Scrutatio

Sabato, 17 maggio 2025 - San Pasquale Baylon ( Letture di oggi)

Salmi 48


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BIBBIA VOLGAREBIBBIA MARTINI
1 In fine, per li figliuoli di Core.1 Udite queste cose, o nazioni quante voi siete: porgete le vostre orecchie, tutti voi abitatori della terra:
2 Tutte genti, udite queste cose; ricevete con le orecchie tutti che abitate la terra;2 E voi di stirpe oscura, e voi di nobil lignaggio: il povero insieme, ed il ricco.
3 tutti generati di terra, e gli figliuoli delli uomini; insieme il ricco e il povero.3 La mia bocca parlerà saggezza; e la meditazione del mio spirito parole di prudenza.
4 La mia bocca parlerà la sapienza; e il pensiero del mio cuore la prudenza.4 Terre intente le orecchie alla parabola: esporrò sul saltero il mio tema.
5 Nella parabola inchinerò la mia orecchia; nel salterio aprirò la mia proposizione.5 Per qual ragione sarò io timoroso nel cattivo giorno? l'iniquità delle opere mie mi premerà d'ogni parte.
6 Il per che temerò nel malo giorno? la iniquità del mio calcagno mi circonderà.6 Cosi quelli, che si confidano nella loro potenza, e si gloriano dell'abbondanza di lor ricchezze.
7 Quelli che si confidano nella sua virtù, e che si gloriano nelle moltitudini delle sue ricchezze.7 Il fratello non riscatta, e un altr'uomo riscatterà? nissuno darà a Dio cosa atta a placarlo,
8 Il fratello non ricompra, ricomprarà l'uomo? a Dio non darà il suo prezzo,8 Né il prezzo di riscatto per l'anima sua: ed ei sarà eternamente nell'afflizione,
9 e (darà) il prezzo della redenzione della sua anima; e affaticherassi in eterno,9 E tuttavia viverà perpetuamente.
10 e ancora viverà nella fine.10 Non vedrà egli la morte, mentre ha veduto, che muoiono i saggi? l'insensato, e lo stolto perirerà egualmente.
11 Quando vederà li sapienti morire, non vederà il pericolo; l' insipiente e il stolto insieme periranno.11 E lasceranno le loro ricchezze ad estranei, e i loro sepolcri saranno le loro case in eterno,
E i loro tabernacoli per tutte le generazioni: diedero essi i loro nomi alle loro terre.
12 E agli altri lasceranno le sue ricchezze; e i loro sepolcri saranno loro case in eterno. Li loro tabernacoli saranno della progenie in progenie; nelle sue terre chiamorono il suo nome.12 E l'uomo posto in nobile condizione non ha avuto discernimento; è stato paragonato ai giumenti senza ragione, ed è divenuto simile ad essi.
13 E l'uomo, essendo in onore, non intese; assimigliato è alle bestie senza senno, e simile è fatto a quelle.13 Questo far di costoro è per essi uno scandalo, e quelli, che vengon dopo si compiaceranno de' lor dettati.
14 Questa loro via è ad essi scandalo; e dopo si compiaceranno nella sua bocca.14 Sono stati messi nell'inferno a gregge, come le pecore: saran pascolo della morte. E i giusti al mattino avran dominio sopra di essi: e dopo la loro gloria ogni soccorso verrà meno per essi nell'inferno.
15 Sono posti nell' inferno come pecore; e la morte pascerà quelli. E nel mattutino signoreggeranno loro [i] giusti; e loro aiutorio invecchierassi nell' inferno dalla loro gloria.15 Iddio però riscatterà l'anima mia dal potere dell'inferno, quando egli mi prenderà.
16 Nientemeno Iddio, quando mi riceverà, ricomparerà l'anima mia dalle mani dell' inferno.16 Non ti faccia specie, quando un uomo sia diventato ricco, e sia cresciuta: in gloria la casa di lui.
17 Non temere, quando l' uomo sarà fatto ricco, e quando sarà moltiplicata la gloria della sua casa.17 Imperocché morto che sia non porterà nulla seco, e non andrà dietro a lui la sua gloria.
18 Imperò [che], quando sarà morto, non porterà ogni cosa; e la sua gloria non discenderà con lui.18 Imperocché sarà benedetta l'anima di lui, mentre ei viverà: ti loderà quando tu gli avrai fatto del bene.
19 Per che nella sua vita sarà benedetta la sua anima; e a te confesserà quando gli avrai fatto bene.19 Anderà fin laggiù a trovare la progenie de' padri suoi, e non vedrà lume in eterno.
20 Entrerà insino alla generazione de' suoi padri; e già mai non vederà lume.20 L'uomo posto in nobile condizione non ha avuto discernimento: è stato paragonato a' giumenti senza ragione, ed è divenuto simile ad essi.
21 L'uomo, essendo in onore, non intese; agguagliato è alle bestie senza senno; è fatto simile a quelle.