Scrutatio

Giovedi, 25 aprile 2024 - San Marco ( Letture di oggi)

Osea 12


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Israele Invano spera nella protezione dell'Egitto. A lui, e a Giuda il Signore darà la mercede, che è dovuta alle opere loro; e con tutto ciò offerisce ad essi la pace: idoli di Galaad, e di Galgal.

1Ephraim si pasce di vento, e va a respirare un'aura ardente; tuttodì accumula le sue menzogne, e le ragioni di sua rovina: ed ha fatta confederazione cogli Assirj, ed ha portato il suo olio in Egitto.2Or il Signore verrà a giudizio con Giuda, e visiterà Giacobbe: e renderà a lui mercede secondo le opere sue, e secondo le sue invenzioni.3Giacobbe nel sen materno supplantò il fratello, e colla sua fortezza lottò coll'Angelo.4E fu superiore all'Angelo, e vinse: e con lagrime a lui si raccomandò. Egli lo trovò a Bethel, ed ivi quegli parlò a noi.5E il Signore egli è il Dio degli eserciti; il Signore ebbe egli in memoria.6Or tu convertiti al tuo Dio, osserva la misericordia, e la giustizia, e spera sempre nel Dio tuo.7Ma questo Chananeo ha nelle sue mani una falsa stadera, egli ama di soverchiare.8Ma Ephraim va dicendo: Io pero mi son fatto ricco, mi sono acquistato un idolo: non si troverà, che in tutte le mie fatiche io abbia commessa ingiustizia.9Io però fin dalla terra d'Egitto sono il Signore Dio tuo; farò, che tuttora tu ti stia nelle tue tende, come nei giorni di quella solennità.10Io son quegli, che ho parlato a' profeti, moltiplicai le loro visioni, e me stesso dipinsi per mezzo de' profeti.11Se quel di Galaad fu un idolo, dunque in vano s'immolavan de' bovi a Galgal, dappoiché già gli altari di quelli son come que' mucchi di sassi, che son sui solchi del campo.12Si fuggì Giacobbe nel paese della Siria, e Israele servi per una moglie, e fu guardiano di pecore perun' altra moglie.13Indi il Signore trasse Israele dall'Egitto per mezzo di un profeta, e salvollo per mezzo di un profeta.14Ephraim con fieri disgusti a sdegno mi provocò; sopra di fui caderà il suo sangue, e il suo Signore renderà a lui gl'insulti, che ad esso egli fece.

Note:

12,1:E va a respirare un'aura ardente. Nell'Ebreo propriamente si dice: Il vento d'oriente, vento, che brucia in que' paesi, e cagiona molti mali. Il popolo di Israele si pasce di vento, quando spera negli Assiri, e va a respirare un'aura micidiale, quando si rivolge all'Egitto, portandogli in dono il suo olio per farselo amico.

12,2:Or il Signore verrà a giudizio con Giuda, ec. Si potrebbe anche tradurre: Il Signore verrà a proporre le sue querele, e le sue accuse. Da qui in poi Osea parla egualmente a Giuda, e ad Israele.

12,3-4:Giacobbe nel sen materno supplantò ec. Si rammentano i benefizi di Dio a favore di Giacobbe, benefizi, che tornavano in vantaggio, e gloria sì grande per tutta la posterità di quel patriarca. La maniera, onde venne in luce Giacobbe, tenendo cioè pel tallone Esaù, era indizio, che, secondo il volere di Dio, Giacobbe si sarebbe acquistati i diritti di primogenitura, ond' egli sarebbe preferito per pura misericordia a Esaù, e i suoi posteri sarebbon preferiti agli Idumei. Oltre a ciò lo stesso Giacobbe lottò con gran fortezza coll'Angelo, e ne impetrò la benedizione, Gen. XXV. 25. XXXII. 24.
Egli lo trovò a Bethel, ec. Rammenta come a Giacobbe apparve l'Angelo, mentre quegli pien di timore fuggi va il fratello Esaù, gli apparve sopra la misteriosa scala l'Angelo, cioè portante la figura di Dio, onde il luogo, dove ciò avvenne, fu detto Bethel, cioè, casa di Dio, ed ivi Dio parlò ai discendenti di Giacobbe, facendo a questo lor patriarca la promessa di moltiplicar la sua stirpe come l'arena del mare, di darle la terra di Chanaan, e di benedire nel seme di lui tutte le genti. Gen. XXVII.13. ec. Ecco (dice tacitamente il Profeta) quel, che fu gia per noi il luogo di Bethel, divenuto adesso luogo in fame per la ingratitudine di Israele, che va ad adorarvi i suoi vitelli.

12,5-6:E il Signore. Dio degli eserciti; il Signore ebbe egli in memoria ec. E il vero Dio, il Signore Dio degli eserciti fu sempre quel Dio, cui Giacobbe ebbe sempre presente, e lo adorò, e lo amò. Tu adunque convertiti a Dio, che è il tuo Dio, si misericordioso, e giusto, e spera in lui.

12,7:Ma questo Chananeo ha nelle sue mani ec. Dà agli Israeliti il nome di Chananei, per dire, ch'essi erano stirpe non di Giacobbe, ma di Chanaan, perchè erano non meno empi, che i Chananei, e siccome la parola Chananeo, vuol dir mercadante, dice, che, come cattivi mercadanti,gli Israeliti non pensano se non agabbare, e ad ingannare i prossimi, anche col far uso di falsa stadera. Figliuoli di Chananei furon detti gli Ebrei anche da Ezechiele XVI. 3.

12,8:Mi son fatto ricco, mi sono acquistato un idolo: ec. Checchè dicano contro di me i profeti, che mi sgridano per la cattiva fede nel mercatantare, io son arricchito, e ho fatto acquisto di quell'idolo, che io amo, e consi dero sopra tutte le altre cose: quest'idolo sono le ricchezze. E nessuno potrà dire, ch' io abbia fatto nulla di male in tutte le mie industrie usate per arricchire. Così negli occhi degli avari diventa lecita anche la frode, e la più patente ingiustizia, quando si tratta del loro guadagno.

12,9:Fin dalla terra d'Egitto sono il Signore Dio tuo. Fin dal tempo in cui dall'Egitto ti trassi, e feci con te alleanza presso al Sina, fin da quel tempo io sono il tuo Dio.
Farò, che tuttora tu ti stia nelle tue tende, ec. Aspettando la tua conversione io differirò il gastigo, e farò che tuttora tu abiti nell'antica tua sede, dove tu ti rammenti quello, ch'io feci per te, quando celebri quella solennità de' tabernacoli, che fu istituita in memoria dell'usci ta dall'Egitto, e del tuo pellegrinaggio pel deserto, dove fosti con tanti prodigi sostenuto, e confortato da me. Vedi Levit. XXIII. 39.

12,10:E me stesso dipinsi per mezzo de' profeti. Per mezzo dei miei Profeti, colle loro similitudini, e colle varie loro figure non cessai di farti conoscere quel ch'io sono, quello che io voglio, e quello ch' io penso riguardo a te. In un altro senso egualmente vero, e più sublime i misteri tutti del Cristo, la sua incarnazione, la sua vita, la predicazione, la morte, la resurrezione ec., furono annunziati, e predetti non solo colle parole, ma ancor colle azioni loro dagli antichi profeti; egli, che è il fine della legge e de' profeti, fu da essi rappresentato e di pinto in mille maniere, come insegna anche l'Apostolo. Heb. I. I.

12,11:Se quel di Galaad fu un idolo, ec. Se quello, che adoravasi in Galaad, non era altro, che un idolo, cioè cosa vana, inutile, ed anzi cattiva, come si vede dall'essere stati distrutti quegli, e ridotti in un mucchio di pietre; dunque invano, e stoltamente quegli di Giuda immolano bovi a Galgal a simili falsi dei. Galaad era del regno di Israele, Galgal del regno di Giuda, e questa profezia debbe essere stata pronunziata dopo che la città, e la regione di Galaad era stata devastata da' nemici, mentre dice il Profeta, che gli altari eretti in quel luogo agli idoli, erano allora come que' mucchi di sassi, che un vignaiuolo cava dalla terra, e aduna in qualche parte del campo. E veramente Galaad fu invasa da Theglath phalasar, e spogliata de' suoi abitatori, come sta scritto IV. Reg. XVI. 29. Giuda adunque (dice il Profeta) potè vedere a che sieno buoni gl'idoli, potè vederlo dal frutto che ne hanno ritratto quelli, che gli adoravano a Galaad. E perchè dunque Giuda, imitando la frenesia d'Israele, gli adora a Galgal?

12,12:Si fuggi Giacobbe nel paese della Siria, ec. Torna Osea a parlare di Giacobbe, il quale fuggendo l'ira del fratello Esaù, se n'andò nella Mesopotamia, e al suo ritorno eresse a Galaad un monumento della sua gratitudine verso Dio, a Galaad (dico) dove i suoi indegni figliuoli adorarono dipoi i simulacri. Vedi Gen. XXXI. 46.47 Giacobbe servì a Laban, e fu guardiano de' greggi di Laban per avere le due mogli, Rachele, e Lia. Gen. XXXIX.

12,13:Indi il Signore trasse Israele d'Egitto per mezzo di un profeta. Questo Profeta egli è Mosè. E salvollo per mezzo di un profeta: cioè per mezzo di Giosuè, che fece la conquista della terra di Chanaan, e a Galgal celebrò la prima pasqua, ed ivi fe' circoncidere il popolo, ivi (dico) dove tu, o Giuda, adori i falsi dei. Vedi Jos. V.

12,14:Renderà a lui gli insulti, che ad esso egli fece. Il Signore faragli pagare il fio degli insulti a lui fatti col dare l'incomunicabile nome di Dio a' vani e sacrileghi simulacri.