Scrutatio

Venerdi, 19 aprile 2024 - San Leone IX Papa ( Letture di oggi)

Osea 13


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Le abbominazioni d'Israele saranno cagione di sua rovina. Dio è il solo liberatore. Benefizj fatti al popolo nel deserto, e ingratitudine dello stesso popolo, la quale sarà punita. Nondimeno promette di liberarli dalla morte col vincere la morte stessa, e l'inferno.

1Alle parole di Ephraim s'intimidi Israele, e peccò onorando Baal, e perì.2E adesso hanno aggiunto peccato a peccato, e del loro argento hanno fatte di getto figure d'idoli: tutto è lavoro di artefici: riguardo ad essi, dicon costoro: Voi, che adorate i vitelli, immolate degli uomini.3Per questo saranno essi come una nuvola sul far del giorno, e come la rugiada della mattina, la quale sparisce, e come la polvere, che un turbine alza dall'aia, e come fumo, che esce da un camino.4Io però fin dalla terra di Egitto sono il Signore Dio tuo; e altro Dio non conoscerai fuori di me; e non v'ha Salvatore fuori di me.5Ed ebbi cura di te nel deserto, nella terra di solitudine.6Presso alle loro pasture si son ripieni, e si son satollati, e in cuor loro s'inalberarono, e si scordaron di me.7Ed io sarò per essi qual lionessa, e qual leopardo sulla strada, che mena in Assiria.8Anderò loro incontro come orsa, cui siano stati rapiti i suoi parti, e sbranerò fino al cuore le loro interiora: ed ivi li divorerò qual lione, e le fiere gli strazieranno.9La perdizione è da te, o Israele: da me solo il tuo soccorso.10Dov'è il tuo re? adesso è il tempo, che te, e le tue città salvi egli, e i tuoi giudici; perocché tu dicesti: Dammi un re, e de' principi.11Ti diedi un re nel mio furore; e nell'ira mia tel riterrò.12Ho messe insieme le iniquità di Ephraim, i suoi peccati son custoditi in luogo nascosto.13Lo sorprenderanno i dolori, come una partoriente: egli è un figliuolo non saggio: ei non si sosterrà adesso nella strage de' figli.14Io li salverò dal poter della morte; li riscatterò dalla morte: o morte, io sarò la tua morte: tuo strazio sarò io, o inferno: i miei occhi non veggono consolazione.15Perocché egli divide tra loro i fratelli. Il Signore manderà un vento ardente, che si leverà dal deserto, e asciugherà le sue sorgenti, e seccherà le sue fontane. Egli farà preda del tesoro di tutti i vasi preziosi.

Note:

13,1:Alle parole di Ephraim si intimidi Israele, ec. Col nome di Ephrain si intende o Jeroboam I., che era di quella tribù, ovvero la tribù stessa, che era la prima, e la più potente delle dieci. Quando Ephraim col suo nuovo re parlò di introdurre il culto dei falsi dei, lsraele ebbe paura di opporsi alla volontà di chi ne poteva più, e prevaricò, e adorò Baal, cioè gl' idoli, i vitelli d'oro, e perì, perchè si fece reo di morte e temporale ed eterna.

13,2:Voi, che adorate i vitelli, immolate degli uomini. Mette in vista la stupidità di quegl'idolatri.Si offerivano al vero Dio i vitelli in sacrifizio, adesso i vitelli son diventati dii; si offerivano adunque agl'idoli vittime umane, giacchè i vitelli sono innalzati alla dignità di numi da questa stolta nazione.

13,3:Come una nuvola sul far del giorno. Vedi capo XIV. 4.

13,6:Presso alle loro pasture si son ripieni, ec. Nel fertile e delizioso paese dato loro da me, si sono ingrassati e insuperbiti, e si sono scordati di me. Vedi Deuter. XXXII. 15.

13,7:Sarò per essi qual lionessa, e qual leopardo sulla strada, ec. Non solo li farò condurre schiavi nell'Assiria, ma li perseguiterò io stesso, e gli strazierò.

13,9:La perdizione è da te, o Israele. Tu solo, o Israele, se' la cagione di tue sciagure: perocchè dal canto mio io non pensai, se non al tuo bene, al tuo soccorso, alla tua salute, e tu solo potevi colla tua ingratitudine sforzarmi a dar di mano al flagello.

13,10-11:Dov'è il tuo re? ec. Ti salverà forse dalle im minenti calamità il tuo re? Ti salveranno forse i tuoi magistrati, e i tuoi grandi? perocchè tu volesti un re, e de' principi a parte, quando ti separasti da Giuda; e siccome per gastigarti io ti diedi nell'ira mia il primo re Jeroboam, cosi adesso nell'ira mia torrò a te Osea, che sarà il tuo ultimo re.

13,12:Ho messe insieme le iniquità di Ephraim, ec. Io tengo conto di tutte le iniquità di Ephraim, nessuno de' suoi peccati si perde, o si dimentica; perocchè io ne fo conserva fino al tempo di manifestargli a tutta la terra, e di farne conoscere la gravezza co' tremendi gastighi, ond'io faronne vendetta.

13,13:Non si sosterrà adesso nella strage de' figli. Ephraim abbandonato da Dio per la sua empietà non reggerà al dolore di vedere i suoi figli trucidati dagli Assiri.

13,14:Io li salverò dal poter della morte; ec. Dopo tante, e sì gravi minacce, Dio propone argomento di somma consolazione dicendo: Io, che annunzio lo sterminio alle dieci tribù, ed ai peccatori, sono quell'istesso, che li salverò dalla schiavitù, dalla morte e dall'inferno. Così a Cristo convengono letteralmente queste parole, il quale colla sua morte trionfò della morte e dell'inferno; trionfò della morte risuscitando a nuova vita gloriosa, trionfò dell'inferno, traendone le anime de' santi; e questo trionfo del nostro capo divino sarà perfetto, e intiero nella universale risurrezione gloriosa di tutti i giusti. Vedi Apocal. XX. 13., e la prima lettera ai Corinti XV. 55., dove è citato questo luogo da Paolo secondo la versione dei LXX.
I miei occhi non veggono consolazione; (vers. 15.) perocchè egli divide tra loro i fratelli, ec. Sembrami di dover prendere queste parole come dette da Osea. Io frattanto non so darmi pace, nè trovar consolazione, perocchè io veggo, che Ephraim autore dello scisma, per cui le dieci tribù si separarono da' loro fratelli Giuda e Beniamin, sarà terribilmente punito per la sua empietà; perocchè Dio manderà contro di Ephraim un vento ardente, il quale asciugherà, e abbrucera ogni bene nel paese di Ephraim. Questo vento d'oriente (così l'Ebreo) è Salmanasar, il quale condusse in ischiavitù il popolo, e portò via tutto quello, che eravi di prezioso in tutto il paese.