Scrutatio

Giovedi, 25 aprile 2024 - San Marco ( Letture di oggi)

Secondo libro delle Cronache 30


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Ezechia spedisce messi per tutto Israele, e Giuda, e aduna il popolo, e co' suoi ragionamenti gli esorta ad immolare la Pasqua. Fatto questo, celebrano la solennità degli azzimi per due volte sette giorni con grande allegrezza, e offeriscono molte vittime.

1Quando ancora Ezechia per tutto Israele, e per tutto il paese di Giuda: e scrisse lettera a quelli di Ephraim, e a quelli di Manasse, invitandogli alla casa del Signore in Gerusalemme, per celebrare la Pasqua al Signore Dio d'Israele.2Conciossiachè, tenuto consiglio il re, e i magnati, e tutta la sinagoga di Gerusalemme, avean determinato di far la Pasqua il secondo mese.3Perocché non avean potuto farla a suo tempo, perchè non era ancora santificato un sufficiente numero di sacerdoti, e il popolo non aveva ancora potuto adunarsi in Gerusalemme.4E questa risoluzione piacque al re, e a tutta la moltitudine.5E risolverono di spedir nunzj per tutto Israele, da Bersabee fino a Dan, affinchè venissero a far la Pasqua al Signore Dio d'Israele in Gerusalemme: perocchè molti non l'aveano fatta, com'è prescritto dalla legge.6E partirono le staffette per ordine del re, e de' suoi grandi con lettere a tutto Israele, e a Giuda; nelle quali, secondo l'ordine del re, si diceva: Figliuoli d'Israele, tornate al Signore Dio d'Abramo, d'Isacco, e d'Israele: ed ei tornerà alle reliquie scampate dalle mani del re Assiro.7Non imitate i padri vostri, e i fratelli, i quali si allontanarono dal Signore Dio de' padri loro, il quale gli ha mandati in perdizione, come voi vedete.8Non indurate le vostre cervici, come i padri vostri: ubbidite al Signore, e venite al suo Santuario santificato da lui in perpetuo: servite il Signore Dio de' padri vostri, e l'ira, e il furore di lui più non vi premerà.9Perocché se voi tornerete al Signore, i vostri fratelli, e i figliuoli troveranno misericordia nei loro padroni, che gli hanno condotti schiavi, ed ei torneranno in questo paese: conciossiachè pio, e clemente egli è il Signore Dio vostro, e vi vedrà di buon occhio, se a lui tornerete.10Andavan pertanto velocemente le staffette di città in città nel paese di Ephraim, e di Manasse, e fino a Zàbulon, facendone quelli delle risate, e delle beffe.11Con tutto ciò alcuni di quelli di Aser, e di Manasse, e di Zàbulon, abbracciando gli avvertimenti, vennero a Gerusalemme.12Ma quanto a Giuda, la mano del Signore operò in essi, dando loro un sol cuore per ubbidire alla intimazione del re, e dei principi, e alla parola del Signore.13E si adunarono molti popoli in Gerusalemme, per celebrare la solennità degli azzimi, il secondo mese.14E corsero a distruggere gli altari, che erano in Gerusalemme; e tutti i luoghi dove si bruciava incenso agl'idoli, li rovinarono, e gettaron (questi) nel torrente Cedron.15E immolaron la Pasqua ai quattordici del secondo mese. È i sacerdoti, e i Leviti, i quali finalmente si erano santificati, offersero olocausti nella casa del Signore.16E facevano le loro funzioni, se condo quel, che dispone la legge di Mosè uomo di Dio: e i sacerdoti ricevevano dalle mani de' Leviti il sangue da spandere.17Perchè una gran moltitudine non erano santificati: e perciò i Leviti immolavan la Pasqua per quelli, che non eran venuti a tempo per santamente immolarla al Signore.18E anche una gran parte del popolo di Ephraim, e di Manasse, e d'Issachar, e di Zàbulon, i quali non si erano purificati, mangiaron la Pasqua, non secondo quello, che sta scritto. Ed Ezechia fece orazione per essi, e disse: Il Signore, che è buono, avrà misericordia19Di tutti quelli, i quali con tutto il cuore cercano il Signore Dio de' padri oro; e non imputerà ad essi il non essersi pienamente purificati.20E il Signore lo esaudì, e si placò col popolo.21E i figliuoli d'Israele, che si trovarono a Gerusalemme, celebrarono la solennità degli azzimi per sette giorni con grande allegrezza, laudando ogni di il Signore: e così anche i Leviti, e i sacerdoti cogli strumenti convenienti al grado loro.22Ed Ezechia parlò benignamente a tutti i Leviti, i quali aveano molta cognizione delle cose del Signore: e mangiarono nei sette giorni della solennità le vittime pacifiche, che si offerìvano, lodando il Signore Dio de' padri loro.23E tutta la moltitudine si accordò a celebrare altri sette giorni, come fecero con gran letizia.24Imperocché Ezechia re di Giuda avea dato alla moltitudine mille tori, e sette mila pecore: e i principi della città avean dato al popolo mille tori, e dieci mila pecore; onde un gran numero di sacerdoti si consagrò.25E tutta la gente di Giuda, e tanto i sacerdoti, come i Leviti, e tutta la moltitudine, che era venuta da Israele; come anche i proseliti sì del paese d'Israele, come quelli, che dimoravano nelle terre di Giuda, erano inondati di allegrezza.26E la solennità celebrata in Gerusalemme fu grande, e non vi era stata la simile in quella città dal tempo di Salomone figliuolo di David re d'Israele.27E si alzarono i sacerdoti, e i Le viti per benedire il popolo, e furono esaudite le loro voci: e la orazione penetrò all'abitazione santa del cielo.

Note:

30,2:Il secondo mese. Nel tempo, in cui avrrbbe dovuto farsi la Pasqua fu necessario di pensare il ripurgare ed e spiare il tempio, e i sacerdoti non erano purificati, v. 3., cap. XXIX. 34.36. Così avevasi una giusta causa di rimetter la Pasqua al secondo mese, come in simil caso era prescritto. Num. IX. 10. 11.

30,5:Molti non l'aveano fatta, come è prescritto dalla legge. Il senso di queste parole si è, che molti non aveano fatto la Pasqua, la quale però è comandata strettamente dalla legge. È cosa probabile, che si accenni tutto il tempo del regno di Achaz, il quale aveudo chiuso anche, il tempio, non e da credersi, che permettesse la celebrazione della Pasqua.

30,17:Perchè una gran moltitudine ma erano santificati, e perciò i Leviti ec. Da questa parole si tiene di conoscere, che l'immolazione dell'Agnello Pasquale si faceva da ciascun padre di famiglia; e cosi fu fatto nella prima Pasqua celebrata dopo l'uscita dell'Egitto, Exod. XII. 6. Quelli, che aveano qualche immondezza e non erano arrivati a Gerusalemme assai per tempo da potere purificarsi prima della immolazione, lo fecero immolare per loro dai Leviti. Dopo l'erezione del tabernacolo era riservato a' Sacerdoti solamente il diritto di spandere sull'altare il sangue di tutti gli agnelli della Pasqua. Havvi però chi sostiene, che anche la immolazione degli stessi agnelli spettasse privatamente a' sacerdoti; ma il contrario apparisce da questo luogo; e quand'anche gli autori di questa seconda sentenza avessero in loro favore la testimonianza di Giuseppe Ebreo, l'autorità di questo scrittore non è da mettersi a confronto colla Scrittura, colla quale concorda Filone Ebreo, de Decal.,e lib 3. de vita Maysis. Veggiamo qui che al difetto di coloro, i quali per non esser purificati non immolaron l'agnello, supplirono non i sacerdoti, ma i Leviti; e ognun sa, che quanto al sacrificare, i Leviti non aveano maggior diritto, che qualunque uomo del popolo.

30,18:E anche una gran parte del popolo di Ephraim, ec. Quelli delle tribù nominate, I quali agl'inviti di Ezechia erano venuti sollecitamente a Gerusalemme per celebrare la Pasqua, si trovavano la maggior parte con immondezze legali, per le quali non avrebbon potuto mangiare la Pasqua, e non aveano il tempo di purificarsi. Dall'altro lato il differire la Pasqua al terzo mese sarebbe stato con grave incomodo di costoro, i quali erano venuti dai paesi anche rimoti d'Israele: e il proibir loro di partecipare alla Pasqua sarebbe stato sconforto grande per essi. Fu creduto perciò che in tal circostanza, la cui si trattava di riunire, per quanto era possibile, tutta la nazione al culto del Signore fosse luogo ad una ragionevol dispensa dal rigor della legge; quindi eglino mangiaron l'agnello, ed Ezechia progò per essi e fece loro sperare che il Signore per sua misericordia avrebbe lor perdonato la colpa del non aver pienamente osservati i riti prescritti dalla legge. Il Signore esaudì Ezechia, e con qualche segno esteriore dimostri, come egli, che mira sempre piu alle disposizioni interne del cuore, che alle preparazioni e cerimonie esteriori, avea riguardato tutta quella gente come monda, v. 20.

30,23:Tutta la moltitudine si accordò a celebrare altri sette giorni, ec. Ezechia cosi tratteneva più lungamente quegl'Israeliti, i quali in questo tempo udivano le istruzioni de' sacerdoti e la lettura e sposizione della legge; lo che potea servire non solo a confermarli nella religione, ma anche a rendergli strumenti idonei per richiamare all'amore e al culto del vero Dio molti altri ne' loro paesi, dove l'ignoranza e la depravazione era grandissima.

30,24:Onde un gran numero di sacerdoti si consacrò. Al fin di supplire all'immolazione di tante vittime. Di queste una parte era bruciata in onore del Signore, una per te era pe'sacerdoti; tutto il resto poi restava pel popolo, e ne faceva lieti banchetti.

30,25:I proseliti si del paese ec. Quella specie di proseliti, che aveano abbracciato interamente il Giudaismo; imperocchè gli altri non partecipavano alla Pasqua. Vedi Exod. XII. 48.

30,27:Si alzarono i Sacerdoti e i Leviti per benedire il popolo. A' sacerdoti apparteneva di dare la benedizione al popolo, Num. VI. 24.; i Leviti poi come ministri de' sacerdoti confermavano la benedizione di quelli colle lore acclamazioni, e forse sonavano i loro strumenti.