Scrutatio

Venerdi, 26 aprile 2024 - San Marcellino ( Letture di oggi)

Numeri 35


font

E ordinato, che siano assegnate quarant' otto città coi sobborghi ai Leviti: e di queste, sei sono città di rifugio pel l'omicidio non volontario. Legge dell'omicidio volontario, e del non volontario: nissuno sarà punito sulla testimonianza d'un solo.

1Disse ancor queste cose il Signore a Mosè nelle pianure di Moab presso al Giordanodirimpetto a Gerico:2Comanda a' figliuoli d'Israele, che de' loro dominii dieno a' Leviti3Delle città da abitare, e i loro sobborghi all'intorno, affinché abitino le città, e isobborghi sieno pe' loro greggi, e giumenti:4I quali sobborghi sì stenderanno fuori per lo spazio di mille passi dalle mura delle cittàall'intorno:5Da oriente saranno due mila cubiti, e da mezzodì parimente due mila cubiti: e verso il mareche guarda a occidente, vi sarà la stessa misura e dalla parte di settentrione sarà egualespazio: e le città saranno nel mezzo, e fuori i sobborghi.6Di queste città poi che voi assegnerete ai Leviti, sei saranno destinate al ricovero de'fuggiaschi, affinché in esse abbia rifugio chi avrà sparso del sangue: e oltre a queste visaranno altre quarantadue città,7Vale a dire quarant'otto in tutto coi loro sobborghi.8E di queste città il maggior numero sarà dato da quei figliuoli d'Israele, i qualipossederanno maggiore spazio di terra: il minor numero da quelli che possederanno minorespazio: ciascuno secondo la misura delle lor possessioni daranno le città a' Leviti.9Disse il Signore a Mosè:10Parla a' figliuoli d'Israele, e di' loro: Quando, passato il Giordano, sarete entrati nellaterra di Canaan,11Determinate le città che dovranno essere il rifugio de' fuggiaschi, i quali senza volerloavranno sparso del sangue:12Nelle quali quando uno si sarà rifuggito, non potrà il parente dell'ucciso ammazzarlo, sinoa tanto che egli si presenti dinanzi al popolo, e sia giudicata la sua causa.13Di queste città destinate al ricovero de' fuggiaschi,14Tre saranno di qua dal Giordano, e tre nella terra di Canaan:15E (saranno) tanto pei figliuoli d'Israele, come pei forestieri di altre nazioni, affinché inesse trovi rifugio chi senza volerlo ha sparso del sangue.16Chi ha ferito con ferro, se il ferito viene a morire, egli è reo di omicidio, ed egli purmorirà.17Se scaglierà un sasso, e muore il ferito, avrà la medesima pena.18Se colui che è stato percosso con bastone, viene a morire, sarà vendicato col sanguedell'uccisore.19Il parente dell'ucciso ucciderà l'omicida: lo ucciderà subito che lo avrà nelle mani.20Se uno per odio dà la spinta a un uomo, o getta sopra di lui qualche cosa con malaintenzione,21O se, essendo suo nemico, lo batte colle mani, e quegli viene a morire, il percussore è reod'omicidio: il parente dell'ucciso, subito che lo troverà, potrà ammazzarlo.22Ma se per accidente, e senza odio23E senza nimicizia (anteriore) egli ha fatto alcuna di tali cose,24E ne avrà recate le prove dinanzi al popolo, quando sarà stata ventilata la causa tra ilpercussore, e il parente del morto,25Sarà egli liberato come innocente dalle mani del vendicatore, e sarà per sentenza ricondottonella città, in cui erasi rifuggito, e ivi starà fino a tanto che il sommo sacerdote che èunto coll'olio santo venga a morire.26Se l'uccisore sarà trovato fuori de' confini delle città destinate agli esuli,27E sarà ucciso da colui che vuol vendicare il parente ucciso, un tal uccisore sarà senzacolpa:28Perocché doveva il fuggitivo starsene nella città fino alla morte del pontefice: dopo lamorte del quale l'omicida può tornare nella sua patria.29Queste leggi saranno osservate in perpetuo in qualunque luogo, dove voi abitiate.30L'omicida sarà punito, uditi i testimoni: sul deposto d'un solo testimone nissuno saràcondannato.31Non riceverete denaro da colui che ha sparso del sangue: egli pure dee immediatamentemorire.32Gli esuli, e fuggitivi non potranno in verun modo tornare nelle loro città prima della mortedel pontefice.33Guardatevi dal contaminare la terra di vostra abitazione, la quale resta macchiata dalsangue degli innocenti, e non può esser espiata, se non col sangue di colui che ha sparso ilsangue d'un altro.34In tal guisa sarà mondata la vostra terra, e io mi starò con voi: perocché io sono ilSignore che abito tra i figliuoli d'Israele.

Note:

35,2-3:Comanda.... che... diano a' Leviti delle città da abitare, ec. Tutta la tribù di Levi ore esclusa dall'aver parte a' terreni del paese di Chanaan: era però giusto, che avessero dove abitare; e perciò Dio ordina, che si assegnino loro delle città con un determinato territorio all'intorno, che fosse di loro proprietà e dove potessero far pascolare i loro greggi e giumenti. Questo territorio è fissato fino all'estensione di mille passi ( vers. 4. ), o sia di due mila cubiti ( vers. 5. ), che è lo stesso, perché i due mila cubiti fanno i mille passi. Così s. Girol. ad Algas, Origen. Teofil., ec.

35,6:Sei saranno destinate al ricovero ec. Dio ordina di fissare nel numero delle quarant' otto città assegnate a' Leviti sei città, nelle quali possa rifugiarsi chiunque fosse reo di omicidio involontario; colla quale istituzione volte il Signore in primo luogo provvedere alla sicurezza dell'innocente contro i primi impeti dell'ira de' parenti dell'ucciso; secondo, togliere le occasioni di nuove risse; terzo, far conoscere con quanta severità si dovesse punire l'omicidio volontario, mentre per quello che era senza colpe, dovea l'uccisore prendersi il bando dalla propria casa per trovare un asilo.

35,12:Nelle quali quando uno si sarà rifugiato, non potrà ec. Non potrà il parente più prossimo dell'ucciso cercare di far punire colui, che gode dell'asilo in una delle sei città. Notisi, che quand' uno si era così messo in salvo, la giustizia non lasciava di prendere le necessarie informazioni e di appurare il fatto, se il fuoruscito era giudicato innocente, e l'omicidio involontario, era lasciato in pace nella città del refugio: se si fosse provato, che il suo omicidio era volontario, si estraeva dal suo asilo e si puniva colla morte secondo la legge. Questo giudizio sembra chiaro dal versetto 25 che si facesse nella città, dove era stato fatto l'omicidio, e il reo vi era condotto per essere disaminato e rimesso poi con tutta sicurezza nella città del refugio quando era deciso, che il caso era involontario.

35,19:Il parente dell'ucciso ucciderà l'omicida ec. Potrà ucciderlo, senza che per questo egli possa essere punito in giustizia: può ammazzarlo impunemente, se lo incontra prima che quegli siasi ritirato nella città del retugio. A rattrenare gli spiriti duri e protervi permise Dio a' più prossimi parenti di far vendetta della morte del loro parente colla morte dell'uccisore, esimendoli da ogni pena nel foro esterno, senza però che per questo fossero esenti della colpa negli occhi di Dio medesimo, quando per ira e odio spargevano il sangue, dell'omicida.

35,25:Sino a tanto che il sommo sacerdote.... venga a morire. Notisi, come l'omicidio involontario e provato tale in giudizio è punito coll'esilio da durare fino alla morte del Pontefice. Solamente alla morte di questo poteva l'esule ritornare alla patria, ritornare tra' suoi, ritornare a godere de' diritti di cittadino. Per regione di questa disposizione della legge si dice primo, che così si dava tempo, affinché l'ira de' parenti del morto si mitigasse; e questi di poi avendo dinanzi agli occhi la morte del sommo Sacerdote e il pubblico lutto, che facessi per essa, venissero a ricordarsi della comune condizione degli uomini, e deponesser lo sdegno essendo anche giusto, che morto il primario ministro delle cose sante, si ponesse fine alle private querele e si seppellisse la memoria delle ingiurie ricevute da chicchessia, Teodor. In secondo luogo, veniva così a dimostrarsi e la venerazione somma, che aveasi pel sommo sacerdote e l'orrore, in cui doveva aversi l'omicidio, mentre non si toglie va a questa specie di morte civile l'omicida benché involontario, se non morto che fosse colui, nel pontificato del quale era stato fatto tal omicidio. In terzo luogo finalmente non credo debba dubitarsi, che Dio abbia in questa legge avuto principalmente in mira di significare, come colla sola morte del sommo sacerdote Gesù Cristo, e mediante il sangue di lui doveano gli uomini conseguire la libertà e il diritto di tornare alla patria celeste.

35,27:Sarà senza colpa. Ciò non gli sarà imputato a colpa nel foro esterno. Osservano gli Ebrei, che Dio permetteva a un uomo di far vendetta dall'ingiuria fatta a un altro, ma non dell'ingiuria fatta a se stesso; perché è assai più difficile di serbar moderazione in quello, che tocca noi stessi, che in quello, che risguarda i nostri prossimi, particolarmente quando non abbiam nulla da sperare, né da temere da loro. Dio per raffrenare in una nazione cruda e di genio feroce l'impetuosità dello sdegno, e impedire lo spargimento del sangue, arma contro l'omicida non solo il braccio inflessibile, ma lento delle leggi, ma anche il naturale risentimento del sangue e attutisce la protervia degli uomini sanguinari colla difficoltà di scampar dalla pena.

35,33:Guardatevi dal contaminare la terra, ec. dell'omicidio si dice, che per esso è contaminata la terra, che riceve il sangue dell'uomo ucciso, ond' ella ne resta moralmente immonda, particolarmente ove si tratti d'una terra santa e privilegiata, nella quale Dio si faccia vedere, come era la terra d'Israele.