Scrutatio

Martedi, 28 maggio 2024 - Santi Emilio, Felice, Priamo e Feliciano ( Letture di oggi)

Giobbe 11


font
NOVA VULGATABIBBIA VOLGARE
1 Respondens autem Sophar Naamathites dixit:
1 Rispose Sofar Naamatite, e disse:
2 “ Numquid illi, qui multa loquitur, non et respondetur?
Aut vir verbosus iustificabitur?
2 Or colui che molto favella, non udirà? Ovvero l'uomo, che sarà pieno di parole, sarà giustificato?
3 Vaniloquium tuum viros tacere faciet,
et, cum ceteros irriseris, a nullo confutaberis?
3 A te solo taceranno li uomini? e quando avrai scherniti tutti li altri, da niuno sarai confutato?
4 Dixisti enim: “Purus est sermo meus,
et mundus sum in conspectu tuo”.
4 Certo tu dicesti: pura è la parola mia, e mondo sono nel cospetto tuo.
5 Atque utinam Deus ipse loqueretur tecum
et aperiret labia sua tibi,
5 E Iddio il volesse, ch' elli favellasse teco, e aprisse i labbri suoi a te,
6 ut ostenderet tibi secreta sapientiae
et arcana consilia eius,
et intellegeres quod multo minora quaerat a te,
quam meretur iniquitas tua.
6 acciò ch' elli mostrasse a te le secrete cose della sapienza, e che in molti modi fosse la legge sua qui; e intendessi che molte cose minori abbi da Dio, che non meriti la iniquitade tua.
7 Forsitan vestigia Dei comprehendes
et usque ad perfectum Omnipotentem reperies?
7 Forse gli andamenti (suoi) di Dio comprenderai, e insino all' Onnipotente perfetto ritornerai?
8 Excelsior caelo est, et quid facies?
Profundior inferno, et quid cognosces?
8 Più alto è che il cielo; e che farai? più adentro che lo inferno; e donde lo conoscerai?
9 Longior terra mensura eius
et latior mari.
9 La misura sua è più lunga che la terra, larga più che il mare.
10 Si subverterit vel concluserit et coarctaverit,
quis contradicet ei?
10 S'elli sovertisse ogni cosa, ovvero che insieme le raunasse chi (li) contraddirà a lui? (Ovvero chi li potrà dire: perchè fai tu così?)
11 Ipse enim novit hominum vanitatem;
et videns iniquitatem nonne considerat?
11 In verità elli conosce la vanitade delli uomini; e vedendo la iniquitade, or non la considera?
12 Sed et vir vacuus cordatus fit,
et homo tamquam pullum onagri nascitur.
12 L'uomo vano in superbia si dirizza; e sì come puledro dell' asino, così pensa essere nato libero.
13 Tu autem, si cor tuum firmaveris
et expanderis ad eum manus tuas,
13 Ma tu fermasti lo cuore tuo, e spandesti a lui le tue mani.
14 si iniquitatem, quae est in manu tua,abstuleris a te,
et non manserit in tabernaculo tuo iniustitia,
14 Se la iniquitade, che è nelle tue mani, tu torrae da te, e non starae nel tabernacolo tuo la tua ingiustizia;
15 tunc levare poteris faciem tuam absque macula
et eris stabilis et non timebis.
15 allora potrai levare la faccia tua senza macchia, e sarai stabile, e non temerai.
16 Miseriae quoque oblivisceris
et quasi aquarum, quae praeterierunt, recordaberis.
16 E di ciascuna miseria ti dimenticherai; e sì come dell' acque che trapassorono, non ti ricorderai.
17 Et quasi meridianus fulgor consurget tibi ad vesperam,
et, cum te caligine tectum putaveris, orieris ut lucifer.
17 E sì come lo splendore del mezzodì si leverà a te nel vespro; e quando penserai te essere consumato, risplenderai sì come la stella Diana.
18 Et habebis fiduciam, proposita tibi spe,
et defossus securus dormies.
18 E avrai proposto a te la speranza, e sepolto sicuro dormirai.
19 Requiesces, et non erit qui te exterreat;
et deprecabuntur faciem tuam plurimi.
19 Riposera'ti, e non sarà chi ti spaventi; e pregheranno la faccia tua molti.
20 Oculi autem impiorum deficient,
et effugium peribit ab eis;
et spes illorum exhalatio animae ”.
20 E li occhii degli maligni verranno meno, e lo fuggire perirae da loro, e la speranza loro (ad) abbominazione dell' anima.