tal significato si usa sovente la voce amico nelle Scritture: nel secondo senso gli amici di Gesù saranno i profeti Aggeo, Malachia, lo stesso Zaccaria, Esdra, Nehemia, Zorobabel ec. S. Girolamo seguì questo secondo senso, che mi sembra anche il migliore.
Ecco, che io farò venire il mio servo, l'Oriente. Non è qui diversità veruna di sentimenti intorno a colui, che è detto l'Oriente, ovvero il Sol nascente; perocchè tutti e gli antichi Ebrei, e i Cristiani, e gli antichi e moderni interpreti generalmente confessano, che con questo nome è dimostrato quel Salvatore, il quale assunta la forma di servo venne qual sole senza macchia dal seno della purissima Vergine a rischiarare le tenebre, nelle quali il mondo tutto era involto; che se alcuni Ebrei degli ultimi tempi hanno trovato altra persona da sostituire in questo luogo a Gesù Cristo, non ne resteremo ammirati,per chè sappiamo, con quanto studio sogliano adoperarsi per oscurare, e stravolgere le più lampanti profezie, il chiaror delle quali gli offende, e li mortifica. Vedi il Caldeo, il quale in vece della parola tradotta nella nostra Volgata colla voce Oriente pose addirittura il Messia. Non debbo però tacere, che la voce Ebrea Tsemach può significare un germe, che spunta, che nasce, e pullula da una pianta; e forse piuttosto a un germe nascente, che al sole nascente vollero alludere nella loro versione i LXX; ma il senso è sempre l'istesso, e secondo questa significazione si alluderà al famoso luogo di Isaia: Spunterà un pollone dalla radice di Jesse ec. XI. I. Vedi Suida alla voce ovxt). Il Caldeo anche in questo luogo in vece di pollone pose il Messia.

3,9:Questa è la pietra, che io ho posta innanzi a Gesù: ec. Ecco un'altra bella figura del Cristo, che Dio fa vedere al sommo sacerdote Gesù. Alludendo adunque alla fabbrica già intrapresa del tempio si viene a parlare di Cristo, come pietra angolare, e fondamentale di un'altra fab brica, di cui era figura quel tempio. Di questa pietra parlava Isaia, quando per bocca di lui disse il Signore: Ecco che io pongo ne' fondamenti di Sion una pietra, pietra eletta, angolare, preziosa, saldissimo fondamento, XXVIII. 16. Vedi ancora Psal. CXVII. 22. XVIII. 15. ec. I sette occhi, che sono sopra questa pietra sono i sette pri,ari Angeli, i quali sotto di lei vegliano al governo della Chiesa di Cristo, come è indicato dallo stesso Zaccaria IV. 10.; e questi sono i sette occhi dell'Agnello, veduti da s. Giovanni, Apoc. V. 6. Ecco, che io collo scalpello la lavorerò. Si allude alla prima pietra, che si getta ne' fondamenti di una fabbrica, nella qual pietra si incide il nome del fondatore, e lo stemma di lui ec.; in primo luogo si può intendere, come in Cristo, pietra fondamentale della Chiesa, impresse il Padre le sue perfezioni divine, onde dice s. Ireneo: Questa pietra è dalla terra, ma è formata per arte, e virtù di Dio, lo che vuol dire, che da terra vergine nacque il Cristo, ma fu lavorato con somma arte dalla virtù dello Spirito santo. In secondo luogo questa pietra fu lavorata nella passione, e questo senso sembra piuttosto indicato nella nostra Volgata, e nell'Ebreo; perocchè nella passione principalmente si vide consumata la pazienza, la ubbidienza, la carità, la fortezza di Cristo, onde tal pietra fregiata di tali insegne di sovrumana virtù, fu conosciuta degna di essere posta da Dio per fondamento della grandiosa fabbrica, che è la Chiesa; e in quel giorno, in quell'unico giorno per mezzo di questa pietra lavorata in tal guisa, promette Dio, ch'ei toglierà, e cancellerà le iniquità de' Giudei, quelle iniquità, le quali col sangue delle ostie legali non aveano mai potuto esser tolte. Notisi, che si parla delle iniquità de' soli Giudei, perchè ad essi principalmente era stato promesso il Cristo, e a' Giudei parlava il Profeta, ma si intende ancora, che Cristo torrà le iniquita anche di tutte le altre genti, le quali (come è detto capo 11 II.) si accosteranno al Signore, e saranno suo popolo.

3,10:In quel giorno l'amico inviterà l'amico ec. Il Cristo non solo torrà i peccati degli uomini, ma porterà ad essi la pace, e la concorde qualità, e l'abbondanza de' beni temporali.
Molti Padri hanno creduto, che Gesù, di cui si parla in questo capitolo, direttamente sia il Cristo, e che per ciò non siagli dato il titolo di figliuolo di Josedec, e ciò essi intendono certamente di tutto quello, che è detto fino a tutto il versetto 5.: perocchè l'antico Gesù e insieme figura viva, ed evidente del nuovo, ed è insieme il sommo sacerdote della Sinagoga, onde a lui dice si: Se camminerai nelle mie vie ... tu pur sarai giudice ec. vers. 7. Ma certamente al Salvatore del mondo con vengono quelle parole: Gesù stava in piedi dinanzi all'Angelo, e Satan stava alla destra di lui per fargli contro: perocchè Cristo fu tentato in ogni maniera senza peccato, e nel Vangelo veggiamo, come il tentatore cercò sovente di contrariarlo. E quel Gesù era vestito di sordida veste, perchè il Cristo, che non conobbe peccato,fu fatto per noi peccato, come dice l'Apostolo (II. Cor. V. 21.), ed egli portò le nostre infermità, e fu ad dolorato per noi, e fu ferito per le nostre iniquità, che sono la veste sordida, di cui per amore di noi egli fu rivestito, affine di rivestir noi delle candide vesti della giustizia, e della salute. Ma quel Gesù, il quale per alcun poco fu fatto inferiore agli Angeli per la passione della morte, lo veggiamo coronato di gloria, e di onore. Heb. II. 9. Vedi Origene hom. 9, in Levit., hom. 14. in Luc. s. Giustino martire cont. Tryph., Tertull. cont. Jud., Lactant. IV. I 4.