Scrutatio

Martedi, 23 aprile 2024 - San Giorgio ( Letture di oggi)

Giuditta 12


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Giuditta condotta dove erano i tesori di Oloferne, ottiene di poter mangiare de' suoi cibi, e uscire la notte a far orazione: il quarto giorno introdotta al convito di Oloferne mangia, e beve: quegli acceso dall'amore di lei si ubbriaca fuor misura.

1Allora egli ordinò, che fosse condotta dove stavano i suoi tesori, e ordinò, che ivi ella stesse, e stabilì quello, che doveva esserle portato dalla sua mensa.2Ma Giuditta rispose a lui,e disse: Io non posso adesso mangiare di quello, che tu ordini, che mi sia dato, affinchè non venga l'ira sopra di me; mangerò di quelle cose, che meco ho portate.3E Oloferne disse a lei. E quando non avrai più di quelle cose, che hai portate, cosa faremo?4E Giuditta disse: Giuro per la tua vita signore mio, che non consumerà la tua serva tutto quello, che ha portato, prima che Dio eseguisca per mezzo mio quello, che ho in mente. E i servi di lui la menarono al padiglione assegnatole.5E in entrando ella chiese la permissione di uscir fuora la notte, e avanti giorno adorare, e invocare il Signore.6E quegli comandò agli uscieri, che la lasciassero andare, e venire come le era in grado ad adorare il suo Dio per tre giorni.7Ed ella andava la notte nella valle di Betulia, e si lavava a una fontana.8E nel ritorno pregava il Signore Dio d'Israele, che dirigesse i suoi passi alla liberazione del popolo suo.9E rientrata nel padiglione purificata, ivi si stava sino a tanto che si ristorava sulla sera.10Ed avvenne, che il quarto di Oloferne diede una cena a suoi servi, e disse a Vagao, suo eunuco: Va, ed esorta quell'Ebrea, che spontaneamente si risolva a coabitare con me.11Perocchè è cosa vergognosa tra gli Assiri, che una donna si burli di un uomo, facendo in guisa che da lui se ne parta senza fare suo piacere.12Allora Vagao entro da Giuditta, e disse: Non abbi ritrosìa, o buona fanciulla divenire al signore mio per essere onorata da lui, e per mangiare con lui, e bere in allegria.13E Giuditta a lui. Chi son io, che ardisca di contraddire al mio signore?14Io farò tutto quello, che buono,e meglio parrà a lui: e tutto quello, che piacierà a lui sarà il meglio per me per tutti i giorni della mia vita.15E si alzò, e si adornò delle sue vesti, e andò a presentarsi dinanzi a lui.16E il cuore di Oloferne si scosse: perocche egli ardeva di desiderio di possederla.17E disse a lei Oloferne: Bevi ora, e mangia allegramente; perocchè hai trovata grazia dinanzi a me.18E Giuditta disse: Io berò o signore, perocchè in questo giorno io mi trovo glorificata più che in tutto il resto della mia vita.19E prese ella, e mangio, e bevve dinanzi a lui quello, che le era stato preparato dalla sua serva,20E Oloferne le fece gran festa, e bevve del vino for misura, quanto non avea mai bevuto a suoi giorni.

Note:

12,2:Non posso adesso mangiare, ec. Cosi Daniele nella reagia di Nabuchodonosor e Tobia in quella di Salmanasar si astennero da mangiare de' cibi, che erano portati alla mensa del re, sia perchè poteva esservi alcuna delle case proibite nella legge, sia per non toccar cosa, che fosse stata offerta e consacrata a' falsi dei.

12,7:E si lavava ec. Il rito di lavarsi le mani prima dell'orazione era antichissimo presso gli Ebrei.

12,9:Si ristorava sulla sera. Ella osservava il digiuno negli alloggiamenti di Oloferne, come nella propria casa; cosi coll'orazione e col digiuno si preparava alla grande impresa. Vedi s. Ambrogio, de Vid.

12,10:A Vagao, al suo eunuco, oppure a Vagao, vale a dire al suo eunuco, perocchè l'agao, Bagoas, e regma, era nome comune presso i Persiani, e significava l'eunuco.

12,14:Io farò tutto quello ec. Giuditta risponde con una maniera di rispettoso complimento all'invito di Oloferne. Ella mostra di non sospettare in lui veruna cattiva intenzione, e si dichiara pronta a intervenire al convito animata dalla ferma Speranza, che Dio stesso avrebbe custodita la sua onestà, e mirando lo stesso invito come una permissione della divina Providenza, che le preparava la strada all'esecuzione del suo disegno.

12,19:E mangio ec. il Greco dice, che ella mangio a sedere sopra pelli di ariete colla loro lana. Cosi si usa anche oggi giorno dei Turchi. Ella mangiò la parte sopra quelle pelli cio che le aveva apprestano la sua cameriera.