Scrutatio

Sabato, 1 giugno 2024 - San Giustino ( Letture di oggi)

Qoelet 1


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NOVA VULGATABIBBIA VOLGARE
1 Verba Ecclesiastes filii David regis Ierusalem.”
1 Parole (dette) dello Ecclesiaste (questionatore) figliuolo di David, re di Ierusalem.
2 “ Vanitas vanitatum,
dixit Ecclesiastes,
vanitas vanitatum et omnia vanitas ”.
2 Vanitade vana, disse il disputatore; vanitate sì è vôto, e ogni cosa vana sì è niente.
3 Quid lucri est homini
de universo labore suo, quo laborat sub sole?
3 Or che vale all' uomo di tutta sua fatica la quale sofferisce di sotto al sole (per lo mondo, altro che vanitadi)?
4 Generatio praeterit, et generatio advenit,
terra autem in aeternum stat.
4 Le generazioni vanno e vengono; ma la terra sta ferma.
5 Oritur sol, et occidit sol
et ad locum suum anhelat ibique renascitur.
5 Il sole si leva, e ricolcasi, e ritorna al suo luogo; il dì si leva,
6 Gyrat per meridiem et flectitur ad aquilonem,
lustrans universa in circuitu pergit spiritus
et in circulos suos revertitur.
6 e va dintorno al meridie, e china per aquilone; e illumina dintorno come spirito, e nelli suoi cerchielli si ritorna.
7 Omnia flumina pergunt ad mare, et mare non redundat;
ad locum, unde exeunt, flumina illuc revertuntur in cursu suo.
7 E ogni fiume entra in mare, e il mare non trabocca; al luogo donde escono li fiumi, e' tornano, acciò che n' escano anche.
8 Cunctae res difficiles;
non potest eas homo explicare sermone.
Non saturatur oculus visu,
nec auris auditu impletur.
8 E tutte le cose che sono malagevoli, non le puote l'uomo spianare per parole; l'occhio non si sazia per vedere, nè l' orecchia per l'udire.
9 Quod fuit,
ipsum est, quod futurum est.
Quod factum est,
ipsum est, quod faciendum est:
9 Che è quello che è stato? dico che quello è quello che de' venire. Che cosa è quella che è stata fatta? dico esser quella che si ha a fare.
10 nihil sub sole novum.
Si de quadam re dicitur: “ Ecce hoc novum est ”,
iam enim praecessit in saeculis, quae fuerunt ante nos.
10 Nulla cosa è nuova sotto il sole, e nullo puote dire: ecco questo è nuovo; e già trapassato è anticamente [in] quelle cose che furono innanzi a noi.
11 Non est priorum memoria,
sed nec eorum quidem, qui postea futuri sunt,
erit recordatio apud eos,
qui futuri sunt in novissimo.
11 Non è ricordo delle cose antiche, (nè di quelle che saranno); ma anco delle cose che debbono venire non sarà memoria appo quelli che nell' ultimo saranno.
12 Ego Ecclesiastes fui rex Israel in Ierusalem12 Io Ecclesiaste fu' re di Ierusalem sopra lo stato de' giudei.
13 et proposui in animo meoquaerere et investigare sapienter de omnibus, quae fiunt sub sole. Hancoccupationem pessimam dedit Deus filiis hominum, ut occuparentur in ea.13 E posimi in cuore di domandare e di cercare saviamente di tutte le cose che sono sotto il sole. E questo reissimo pensiero lasciò Dominedio avere agli uomini, acciò che si occupassero in esso.
14 Vidicuncta, quae fiunt sub sole; et ecce universa vanitas et afflictio spiritus.
14 Io vidi ciò che si fa sotto il sole, ed ecco che tutto è vanitade e istruggimento di cuore.
15 Quod est curvum, rectum fieri non potest;
et, quod deficiens est, numerari non potest.
15 Li uomini perversi malagevolmente si correggono; ma il numero degli stolti sì è infinito.
16 Locutus sum ego in corde meo dicens: “ Ecce ego magnificavi et apposuisapientiam super omnes, qui fuerunt ante me in Ierusalem; et mens meacontemplata est multam sapientiam et scientiam ”.16 Io pensai nel cuore mio, e dissi: ecco che io sono fatto grande, e trapassai per senno tutti coloro che furono inanzi me in Ierusalem; e la mente mia sì ha pensate molte cose saviamente, e apparai.
17 Dedique cor meum, utscirem sapientiam et scientiam, insipientiam et stultitiam. Et agnovi quod inhis quoque esset afflictio spiritus, eo quod
17 Diedi il mio cuore ad imparare prudenza, e ammaestramento (di cuore), gli errori e la stultizia; e conobbi che anco in questo era fatica e afflizione di spirito.
18 in multa sapientia multus sit maeror;
et, qui addit scientiam, addit et laborem.
18 Imperò che dove è molta sapienza sì è molto isdegno; e chi aggiunge scienza, aggiunge fatica (e dolore).