Scrutatio

Giovedi, 28 marzo 2024 - San Castore di Tarso ( Letture di oggi)

Osea 2


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Dio minaccia a Israele il ripudio come a donna adultera, e chiude con ispine le vie di lei, perchè torni al suo sposo, e, secondochè ella non riflette da chi le sia data l'abbondanza dei beni, dice, che le torrà tutto quello, che è a lei di diletto, e finalmente la farà tornare a se, e faralla felice. Vocazione delle genti.

1Dite ai vostri fratelli, (ch'ei son) mio popolo, e alla vostra sorella, che ella ha trovato misericordia.2Giudicate la madre vostra, giudicatela; perocché ella non è mia sposa, ed io non sono suo sposo. Tolgasi ella dalla sua faccia le sue fornicazioni, e dal suo seno i suoi adulterj.3Affinchè io non abbia a spogliarla, e ignudarla, com'era nel giorno, in cui nacque, e non abbia a ridurla come una terra deserta, e come una terra inabitabile, e a farla perire di sete.4Non avrò compassione de' suoi figliuoli, perch'ei sono figliuoli di fornicazione;5Perocché la madre loro è una adultera, colei, che li concepì, è rimasta svergognata; perocché ella disse: Anderò dietro a' miei drudi, che mi danno il mio pane, la mia acqua, la mia lana, il mio lino, il mio olio, e le mie bevande.6Per questo, ecco che io le chiuderò la sua strada con siepe di spine, la chiuderò con una muraglia a secco, ed ella non troverà passaggio.7Ella anderà dietro a suoi drudi, e non li raggiungerà, li cercherà, e non li troverà, e dirà: Anderò, e tornerò al primo mio sposo, perch' io stava allora meglio, che adesso.8Ella però non sapeva, che io fui quegli, che le diedi il grano, e il vino, e l'olio, e la copia d'argento, e di oro, che offersero a Baal.9Per questo io cangerò sistema, e mi ripiglierò a suo tempo il mio grano, e il mio vino, e libererò la mia lana, e il mio lino, che cuoprono la sua turpitudine.10Ed ora manifesterò la sua stoltezza dinanzi agli occhi de' suoi amatori, né uomo alcuno la trarrà dalle mie mani:11E porrò fine alle sue allegrezze, alle sue solennità, alle sue nuove lune, a' suoi sabati, e a tutte le feste, e a tutte le sue adunanze.12E schianterò le sue vigne, e le ficaie, delle quali ella disse: Elle son queste la mercede pagata a me da miei amatori. Ed io ne farò una macchia, e la divoreranno le fiere selvagge.13E sopra di lei farò vendetta de giorni sacrati al Baalim, ne' quasi bruciava gl'incensi, e si adornava de suoi orecchini, e de' suoi vezzi, e andava dietro a' suoi drudi, e non pensava più a me, dice il Signore.14Ma io poscia la accarezzerò, e la menerò nella solitudine, e parlerò al cuore di lei.15E a lei darò a suoi vignaiuoli, del medesimo luogo, e la valle di Achor per cominciamento di speranza: e quivi ella canterà come ai giorni di sua giovinezza, e come ai giorni di sua uscita dalla terra d'Egitto.16E quello sarà il giorno, dice il Signore, in cui elle chiamerammi suo a sposo, e non chiamerammi più Baali.17E leverò dalla bocca di lei i nomi di Baalim, né de' nomi loro avrà più memoria.18Ed io farò in quel giorno alleanza e tra loro, e le fiere selvagge, e gli uccelli, e tutti i rettili della terra: e l'arco, e la spada, e la guerra leverò dalla terra, e farò che riposino in sicurezza.19E meco ti sposerò in eterno; e meco ti sposerò, mediante la giustizia, e il giudicio, e mediante la misericordia, e la benignità.20E meco ti sposerò con fede, e me conoscerai per Signore.21Allora sarà (dice il Signore), che io esaudirò i cieli, e questi esaudiranno la terra,22E la terra esaudirà il grano, il vino, e l'olio: e questi esaudiranno Jezrahel.23E io me la spargerò qual semenza per la terra: perocché io avrò compassione di lei, che era la non compassionata.24E dirò a quello, che non era mio popolo: Tu se mio popolo; ed egli dira: Tu se' il mio Dio.

Note:

2,1:Dite a' vostri fratelli, (ch'ei son) mio popolo, ec. Questo versetto, secondo la sposizione di s. Girolamo, lega colla fine del capo precedente. Si è detto, che i tre figliuoli di Osea significano in primo luogo le dieci tribù rigettate, e abbandonate da Dio per la loro empietà, e in secondo luogo i Gentili empi anch'essi, e idolatri conver titi dipoi, e ricevuti nella chiesa di Cristo, come gli Israeliti. Ecco dunque il pieno senso di questo luogo in queste parole di s. Girolamo: O uomini di Giuda non disperate della salute delle dieci tribù, ma ogni di colle parole, e co' voti vostri, ed esortazioni provocatele a penitenza, perchè quelli sono chiamati fratelli vostri, e sorelle; fratelli, perchè di essi si dice: popolo mio; sorelle, perchè si dice, che han conseguito misericordia. E dipoi: Voi, che in Cristo credete, e siete o del numero de' Giudei, o del numero dei Gentili, dite ai rami spezzati, e all'antico popolo, che è stato rigettato, popolo mio; perchè egli è tuo fratello; e dite: O tu, che hai conseguito misericordia; perchè ella è tua sorella: conciossiachè entrata che sia la pienezza delle genti, allora tutto Israele sarà salvato.

2,2:Giudicate la madre vostra, ec. Qui un nuovo ragionamento incomincia, e alcuni vogliono, che questa madre sia Gerusalemme, altri, che ella sia Samaria, o sia la repubblica degli Israeliti. Mi sembra però, che e l'uno, e l'altro popolo possa intendersi. Voi, uomini fedeli di Giuda, e di Israele, chiamate in giudizio la vostra madre, e rimproveratele la sua empietà, e la sua sordida, e vergognosa idolatria, per cui si è volontariamente privata dell'onore di esser mia sposa.
Tolgasi ella dalla sua faccia le sue fornicazioni, ec. Perchè parla di una sposa, e sposa infedele, chiama fornicazioni, e adulteri la idolatria e tutti gli atti di culto renduto ai simulacri, pel qual culto questa sposa infelice si separa da Dio, e fa lega col demonio. Tolgasi dalla faccia la impudenza, e la sfacciataggine, con cui ella va perduta dietro a' suoi idoli, e si levi dall'amore de' suoi adulteri.

2,3:Come era nel giorno, in cui nacque, ec. Il primo stato di questa donna innalzata da Dio all'onor di sua sposa, quel primo stato di nudità, di miseria, di deformità, di abbiezione è pateticamente descritto da Ezechiele XVI. 5. 6. ec. Vedi anche Jerem. II. Se ella non si convertirà, io (dice il Signore) la priverò d'ogni bene, la ridurrò come terra deserta, inabitabile, e priva di acque, ed ella perirà nello spogliamento totale di ogni grazia, e di ogni soccorso.

2,4:Sono figliuoli di fornicazione. Sono fornicatori, e imitano la loro madre, onde son degni dell'ira mia non men della madre.

2,5-7:È rimasa svergognata; perocchè ella disse: ec. Questa ingratissima sposa ha detto: io amerò i miei drudi, i miei simulacri: questi sono quelli, da' quali ho ricevuto tutto il bene, ch'io godo. Ma io la svergognerò; perocchè io la circonderò con tante calamità, e afflizioni, e sciagure, che ella non troverà la strada per correr più dietro a quei suoi amatori, e di più se anderà a cercar di essi, non li trovera; se implorerà l'aiuto de' suoi idoli, vedrà, ch'ei non possono darle conforto, talmente che abbandonata dagli uomini, e da' suoi dei, ella pensera finalmente, che non ha, nè può aver altro rifugio, che di tornare all'amor mio.

2,8:Ella però non sapeva, ec. Questo versetto lega evi dentemente col versetto 5,, onde potrebbon chiudersi in una parentesi i versetti 6. e 7.
Che offersero a Baal: in onore di Baal, ne' sacrifizi, e nel culto di Baal impiegarono tutti i miei doni.

2,9:E libererò la mia lana, e il mio lino, ec. È indicato, come le creature in certo modo sforzatamente, e lor malgrado servono a quelli, che disonorano il Creatore, e volentieri si sottrarrebbono a tali possessori ingiusti, ed ingrati. Vedi lo stesso pensiero Rom. VIII. 20. E sono degni (dice s. Girolamo) di esser costretti a conoscere il donatore nella penuria quelli, che nol conobbero nell'abbondanza.

2,10:La sua stoltezza. I suoi eccessi vituperosi.

2,12:Da' miei amatori. Gli dei (dice ella), che io adoro, hanno dato a me tutto questo in premio dell'amore, ch'io porto ad essi.

2,13:De'giorni sacrati ai Baalim, ec. Ho lasciata nel numero plurale la voce Baalim, la quale credo qui posta a significare non il solo dio Baal, ma tutti i falsi numi adorati dagli Ebrei nei giorni consacrati al loro culto, ne' quali giorni questa impudica sposa si ornava per andare ad adorarli, come fu sempre uso di fare ne' dì festivi.

2,14:Ma io ... l'accarezzerò, ec. Avanti a questo versetto dovrebbon mettersi il sesto, e il settimo, e allora tutto il discorso sarebbe piano, e chiarissimo. Punita da ne de' suoi vergognosi trascorsi, tosto, che ella comincerà a pensare a me, e a ricordarsi dell'amor mio, io l'accarezzerò, l'alletterò, perchè torni a me, la trarrò fuori del tumulto, e della dissipazione, la condurrò in un luogo, dove ella non vegga, non oda, non ascolti altri, che me, e io al cuore di lei parlerò. Questo luogo è la Chiesa (come apparisce da tutto quello, che segue), e in questa chiesa è un solo Dio, una sola fede,laddove presso gl'idolatri è moltitudine, e confusione di dei; e dando alla Chiesa il nome di solitudine allude a tutte quelle cose, che Dio fece pel popolo Ebreo nel deserto, le quali cose con inestimabil vantaggio sono fatte da lui nella chiesa a favore de' credenti.

2,15:E a lei darò i suoi vignaiuoli del medesimo luogo. Come nell'uscita dall'Egitto io diedi alla Sinagoga per suoi coltivatori, e condottieri Mosè, Aronne, e Giosue; così nel suo ritorno dalla cattività di Babilonia darolle Esdra, Nehemia, Aggeo, Malachia; e molto più alla venuta del Cristo darolle per suoi capi, e pastori gli Apostoli, che saranno dello stesso luogo, cioè della stessa nazione.
E la valle di Achor per cominciamento di speranza. S. Girolamo crede, che qui si alluda al fatto di Giosuè, il quale in quella valle fece morire Achan, e gettare alle fiamme tutto quello, che apparteneva a quell'uomo sacrilego, dopo il qual fatto Giosuè prese la città di Hai, e soggiogò tutto il paese di Chanaan. Come adunque punito Achan il turbamento si converse in tranquillità, e la disperaziòne d'Israele in ferma speranza di vittoria, e di salute; così puniti un giorno i Giudei sacrileghi omicidi del Cristo, prenderanno speranza di salute i veri Israeliti, i quali detesteranno la incredulità,e l'empietà de' nemici di Cristo, e della sua Chiesa. Dio adunque dice, che la valle di Achor è data come un segno di speranza, perchè quello, che ivi avvenne fu una profezia di un altro grandissimo avvenimento. La storia ci fa sapere, che la distruzione di Gerusalemme, e della Sinagoga fu grande in camminamento alla propagazione del Vangelo.
E quivi ella canterà ec. Come nel tempo, in cui giovine tuttora sotto la condotta di Mosè nell'uscita sua dall'Egitto dopo il passaggio del mare Rosso ella cantò il celebre cantico, in cui rendette a Dio grazie della sua liberazione, così lo stesso cantico ella ripeterà nella liberazione da una peggiore, e più funesta schiavitù, di cui quella era una debole figura, schiavitù, da cui sarà ella sciolta per opera di Gesù Cristo. Vedi Erod. XV.

2,16:Non chiamerammi più Baali. Questa sposa riunita al suo Dio, e suo sposo, avrà talmente in odio i falsi dei, che ella adorò una volta, che parlando al suo sposo non gli darà mai il nome di Baalim, che vuol dire, mio signore, mio marito, perchè questo nome fu profanato coll'usarlo a indicare le false divinità; ma dirà Isci, mio Sposo.

2,18:Alleanza tra loro, e le fiere selvagge, ec. Queste fiere, uccelli, rettili ec. furon veduti in quel gran lenzuolo mostrato all'Apostolo Pietro, che udì una voce, che a lui diceva: Uccidi, e mangia, e significavansi per essigli uomini truci, e barbari, i quali doveano aver parte alla pace, ed all'alleanza Cristiana. Vedi Atti X.
E l'arco, e la spada ... leverò ec. Vedi Isai. XI. 6. 7.

2,19:E meco ti sposerò in eterno. Subito, che si parla di sposalizio perpetuo, indissolubile, eterno,un tale sposalizio non può essere, se non quello di Cristo colla chiesa, onde la chiesa non può mancare,come mancò la sinagoga.
Mediante la giustizia e il giudizio, ec. Ti sposerò rivestendoti della vera giustizia, e liberandoti da' tuoi nemici, e coronandoti di misericordia, e di grazia. Tutto questo è come il prezzo dato dallo sposo per comperarsi questa sua sposa. Vedi Tit. 3. 5.

2,20:Con fede. Adempiendo con invariabile fedeltà tutte le promesse fatte da me in tuo favore.

2,21-22:Io esaudirò i cieli, ec. In questa bellissima gradazione è mirabilmente spiegato il concerto di tutte le crea ture sotto l'ordine della Provvidenza: i cieli desiderano di versare le piogge a benefizio della terra, la quale chiede, e desidera la stessa pioggia; e la terra esaudirà il grano, il vino, e l'olio, che bramano di uscir dal seno di lei a benefizio degli uomini, e il vino, il grano, e l'olio consoleranno, e nutriranno Jezrahel, cioè il seme di Dio, il popolo di Dio. Con queste figure vien significato, come tutti i beni spirituali, tutte le grazie di salute, e tutti i doni celesti saranno comunicati in gran copia ai credenti per Gesù Cristo.

2,23:Me la spargerò qual semenza per terra: ec. Questa sposa, e i suoi principi, gli Apostoli, saranno da me sparsi per tutta la terra qual preziosa celeste semenza, onde germoglierà messe grandissima di fedeli, e di santi.
Perocchè io avrò compassione ec. Queste parole, e quelle del versetto seguente sono chiare per quel che si è detto di sopra, e molto più per l'applicazione fattane da Paolo Rom. IX. 25.