Scrutatio

Giovedi, 18 aprile 2024 - San Galdino ( Letture di oggi)

Esdra 7


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Esdra, scriba, con altri compagni va a Gerusalemme coll'editto del re, e con dotti grandi per insegnare la legge di Dio, e governare il popolo, che si reporta l'editto del re.

1Dopo queste cose, regnando Artaserse re di Persia, Esdra figliuolo di Saraia, figliuolo di Azaria, figliuolo di Helcia,2Figliuolo di Sellum, figliuolo di Sedoc, figliuolo di Achitob,3Figliuolo di Amaria, figliuolo di Azaria, figliuolo di Maraioth,4Figliuolo di Zarahia, figliuolo di Ozi, figliuolo di Bocci,5Figliuolo di Abisue, figliuolo di Phinees, figliuolo di Eleazaro, figliuolo di Aaron, che fu il primo Sacerdote.6Questo Esdra venne da Babilonia, ed egli era scriba erudito nella legge di Mosè, data dal Signore Dio ad Israele: e il re concedette a lui tutto quello, che domandò, perchè la mano del Signore Dio suo lo assisteva.7E tornarono a Gerusalemme de' figliuoli d'Israele, e de' figliuoli de' sacerdoti, e de' Leviti, e cantori, e portinai, e Nathinei l'anno settimo del re d'Artaserse.8E arrivarono a Gerusalemme il mese quinto, l'anno settimo di quel re.9Perchè egli dispose la sua partenza da Babilonia il primo giorno del primo mese, e il primo giorno del quinto mese, assistito dalla mano benefica del suo Dio, arrivò in Gerusalemme.10Imperocché Esdra avea rivolto il suo cuore, a far ricerca della legge del Signore, e ad eseguire, e insegnare ad Israele i precetti di essa, e gl'insegnamenti.11E questa è la copia della lettera in forma di decreto del re Artaserse ad Esdra sacerdote, scriba erudito nella scienza della parola, e dei comandamenti del Signore, e delle cerimonie prescritte da lui ad Israele:12Artaserse re de' regi ad Esdra sacerdote, scriba sapientissimo della legge del Dio del cielo, salute.13E stato decretato da me, che chiunque del popolo d'Israele, e de' sacerdoti, e de Leviti, che son nel mio regno, vorrà andare a Gerusalemme vada con te:14Perocché tu se' spedito dal re, e dai sette suoi consiglieri a visitare la Giudea, e Gerusalemme, relativamente alla legge del tuo Dio, la quale tu hai per le mani;15E per portare l'oro, e l'argento offerto spontaneamente dal re, e da' suoi consiglieri al Dio d'Israele, il tabernacolo del quale è in Gerusalemme.16E tutto l'argento, e l'oro che potrai raccogliere in tutta la provincia di Babilonia, offerto volontariamente dal popolo, e quello, che i sacerdoti spontaneamente offeriscono per la casa del loro Dio, la quale è in Gerusalemme,17Prendilo liberamente, e abbi cura di comprare con questo denaro de' vitelli, degli arieti, e degli agnelli, e delle ostie colle loro libagioni, e offeriscile sopra l'altare del tempio del vostro Dio, che è in Gerusalemme.18E se a te, e a' tuoi fratelli piacerà di fare qualche altro uso del rimanente dell'argento, e dell'oro, fatelo secondo i voleri del vostro Dio.19E parimente i vasi, che ti sono dati per servire alla casa del tuo Dio, portagli al cospetto di Dio a Gerusalemme.20E per tutte le altre cose eziandio, che abbisognino per la casa del tuo Dio, qualunque somma vi si richiegga, ti sarà somministrata dal tesoro, e dalla cassa reale,21E da me. Io Artaserse re ho ordinato, e intimato a tutti i tesorieri della cassa pubblica, che sono di là dal fiume, che tutto quello, che vi chiederà Esdra sacerdote, scriba della legge del Dio del cielo, glielo diate senza dilazione,22Sino alla somma di cento talenti d'argento, e sino a cento cori di grano, e sino a cento bati di vino, e sino a cento bati di olio: il sale poi senza misura.23Tutto quello, che appartiene al culto di Dio del cielo, sia somministrato puntualmente alla casa di Dio del cielo, affinchè egli per disgrazia non prenda ira contro il regno del re, e de' suoi figliuoli.24Vi facciamo ancora sapere, che non avrete potestà d'imporre censo, o tributo, o altro aggravio sopra tutti i sacerdoti, e Leviti, e cantori, e portinai, e Nathinei, e ministri della casa di questo Dio.25Tu poi, o Esdra, secondo la sapienza di Dio, nella quale se' versato, crea dei giudici, e dei presidi, affinchè rendano giustizia a tutto il popolo, che è oltre il fiume; viene adire, a tutti quelli, che riconoscono la legge del tuo Dio; e ancora istruite liberamente quelli, che non la conoscono.26E chiunque non osserverà la legge del tuo Dio, e la legge del re esattamente, si farà il suo processo per punirlo o colla morte, o coll'esilio, o con multa pecuniaria, o almen colla carcere.27Benedetto il Signore Dio de' padri nostri, il quale ispirò al re questo pensiero per gloria della casa del Signore, la quale è in Gerusalemme.28E di sua misericordia mi fece trovare un pegno dinanzi al re, e a' suoi consiglieri, e dinanzi a tutti i grandi del re più possenti: e io incorraggito dalla mano del mio Dio, che faccasi sentire a me, radunai i principali d'Israele, perchè venisser con me.

Note:

7,1:Figliuolo di Saraia. Alcuni pretendono, che figliuolo in questa luogo significhi nipote, o pronipote. Saraia Sommo Sacerdote era stato ucciso da Nabuchodonosor cento ventun anni avanti. In questa genealogia di Esdra sono saltate sei generazioni. Vedi I. Paral. VI. 7. 8., ec.

7,6:Ed egli era scriba erudito. Letteralmente, scriba pronto, veloce, non di mano per scrivere, ma d'ingegno per ispiegare e illustrare la legge.

7,9:E il primo giorno del quinto mese., . arrivò ec. Oltre che il viaggio era lungo e pericoloso, bisognava andare a piccole giornate per ragion delle donne, ragazzi, bagagli, greggi, ec.

7,14:E dai sette suoi consiglieri. Erano i sette satrapi primari, i quali erano i consiglieri del re. Vedi Esth. 1. 10.14.
Relativamente alla legge ec. Con queste parole veniva a concedersi a' Giudei la libertà di vivere seeondo la loro legge, Vedi v. 25. ec.

7,24:Non avrete potestà d'imporre censo, ec. Questa esenzione da pubblici posti era comune anche presso molte altre nazioni riguardo a' sacerdoti e ministri de' loro dei. felli Gen. XVLII. 22.

7,26:O colla morte. Artaserse da qui alla nazione Ebrea quello che non le vollero dipoi accordare i romani, Joas. XVIII. 31. Matth. XXVII.
O coll'esilio. Alcuni Interpreti credono qui significata la separazione e rimozione de' prevaricatori dal ceto del popol di Dio, la qual separazione era la scomunica. Vedi cap X. 8.