Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Ezechiele 10


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1Vidi, ed ecco nel firmamento stante sopra il capo dei Cherubini apparve sopra di essi come una pietra di zaffiro, come una specie di trono.2E il Signore parlo all'uomo vestito di lino, e disse: Entra nel mezzo delle ruote, che sono sotto i Cherubini; e prendi quanto cape nella tua mano de' carboni accesi, che sono tra i Cherubini, e gettali sulla città. E quegli andò vedendol' io.3E i Cherubini stavano al lato destro della casa, quando quell'uomo entrò, e una nuvola empieva l'atrio interiore.4E la gloria del Signore fu alzata sopra i Cherubini al liminare della casa, e la casa fu ingombrata dalla nuvola, e l'atrio fu ripieno dallo splendor della gloria del Signore.5E il romor delle ale dei Cherubini si udiva fino all'atrio esteriore, come la voce di Dio onnipotente, che parlava.6E avendo egli ordinato, e detto a colui, che era vestito di lino: Prendi il fuoco di mezzo alle ruote, che sono trai Cherubini: andò quegli, e si stette presso una ruota.7E uno de' quattro Cherubini stese sua mano al fuoco, che era trai Cherubini, e ne prese, e poselo nella man di colui, che era vestito di lino, il quale avendolo preso, se ne andò.8E apparve nei Cherubini una come mano di uomo sotto le loro ale:9E vidi, ed ecco quattro ruote presso ai Cherubini, una ruota presso ad uno, e un'altra presso ad un altro Cherubino: e l'aspetto delle ruote era come una specie di pietra Crisolito:10Ed erano tutte quattro al vedersi di una stessa forma, come se una ruota fosse nel mezzo di un'altra.11E quando si moveano, camminavano da quattro lati, e non si volgevano altrove in andando; ma a quel luogo, a cui s'indirizzava quella, che era la prima, la seguivano anche le altre, né mutavano direzione.12E tutto il corpo di esse, e i colli, e le mani, e le ali, e i cerchi eran pieni di occhi all'intorno alle quattro ruote.13E a queste ruote sentii io, ch'ei diede il nome di volubili.14Ognuno degli animali avea quattro facce, la prima faccia era faccia di Cherubino, e la seconda faccia era faccia di uomo, e la terza faccia di leone, e la quarta faccia di aquila.15E i Cherubini si alzarono in alto: ei son gli stessi animali, che io avea veduti presso il fiume Chobar.16E mentre i Cherubini si moveano,si moveano parimente le ruote dietro ad essi, e quando i Cherubini stendevan le loro ale per alzarsi da terra, le ruote non istavan ferme, ma elle ancora andavano presso a loro.17Se quei posavano, elle posavano, e alzandosi quelli, si alzavano: perchè era in esse lo spirito di vita.18E la gloria del Signore partì dal liminare del tempio, e si posò sopra i Cherubini.19E i Cherubini, stendendo le loro ale, si alzaron da terra veggente me, e al partirsi di quelli, le ruote ancor li seguirono, ed ei si fermarono all'ingresso della porta orientale della casa del Signore, e la gloria del Dio d'Israele era sopra di essi.20Eran gli stessi animali, ch'io vidi sotto il Dio d'Israele presso il fiume Chobar, e io conobbi, ch' erano i Cherubini.21Ognun di essi ha quattro volti, e quattro ale, e una come mano di uomo sotto di essi.22E l'immagine de' loro volti era come quegli stessi volti, che io avea veduti presso il fiume Chobar, come pure il mirare, e muoversi ciascuno di essi con impeto secondo la direzione de' loro volti.

Note:

10,1:Come una specie di trono. E sul trono era tornato a sedere il Signore; perocchè egli è, che parla, e dà altri ordini nel versetto che segue. Ed è qui la stessa visione.

10,2:Entra nel mezzo delle ruote, ec. Si è già veduto, cap.1.4.13., che tralle ruote, e per conseguenza tra' cherubini era un gran braciere, che facea figura dell'altare de' timiami, che era nel santuario. Dio adunque comanda all'Angelo, che da quel gran braciere prenda i carboni, onde appiccare il fuoco alla città. Così non dagli uomini, non da' Caldei nemici, ma da Dio stesso è condannata Gerusalemme alle fiamme, e un Angelo è quello, che per ordine di lui le dà fuoco. E siccome quest'Angelo è figura di Cristo mentre segnò gli eletti col Thau, cosi figura di lui egli è, quando incendia Gerusalemme; di lui dico, che piovera sopra i reprobi alla fine del mondo il fuoco sterminatore, da cui saranno arsi in eterno.

10,3:Stavano al lato destro della casa. Vale a dire: dalla parte meridionale dell'atrio de' sacerdoti.

10,4:E la gloria del Signore fu alzata sopra i Cherubini ec. Il glorioso trono del Signore, che era sopra i Cherubini, movendosi i Cherubini, si mosse, e fu portato presso al limitare della casa, cioè dell'atrio dei sacerdoti, il quale fu ingombrato dalla nube, e l'atrio esteriore fu ripieno di splendore derivante dalla stessa nube, che ve lava la maestà del Signore. Si è veduto sovente come Dio agli Ebrei si mostrava in una nube assai densa e oscura, per cui era significata la oscurità della legge, nella quale tutto era velato sotto ombre e figure, l'intelligenza delle quali non era data al comune del popolo: laddove nella nuova legge si mostrò in una nube tutta lucente, signifi cando così la viva chiarissima cognizione di Dio, e de' suoi misteri comunicata al popolo de' credenti per mezzo del Vangelo. Per la qual cosa nella trasfigurazione di Cristo sul monte si legge, che i compagni di lui, i tre Apostoli, da lucida nube furono involti, Matth. XVII. 5.

10,5:E il romor delle ale de' Cherubini si udiva fino all'atrio esteriore, ec. Fino all'atrio del popolo. Il batter delle ale de' Cherubini faceva un suono, e romor de come di voce di Dio, ovvero come di tuono di Dio.

10,6:Andò quegli, e si stette presso una ruota. Non prese egli il fuoco di mezzo alla ruota, ma aspettò, che a lui lo desse uno de' Cherubini.

10,7:Uno de' quattro Cherubini. Notisi la frase Ebrea: Cherub de' medio Cherubim, che vuol dire: un Cherubino, che era uno de' quattro Cherubini.

10,8:Una come mano di uomo. Vedi cap. 1. 8. Notò qual che Interprete, che i Cherubini aveano le mani coperte sotto le loro ale come per significare, che la spada era tuttora nel fodero, e tutta questa visione era solamente una minaccia del futuro, minaccia però, che indubitato, e pronto avrebbe l'effetto.

10,9:Come una specie di pietra Crisolito. Come di color marino, cap. 1. 16.

10,11:E quando si moveano, camminavano da quattro lati. Andavano a destra, sinistra, innanzi, indietro, e secondo che andava una di esse, andavan anche le altre.

10,12:E tutto il corpo di esse, e i colti, e le mani, ec. Alcuni con Teodoreto riferiscono tutto quel che dicesi in questo versetto a' Cherubini: altri una parte a' Cherubini, e un'altra alle ruote: ma chiunque consideri attentamente le parole del Profeta, dovrà confessare, che nè l'una, nè l'altra opinione può sostenersi, e che è meglio attenersi a s. Girolamo, e intendere metaforicamente pe' colli delle ruote i loro mozzi, per le mani i raggi, per le ale i cerchi di legno, e pe' circoli i cerchi di ferro. Tutto questo era pieno di occhi. Vedi cap. 1. 18.

10,13:Diede il nome di volubili. I LXX (come notò s. Girolamo) ritennero nella lor traduzione lo stesso nome Ebreo dato da Dio alle ruote, e tradussero; a queste ruote diede il nome di Gelgel, cioè volubili, nome adattato alla facilità, e celerita, con cui moveansi per ogni lato.

10,14:La prima faccia era faccia di Cherubino. Dalla de scrizione, che si ha di questi animali nel capo I. paragonata con quello, che si legge in questo versetto, si vede chiaramente, che faccia di Cherubino vuol qui dire faccia di bove, e di bue avean essi non solo la faccia, ma anche i piedi, e riguardo all'uffizio di tirare il cocchio del Signore, la faccia di bue veniva ad essere come la principale tralle quattro facce.

10,16:E mentre i Cherubini si moveano, si moveano parimente le ruote ec. Da ciò s'impara come e nella repubblica, e nella Chiesa (che è il cocchio di Dio) nè mutazione, nè movimento alcuno succede, che dalla providenza di Dio, mediante il ministero de' suoi Angeli, non sia diretto; e ancora l'adattarsi, che fanno le ruote all'andare, e allo stare de' Cherubini, dimostra come se quegli, che governan le chiese, vanno innanzi col buono esempio loro, li seguiranno i fedeli: e se quelli si alze ranno alla perfezione della virtù, si alzera dietro ad essi anche il popolo.

10,18:E la gloria del Signore parti ec. Vedi vers. 4.

10,19:All'ingresso della porta orientale della casa ec. Si fermo il cocchio sopra la porta orientale del tempio, per la qual porta entravasi nell'atrio del popolo; e sopra quella porta pose Dio il glorioso suo trono.

10,20:Eran gli stessi animali, ch'io vidi sotto il Dio d'Israele. Il trono di Dio posava (come si è veduto cap. 1.) sopra il firmamento, e questo era sopra le teste de' Cherubini, cap. I. 25.

10,22:Il mirare e muoversi ciascuno di essi con impeto ec. Questa stessa proprieta de' Cherubini di mirar sempre innanzi, di portarsi avanti e cogli occhi, e col corpo, e di non tornare indietro, questa proprietà, io dico, ripetuta, e notata più volte, può significare la costante volontà del Signore loro di abbandonare la sinagoga per trasferirsi alla Chiesa delle nazioni. Contuttociò (come si è veduto in questo capitolo) Dio, che è sempre pieno di misericordia, passa da questo a quel luogo della sua casa, ferma or qui, or là la sua stazione mostrando, come di mala voglia abbandoni quel tempio riguardato da lui come sua abitazione sopra la terra. In un altro senso molto bene notò s. Girolamo, che le mire, e i desideri dei Cherubini sono di dimenticare tutto il passato, e di stendersi alle cose future secondo quella parola di Paolo: Dimentico di quel, che ho dietro le spalle, verso le cose stendendomi, che mi stanno davanti, mi avanzo verso il segno, verso il premio della superna vocazione di Dio in Cristo Gesù, Philip. III.13.14.