Scrutatio

Venerdi, 10 maggio 2024 - San Giobbe ( Letture di oggi)

Geremia 10


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BIBBIA MARTINIBIBBIA TINTORI
1 Udite la parola, che il Signore ha detta sopra di voi, o casa di Israele.1 Ascoltate la parola che il Signore ha detta sopra di voi, o casa d'Israele.
2 Queste cose dice il Signore: Non andate a imparare i costumi delle nazioni; e non temete i segni celesti, de' quali hanno timore le nazioni:2 Ecco quanto dice il Signore: « Non imparate il modo di fare delle nazioni, non vi spaventate per i segni del cielo, temuti dalle nazioni,
3 Perocché le leggi de' popoli sono vane: conciossiachè l'artefice tronca colla scure una pianta nel bosco, e la lavora,3 perché le leggi dei popoli son vane: infatti nel bosco vien tagliato un legno, vien poi lavorato dalle inani dell'artefice coll'ascia,
4 La adorna d'oro, e d'argento, unendo il tutto per via di chiovi, e di martello, affinchè non si scompagini.4 viene adornato d'argento e d'oro, e ne sono unite le parti con chiodi e martelli, perchè non vada in pezzi.
5 Ella è fatta come una palma, e non parla: Ella si alza, e si porta, perchè non può dar un passo. Non temete adunque cose tali, che non posson fare né mal, né bene.5 Son fatti simili a palme, e non parlano, bisogna portarli, alzarli, perchè non posson camminare. Non li temete dunque, perchè non posson fare nè male, nè bene.
6 Non è chi somigli te, o Signore: grande se' tu, e grande il nome tuo in possanza.6 Nessuno è simile a te, o Signore; tu sei grande e grande è nella potenza il tuo nome.
7 Chi non avrà timore di te, o Re delle genti? imperocché tua è la gloria: tra tutti i sapienti delle nazioni, e in tutti i loro regni niuno è simile a te.7 Chi non ti temerà, o re delle nazioni? Tua è la gloria: fra tutti i sapienti delle nazioni, e in tutti i loro regni non c'è nessuno simile a te.
8 Con questo si mostrerà, che ei sono stolti, e insensati: argomento della loro vanita è il legno.8 Tutti senza distinzione saran riconosciuti come stolti e insensati. Argomento della loro vanità è il legno.
9 Si porta da Tharsis l'argento ridotto in lamine, e l'oro di Ophaz: si mette in opera dall'artefice, dalla mano dell'argentiere: si veste (la statua) di giacinto, e di porpora. Tutto questo è lavoro d'artefici.9 Si porta da Tarsis l'argento ridotto in lamine e da Ofaz l'oro, opera dell'artefice, lavoro del bronzista; si ricopre di giacinto e di porpora: tutto questo è lavoro d'artefici.
10 Ma il Signore è il Dio vero; egli è il Dio vivo, e il Rege eterno: dall'ira di lui sarà scommossa la terra, e i popoli non reggeranno alle sue minacce.10 Ma il Signore è il vero Dio, Egli è il Dio vivente, il re eterno: al suo sdegno tremerà la terra e,le nazioni non potran sostenere le sue minacce.
11 Voi adunque direte loro così: Gli dei, che non hanno fatto il cielo, e la terra, periscano dalla faccia della terra, e dal numero delle cose, che sono sotto del cielo.11 Così dunque direte loro: « Gli dèi che non han fatto il cielo e la terra spariscano dalla terra e da ciò che è sotto il cielo ».
12 Egli con sua possanza fece la terra, regola il mondo colla sua sapienza, e colla intelligenza sua distende i cieli.12 Egli colla sua potenza fece la terra, colla sua sapienza regola il mondo, colla sua prudenza stende i cieli.
13 A una sua voce aduna nel cielo una gran massa di acque, solleva dalle estremità della terra le nuvole: scioglie i folgori in pioggia, e da' suoi tesori ne tragge il vento.13 Ad una sua voce accumula nel cielo le acque, fa salire le nubi dal l'estremità della terra, scioglie i fulmini in pioggia, e fa uscire i venti dai suoi nascondigli.
14 Del proprio sapere diventò stolto ogni uomo; la statua stessa confonde ogni artefice: perchè cosa falsa è quella, che egli ha fatto, e spirito in lei non è.14 Ogni uomo è divenuto stolto, non sa niente, ogni artefice è svergognato dall'idolo, perchè ciò che egli ha fuso è menzogna, e non v'è spirito.
15 Elle son cose vane, e opere degne di riso: al tempo della loro visita, periranno.15 Son cose vane ed opere degne di riso, e nel tempo del loro castigo periranno.
16 Non è come queste colui, che è la porzione di Giacobbe: imperocché egli è, che ha fatte tutte le cose, e Israele è la sua eredità: il suo nome egli è: Signor degli eserciti.16 Non è simile a queste cose la parte di Giacobbe: è lui quello che ha formate tutte le cose, e Israele è la verga della sua eredità, Egli si chiama Signore degli eserciti.
17 Metti insieme da tutta la terra i tuoi obbrobri, o tu, che se' assediata:17 Raduna dalla terra la tua confusione? tu che sei assediata.
18 Perocché queste cose dice il Signore: Ecco che io questa volta getterò lontano gli abitatori di questa terra, e darò loro tribolazione tale, che li troverà.18 Perché queste cose dice il Signore: « Ecco che questa volta io getterò lontano gli abitanti del paese, e li affliggerò in modo che sian trovati.
19 Me infelice nella mia afflizione! la mia piaga è atroce. Ma io ho detto: Questo male veramente è mio, e io dovrò portarlo.19 O me sventurata per la mia rovina! La mia piaga è atroce; ma io ho detto: Questo male è del tutto mio, e dovrò sopportarlo.
20 Il mio padiglione è atterrato: tutte le corde sono rotte: i miei figliuoli si sono partiti da me, ed ei più non sono: non v'ha più chi rizzi la mia tenda, e innalzi i miei padiglioni.20 La mia tenda è atterrata, tutte le mie corde son rotte, i miei figli mi hanno abbandonata e non esiston più, non v'è più chi rizzi ancora la mia tenda, chi alzi i miei padiglioni.
21 Imperocché i pastori si son di portati da stolti, e non han cercato il Signore: per questo non ebber saggezza, e il loro gregge è stato tutto disperso.21 Perché i pastori hanno agito da stolti e non han cercato il Signore, per questo non han compreso, e tutto il loro gregge s'è disperso.
22 Voce, che si fa sentire, e tumulto grande ecco che viene dalla parte di settentrione: per cangiare le città di Giuda in deserti, e in abitazione di dragoni.22 Il rumore che si fa sentire, ecco s'avvicina, gran tumulto vien dalle terre del settentrione, a ridurre le città di Giuda in deserti, in tane di dragoni.
23 Io so, o Signore, che non è dell'uomo il seguir la sua strada, e non è dell'uomo il camminare, e il regolare i suoi andamenti.23 Io lo so, o Signore, che l'uomo non è padrone della sua via, che non dipende dall'uomo il camminare e il regolare i suoi passi.
24 Castigami, o Signore, ma con misura, e non nel tuo furore, affinchè tu non mi ritorni nel nulla.24 Castigami, o Signore, ma con giudizio, non nel tuo furore, per non annientarmi.
25 Versa la tua indegnazione sopra le genti, che non ti conoscono, e sopra le provincie, che non invocano il nome tuo: perocché elle hanno mangiato Giacobbe, e lo han divorato, e l'han consunto, ed han dissipata la sua magnificenza.25 Effondi il tuo sdegno sopra le nazioni che non ti conoscono, sopra le regioni che non invocano il tuo nome, perchè esse hanno mangiato Giacobbe, l'han divorato, l'han distrutto, ed han fatta svanire la sua gloria ».