Scrutatio

Venerdi, 26 aprile 2024 - San Marcellino ( Letture di oggi)

Numeri 12


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Aronne, e Maria mormorano contro del mansuetissimo Mosè, e Dio in faccia ad essi lo celebra per la familiarità, ch'egli ha col Signore. Maria è afflitta colla lebbra, ed è separata per sette giorni dal popolo; ma alle preghiere di Mosè ricupera la sanità.

1E Maria ed Aronne ne parlarono contro Mosè, a causa della moglie di lui, che era di Etiopia:2E dissero: Ha egli forse il Signore parlato solamente per bocca di Mosè? Non ha egli parlatoegualmente anche a noi? Ciò avendo udito il Signore,3(Perocché Mosè era il più mansueto di quanti uomini viveano sopra la terra)4Disse subito a lui, e ad Aronne, e a Maria: Andate voi tre soli al tabernacolodell'alleanza. E andati che furono,5Il Signore scese nella colonna della nuvola, e si pose all'ingresso del tabernacolo, echiamò Aronne e Maria. E questi essendosi appressati,6Disse loro: Udite le mie parole: Se saravvi tra voi profeta del Signore, io gli apparirò invisione, o gli parlerò in sogno.7Ma non così al mio servo Mosè, il quale in tutta la mia casa è fedelissimo:8Perocché io a lui parlo testa a testa: ed egli chiaramente, e non sotto enimmi, o figurevede il Signore. Come adunque avete ardito di parlar male di Mosè mio servo?9E irato contro di essi si ritirò:10E se n'andò anche la nuvola che era sopra il tabernacolo: e di repente Maria comparve biancacome neve per la lebbra. E avendola mirata Aronne, e vedutala coperta di lebbra,11Disse a Mosè: Di grazia, signore mio, non imputare a noi questo peccato che abbiamostoltamente commesso,12E che costei non diventi come morta, e come un aborto gettato fuor dell'utero di sua madre:ecco che la mela della carne di lei è già consumata dalla lebbra.13E Mosè alzò le sue grida al Signore dicendo: Rendile, ti prego, o Signore, la sanità.14Rispose a lui il Signore: Se il padre suo le avesse sputato in faccia, non avrebb'elladovuto portar la sua confusione almeno per sette giorni? Sia separata fuor deglialloggiamenti per sette giorni, e poi sarà richiamata.15Fu adunque Maria messa fuori degli alloggiamenti per sette giorni, e il popolo non si mosseda quel luogo, fino a tanto che Maria non fu richiamata.

Note:

12,1:A causa della moglie di lui, che era di Etiopia. Questa donna d'Etiopia non è altro che Sephora del paese di Madian. Or nelle scritture questo paese è una parte di quello che è dello paese di Chusch, o sia Etiopia, come traducono i LXX, e dietro ad essi la nostra Volgata. Vedi S. Agust. quaest. 20. Teodor. quast. 22. Comunemente si crede, che alle querele di Maria e di Aronne contro di Sephora desse occasione un po' di vanità nata in testa di questa donna dal vedere quello che Dio faceva per mezzo del marito, e come egli era riverito da tutti quel legislatore e condottiero supremo: e quest' opinione sembra assai bene fondata sulle parole di Aronne e di Maria, vers. 2. Siccome adunque questa donna parlava vanamente di sè e del marito e si preferiva alla sorella di lui e deprimeva Aronne in confronto del marito, e l'uno e l'altra perciò con termine d'ingiuria la chiamavano Etiopissa; a torto però, mentre essendosi soggettata alla legge, doveva esser considerata non più come straniera, ma come Israelita; nè contenti di ciò l'uno e l'altra vollero agguagliarsi a Mosè. Il Parafraste Caldeo e i Rabbini e non pochi interpreti credono, che le querele di Maria e di Aronne fossero in favore di Sephora contro Mosè; perché questi dopo, che era stato assunto al ministero, si era separato dalla moglie per osservare continenza. Nella mormorazione di Maria contro l'Etiopissa. s. Girolamo, s. Ambrogio e molti altri Padri hanno ravvisato una figura delle mormorazioni e dell'invidia della Sinagoga contro la chiesa delle genti: La Sinagoga (dice S. Ambrogio ) non conoscendo il ministero della chiesa, che dovea unirsi insieme da tutte le nazioni, mormora ogni dì e porta invidia a quel popolo, per la fede di cui ella stessa sarà sanata dalla labbra di sua perfidia alla fine del mondo, lib. x. op. 82. Vedi anche Orig. hamil. 6 e 7. in Num., Hier. ad Fabiol.

12,3:Mosè era il più mansueto, ec. Mosè si diede questa lode per istinto dello spirito di Dio, come per istinto di umiltà registrò i suoi falli; e nell'una e nell'altra cosa fu imitato da Paolo. Vedi 11. Cor. XI. 5. ec., XII. 11. 12.

12,7:In tutta la mia casa è fedelissimo. In cambio di fedelissimo, l'Ebreo ha la voce neeman, che può significare ancora economo, maggiordomo, e procuratore; e in tal senso è usata più volte nelle Scritture.

12,10:Maria comparve bianca come neve per la labbra. Di quella specie di labbra, che è descritta, Levit. XIII. 10. 11. 12.

12,12:La metà della carne di lei è consumata. In poco tempo la labbra, che la rodeva effettivamente, la fece apparire stenuata e come una persona, che si consumasse.

12,14:Se il padre ma le avesse sputato in faccia ec. Se ella avesse offeso suo padre e questi sdegnato le avvesse sputato in faccia, ella non ardirebbe di presentarsi dinanzi al padre, se non passati almen sette giorni, quanto più, avendo ella offeso me e il mio servo Mosè?