Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Zaccaria 14


font

Dopo che Gerusalemme avrà sofferta la cattività, ed altre tribolazioni dalle genti, verrà il dì noto al Signore, in cui usciranno da Gerusalemme acque vive; e i figliuoli d'Israele torneranno ad abitare tranquilli in Gerusalemme: e il Signore flagellerà i popoli, che hanno fatta a lei guerra, e le reliquie di questi onderanno ad adorare il Signore in Gerusalemme.

1Ecco, che vengono i giorni del Signore, e si farà in mezzo a te la spartizione delle tue spoglie.2Ed io raunerò tutte le genti a combattere contro Gerusalemme, e la città sarà espugnata, e atterrate le case, e violate le donne; e la metà de' cittadini anderà in ischiavitù; e il resto del popolo non sarà tolto dalla città.3E il Signore apparirà, e combatterà contro quelle nazioni, come combattè nel dì di quella battaglia.4Egli in quel dì poserà i suoi piedi sul monte degli ulivi, che sta dirimpetto a Gerusalemme da levante; e si spaccherà il monte degli ulivi nel suo mezzo a levante, e a ponente in grandissima voragine, e la metà del monte diviso cadrà a settentrione, e l'altra a mezzodì.5E voi fuggirete alla valle di quei monti, perche la valle di quei monti sarà congiunta col (monte) vicino, e fuggirete come fuggiste dal tremuoto a' tempi di Ozia re di Giuda. E verrà il Signore Dio mio, e con lui tutti ì santi.6E in quel giorno non sarà luce, ma freddo, e gelo.7E vi sarà un giorno, che è conosciuto dal Signore, che non sarà nè giorno, nè notte: e sulla sera sarà la luce.8E in quel giorno sgorgheranno da Gerusalemme acque vive; la metà di esse verso il mare orientale, e l'altra metà verso il mare d'occidente: vi saranno di state, e di verno.9E il Signore regnerà sopra tutta la terra: in quel giorno un solo sarà il Signore, e un solo il suo nome.10E la terra tornerà ad essere abitata fino al deserto, dal colle a Remmon a mezzodì di Gerusalemme; ed ella sarà esaltata, e sarà abitata nel suo sito, dalla porta di Benjamin fino al luogo dell'antica porta, e fino alla porta degli angoli; e dalla torre di Hananeel fino agli strettoi del re.11Ed ella sarà abitata, e non sarà più anatema; ma Gerusalemme siederà tranquilla.12E questa sarà la piaga, colla quale percuoterà il Signore tutte le genti, che han tirata la spada contro Gerusalemme: si struggeranno le carni di ciascheduno, mentr'ei si starà ritto su suoi piedi, e marciranno i loro occhi ne' loro Forami, e s'infradicirà nelle loro bocche la lingua.13In quel giorno sarà da Dio scompiglio grande tra loro, e l'uno stringerà la mano dell'altro, e si attaccherà colla mano alla mano del suo fratello.14E Giuda istesso combatterà contro Gerusalemme, e si ammasseran le ricchezze di tutte le genti all'intorno l'oro, e l'argento, e copia grande di vestimenta,15E i cavalli, e i muli, e i cammelli, e gli asini, e tutte le bestie, che saranno in quel campo, soffriranno quella medesima piaga.16E tutti quelli, che resteranno di tutte quante le genti, che si mossero contro Gerusalemme, anderanno ogn' anno ad adorare il Signore Re degli eserciti, ed a celebrare la festa de' tabernacoli.17E qualunque sia delle famiglie della terra, che non si porti a Gerusalemme ad adorare il Re, il Signore degli eserciti, non vi sarà pioggia per lei.18Che se qualche famiglia di Egitto non si muoverà, e non verrà, neppur per lei vi sarà pioggia; ma rovina grande il Signore farà soffrire a tutte le genti, che non anderanno a celebrare la festa de' tabernacoli.19Questo sarà il gran peccato dell'Egitto, e questo il peccato di tutte le genti, il non andare a celebrare la solennità de' tabernacoli.20In quel giorno quello, che orna la briglia del cavallo, sarà consagrato al e Signore, e le caldaie nella casa del Signore saranno come le caraffe dell'altare.21E tutte le caldaie di Gerusalemme, e di Giuda saran consagrate al Signore degli eserciti, e tutti quelli, che offeriran sagrifizio, verranno, e le prenderanno per cuocervi le carni: e non sarà più in quel giorno alcun mercatante nella casa del Signore degli eserciti.

Note:

14,1:E si farà in mezzo a te la spartizione delle tue spoglie. Parla il Profeta a Gerusalemme, e dice, che vengono i giorni del Signore sopra di lei, giorni, ne' quali il Signore eseguirà sopra questa città i suoi giudizi di severità, e di rigore, ed ella sarà presa, e i nemici si spartiranno le sue spoglie. Non pochi Interpreti antichi e moderni credono adempiuta questa profezia nella espugnazione di Gerusalemme, e nell'eccidio di essa, che avven ne per opera de' Romani. Altri credono, che sia qui predetto quello che fu fatto contro la stessa città da Antioco Epifane, e questa mi è paruta più probabile opinione, e più adattata alle espressioni del Profeta, con questo però, che la desolazione di Gerusalemme si intenda servire come figura a descrivere la persecuzione crudele, sof ferta dalla Chiesa nei primi secoli.

14,2:Raunerò tutte le genti ec. Dio manderà contro Gerusalemme l'esercito di Antioco composto di varie nazioni, e questo farà in Gerusalemme ogni sorta di male: E la metà de' cittadini anderà in ischiavitù, e il resto del popolo (il quale si arrenderà al vincitore) non sarà tolto dalla città: anzi sappiamo dai libri de' Maccabei, che molti Ebrei apostati furon daccordo con Antioco, e fecero maggiori danni, che non vi fecero gli stessi Gentili. 1. Machab. I. 55. ec.

14,3:Il Signore apparirà, e combatterà, ec. Accenna le battaglie dei Maccabei contro i capitani di Antioco, nelle quali si vide Dio stesso combattere a favor del suo popolo per mezzo degli Angioli, che apparirono visibilmente. II Machab. X. 29., XI. 8., XV. 12.
Come combattè nel dì di quella battaglia. Intende la gran battaglia di Dio contro l'Egitto, e contro Faraone.

14,4:Poserà i suoi piedi sul monte degli ulivi ... e si spaccherà il monte degli ulivi ec. Non abbiamo veruna memoria istorica, che ci conduca a spiegare quello che dice il Profeta dell'aprirsi, che fece il monte degli ulivi in due parti. Si può credere, che si parli qui di un gran tremuoto, che allora avvenisse, e così credono moltissimi Interpreti, e questo combina con quello che segue: E voi fuggirete alla valle di que'monti,perocchè ciò suol farsi quando si sente il tremuoto.

14,5:Perchè la valle di que' monti sarà congiunta col (monte) vicino, ec. La valle fatta colla spaccatura del monte Oliveto (il quale sarà allora non più un sol monte, ma due) giungerà fino al monte vicino, cioè al monte Moria, onde in questa valle potrete starvene sicuri. Quanto al tremuoto, che fu a tempo di Ozia, ne parla anche Amos capo 1. I.
E verrà il Signore Dio mio, e con lui tutti i santi. Verrà il Signore a combattere per Gerusalemme contro gli empi, e contro il capo degli empi, Antioco. Vedi in Joele una simile immagine di Dio, che scende coi santi suoi a combattere contro i nemici di Gerusalemme.

14,6:E in quel giorno non sarà luce, ma freddo, e gelo. Giorno scuro, freddo, di gelo, vuol dire giorno di tristezza, e di miseria.

14,7:Vi sarà un giorno ....che non sarà nè giorno, nè notte: ec. Giorno sommamente tristo sarà quello, nel quale non si avrà nè la consolazione, che seco porta la luce del giorno, nè la tranquillità della notte; ma sulla sera verrà quand'uno meno l'aspetterà, la luce della con solazione, e ad un tempo di calamità, e di tempesta, succederà il tempo di felicità, e di calma. Così Gerusalemme dopo i tetri giorni della persecuzione di Antioco si vide ristorata, e rimessa in onore da' Maccabei, anzi da Dio, che fu con essi, e per essi vinse il superbo; e nella stessa guisa la chiesa di Cristo dalle persecuzioni dei nemici del Vangelo uscì gloriosa, e sempre più grande.

14,8-9:In quel giorno sgorgheranno da Gerusalemme acque vive; ec. Queste acque vive sono le stesse, che fu rono accennate dal Profeta nel capo precedente vers. I., e significano, come si disse, il battesimo, e gli altri sacramenti, e la dottrina Evangelica, e la grazia di Cristo. Vedi Joan. IV. 10. 13. 14. Queste acque si spanderanno e verso l'oriente e verso l'occidente, e per tutta la terra, la quale riconoscerà allora, e adorerà un solo Dio,un solo Signore, al quale solo si darà l'incomunicabile nome di Dio.

14,10:Dal colle a Remmon. Ovvero: da Gabaa fino a Remmon ella sarà esaltata, ec. Tutto quel che si dice dell'ingrandimento, e della gloria della terrena Gerusalemme indica la propagazione, e i trionti della città di Dio, della chiesa di Cristo estesa a tutte le parti della terra.

14,11:E non sarà più anatema. Non sarà sottoposta la nuova Gerusalemme ad essere rovinata, e distrutta, come le città condannate all'anatema. Vedi Levit. XXVII.21 29. Num. XXI.2. ec. La chiesa adunque non perirà, e non può perire, perchè è fondata sopra la pietra, e sopra le immutabili promesse del suo sposo divino ella sie de tranquilla.

14,12:E' questa sarà la piaga, ec. Dio sovente ha adempiuta letteralmente questa profezia sopra i nemici della sua chiesa. Erode Agrippa persecutore del Cristianesimo nascente, mori consunto dai vermi. Atti XII. 13. Sono note le tragiche morti di Nerone, e di Domiziano; Massimiano famoso per l'inaudita crudeltà dimostrata contro i Cristiani, peri consunto da un'ulcera interna, che gli rodeva tutte le interiora, e a Massimino, imitatore della barbarie di Massimiano, e suo collega schizzaron gli occhi suoi fuor della testa, e pel poco tempo, che dipoi visse, si ridusse come uno scheletro, e come un fantasma, piuttosto che uomo vivo.Vedi Euseb. Vit. Constant. I 1.57. 59. ec.

14,13:Sarà da Dio scompiglio grande ec. Il Signore permetterà, che la sua Chiesa, e i suoi fedeli sieno turbati grandemente, perchè grande sarà allora la tribolazione; e i Cristiani prendendosi l'uno l'altro per la mano, cercheranno di farsi coraggio, e di sostenersi nel furore di sì fiera tempesta.

14,14:E Giuda istesso combatterà contro Gerusalemme. Gli Ebrei furono i più violenti, e accaniti persecutori del Cristianesimo, come si vede dagli Atti Apostolici, e dalle lettere di Paolo, e da tutti i monumenti della storia Ecclesiastica.
E si ammasseran le ricchezze ec. Ma la Chiesa non solo non sara abbattuta dall'impeto di tali, e tanti nemici, ma ingrandita colla conversione delle genti, sarà da queste arricchita de' loro beni, che saranno liberalmente offerti dalle stesse genti alla sussistenza de' poveri, e al decoro della Religione.

14,15:E i cavalli, e i muli, ec. Vale a dire, le bestie istesse, che servivano a' nemici della Chiesa per aiutarli a farle guerra, periranno di piaga simile a quella de' loro signori. I persecutori periranno, e periranno anche le loro sostanze, delle quali si servono per combattere contro Dio, e contro il suo Cristo.

14,16-18:Anderanno ogn' anno ad adorare il Signore ec. I Gentili conosceranno finalmente la verità, e la abbracceranno, e si uniranno al popolo fedele, e celebre ranno con esso nella Chiesa le feste sacre, instituite in memoria de' benefizi di Dio, come una volta presso l'antico popolo si celebrava la festa de' tabernacoli, e le altre comandate nella legge di Mosè. Ma per qual motivo insiste tanto il Profeta sopra questa festa de' tabernacoli, come si vede ne' due seguenti versetti? Questa festa ognun sa che era stata istituita per memoria di tutto quel tempo, nel quale il popolo fu pellegrino nel deserto, abitando sotto le tende, protetto dal Signore, il quale lo accompagnava nel lungo viaggio di quaranta anni. Questa festa pertanto veniva ad essere una figura di quello che Dio fece pel popolo Cristiano, mandando il suo Figliuolo, il quale pose tra noi un tabernacolo (come dice il greco testo), e abitò tra di noi, Joan. 1. 14.,per essere compagno, e consolatore de' Fedeli, i quali pel deserto di questa vita camminano verso la terra di promissione, verso la terra de' viventi. Così celebrare la festa de' tabernacoli sarà il credere colla Chiesa, che Gesù Cristo è venuto a farsi uomo per noi per liberarci, e salvarci, e il corri spondere con sincera, ed effettiva gratitudine alla carità di Cristo verso di noi. Quindi la pioggia delle grazie spirituali sarà negata a quelle genti, che non celebreranno la festa de' tabernacoli; anzi la rovina, e la distruzione sovrasta a tutti quelli (sieno essi o Giudei, o Egiziani cioè Gentili), i quali non celebreranno quella solennità.

14,19:Questo sarà il gran peccato ec. Il non credere in Gesù Cristo fatto uomo, e divenuto nostra giustizia, santificazione, e redenzione, questo sarà il gran peccato dell'Egitto, e di tutte le nazioni, che resteranno nella loro infedeltà, e questo sarà il principio di ogni male per esse. Vedi s. Girolamo.

14,20-21:Quello che orna la briglia del cavallo, sarà consacrato ec. I principi, i capitani cristiani consacreranno al Signore le cose più care, come gli ornamenti delle briglie de' loro cavalli. Gli antichi aveano briglie preziose d'oro e d'argento ai loro cavalli.
E le caldaie ... saranno come le caraffe ec. Le caldaie, nelle quali si cuoceranno le carni de' sacrifizi pacifici per farne banchetto, saranno tante di numero, quante sono le caraffe, colle quali faceansi le libagioni. E con ciò si viene a dimostrare il prodigioso, e immenso concorso delle genti a celebrare i giorni solenni a Dio consacrati; e questo concorso sarà tale, che tutte le caldaie di Giuda, e di Gerusalemme converrà, che si portino al tempio per farvi cuocere le carni de' sacrifizi, onde impiegate a tal uso re steranno consacrate per sempre al Signore.
E non sarà più in quel giorno alcun mercatante ec. Nella Chiesa Cristiana non si farà negozio delle colombe, de' vitelli, de' capretti ec. per offerirgli in sacrifizio; perchè il nostro sacrifizio differentissimo dagli antichi consiste nella incruenta oblazione del corpo, e del sangue dell'Agnello immacolato, sacrifizio, di cui tutti quegli della legge furon ombra mera, e figura di sacrifizio, e tutto adempie effettivamente quello che per essi era significato. Nell'Ebreo, e ne' LXX in luogo di mercatante leggesi Chananeo, che vale l'istesso, perchè i Chananei erano stati celebri nella mercatura; ma siccome quella voce può anche significare un empio, uno scellerato, com'erano i Chananei, perciò Teodoreto com questa bella preghiera chiude il suo commento sopra Zaccaria, e lo chiudo ancor io: Diaci il Signore onnipotente, che ciò si verifichi in questo tempo; che non siavi tra noi nissun Chananeo, ma tutti viviamo secondo gl'insegnamenti Evangelici nella espettazione della beata nostra speranza, e della venuta del grande Dio, e Salvatore nostro Gesù Cristo, a cui col Padre, e collo Spirito santo sia gloria adesso, e sempre, e per tutti i secoli. Così sia.