Scrutatio

Martedi, 16 aprile 2024 - Santa Bernadette Soubirous ( Letture di oggi)

Esdra 9


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Esdra al sentire come i Giudei aveano contratti matrimoni co' Gentili, si straccia le vesti; e confessa i peccati del popolo, e piange dinanzi al Signore.

1Terminate queste cose, vennero a trovarmi i principi, e dissero: Il popolo d'Israele, i sacerdoti, e i Leviti non sono più segregati dai popoli di questi paesi, e dalle abbominazioni di costoro, viene a dire, de Chananei, degli Hethei, de' Pherezei, delli Jebusei, e Ammoniti, e Moabiti, ed Egiziani, e Amorrhei.2Perocché hanno preso delle loro figliuole per se, e pei proprj figliuoli, e hanno confusa la stirpe santa colle nazioni del paese: e i principi e i magistrati hanno i primi avuto parte a questa prevaricazione.3Udite queste parole, stracciai il mio pallio, e la tonaca, e mi strappai i capelli della testa, e della barba, e mi posi a sedere pieno di tristezza.4E si radunarono presso di me tutti quelli che temevano la parola del Dio d'Israele per riguardo alla prevaricazione di quelli, che erano tornati dalla schiavitù: e io stava assiso con tristezza sino al sagrifizio della sera.5E all'ora del sagrifizio della sera io mi sollevai dalla mia afflizione, e stracciato il pallio, e la tonaca, m'inginocchiai, e alzai le mie mani al Signore Dio mio,6E dissi: Dio mio, io mi vergogno, e non ardisco di alzar a te la mia faccia: perocché le nostre iniquità soverchiano la nostra testa, e i nostri delitti si sono alzati sino al cielo,7Fin dai giorni de' padri nostri: ma oltre a ciò noi medesimi abbiam peccato grandemente, e per le nostre iniquità siamo abbandonati noi, i nostri re, e i nostri sacerdoti al potere dei re della terra, alla spada, e alla schiavitù, e alle rapine, e agli obbrobrj, come si vede anche in oggi.8E ora come per poco, e per un momento è stata ammessa la nostra orazione presso al Signore Dio nostro, affinchè fosser lasciati in libertà i nostri avanzi, e ci fosse data fermezza nel suo luogo santo, e illuminasse il nostro Dio gli occhi nostri, e ci desse di respirare alcun poco nella nostra servitù;9Perocché noi siamo servi, ma nella nostra servitù non ci ha abbandonati il nostro Dio, che anzi colla sua misericordia ha ammollito il re de' Persiani, affinchè questi ci donasse la vita, e rialzasse la casa del nostro Dio, e ne ristorasse le ruine, e ci desse ricovero in Giuda, e in Gerusalemme.10E adesso, che direm noi dopo tali cose, o Dio nostro? Noi abbiam messi in non cale i tuoi comandamenti.11Intimati da te per mezzo de' profeti tuoi servi, mentre dicevi: La terra, di cui entrerete in possesso, ell'è terra immonda (come sono immondi gli altri popoli, e le altre terre) per le abbominazioni, e le immondezze, onde costoro l'hanno inondata da un'estremità sino all'altra.12Voi pertanto non darete le vostre figliuole ai figliuoli di costoro, né le loro figlie darete per mogli ai vostri figliuoli, e non curate la loro pace, e la loro prosperità in eterno, affinchè diventiate possenti, sostentandovi dei beni di questa terra, e la lasciate in retaggio a' vostri figliuoli in eterno.13E dopo tutte le sciagure cadute sopra di noi per le opere nostre malvage, e pel nostro peccato grande, tu, Dio nostro, ci hai liberati dalla nostra iniquità, e ci hai data salute, come oggi l'abbiamo:14A condizione pero, che noi non torniamo indietro, e non conculchiamo i tuoi precetti, e non facciamo matrimonj con que' popoli rei di tali abbominazioni. Se' tu forse irato con noi fino all'esterminio, onde non sia salute per gli avanzi, che a noi tu lasciasti?15Signore Dio d'Israele, giusto se' tu: noi siamo rimasi per esser salvati come oggi si vede. Eccoci dinanzi a te col nostro peccato: perocché non può cosa tale sostenersi nel tuo cospetto.

Note:

9,1:Il popolo d'Israele, i sacerdoti... non sono più segregati ec. Quelli, che erano ritornati dalla cattività con Zorobabele aveano sposate donne Chananee e di altre nazioni contro il divieto della legge, Exod. XXXIV. 15. 16., ec.

9,7:Come si vede anche in oggi. Noi proviamo anche al di d'oggi gli etfetti di nostre colpe, essendo ridotti da un floridissimo stato a una tenuissima condizione, e sotto straniero dominio, salvati appena per misericordia del Signore dal generale naufragio di nostra gente.

9,8:E ora come per poco, e per un momento ec. Esdra pieno di timore, che Dio non volesse, a motivo della nuova trasgressione del popolo, privarlo di sua protezione, si querela appassionatamente col Signore, che cosi poco abbia a durare l'effetto di tante preghiere, e che la misericordia insigne usata da lui verso lo stesso popolo abbia a cangiarsi si presto in ira e disdegno.
E ci fosse data fermezza nel suo luogo santo. Letteralmente: E ci fosse dato un chiodo nel suo luogo canto. Da un luogo di Isaia, XXII. 21. 22. 23. si può comprendere, che per questo chiodo sieno intesi i magistrati della nazione, da' quali pende il popolo, come da un chiodo fitto nella muraglia pende sicura qualunque cosa, che vi attacchi. In tal maniera di sposizione il luogo santo sarà Gerusalemme, dove il re di Persia avea permesso ai Giudei di avere i loro capi e magistrati, che li governassero secondo la legge, e secondo le antiche usanze, benefizio grande di Dio, e con ragione celebrato da Esdra.

9,12:E non curate la loro pace e la loro prosperità in eterno. Non vi affezionate a queste genti, non abbiate pensiero di quello che sia loro utile e vantaggioso. Ma non è egli ogni uomo obbligato a voler bene al suo prossimo, qualunque egli sia, e per conseguenza a fargli del bene ogni volta ch'ei possa? Si risponde, che non siamo tenuti a dare al prossimo le dimostrazioni esterne di amore, quando queste servano a mettere noi stessi in pericolo di esser sedotti. Dio avea proibito agli Ebrei ogni commercio, fratellanza, amistà colle nazioni della terra di Chanaan, perché, come egli stesso si dichiarò, un tal commercio avrebbe facilmente indotto il suo popolo a seguire l'ldolatria e gli abominevoli costumi delle stesse nazioni.

9,14-15:Se' tu forse irato con noi ec. Se' tu talmente irritato contro de' nostri falli, che abbi risoluto l'intero nostro esterminio, onde quegli stessi avanzi, che tu ci hai lasciati sopra la terra, abbiano a perdersi? No certamente. Tu non vuoi il nostro annichilamento, perchè sei buono e clemente. Ma noi ci perderemmo senza alcun dubbio, se ritornassimo a peccare come per l'avanti. E noi dobbiamo confessare, che quello che abbiam fatto, contraendo i matrimonii vietati da te, è tal delitto, che non può avere scusa, o difesa dinanzi a te.