SCRUTATIO

Domingo, 17 Agosto 2025 - Santa Chiara della Croce (di Montefalco) ( Letture di oggi)

Ecclesiastico 22


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BIBBIA VOLGARELA SACRA BIBBIA
1 In pietra di loto è lapidato il pigro; e tutti favellaranno sopra il disprezzo di colui.1 Il pigro somiglia a pietra insudiciata, chiunque fischietta sulla sua sporcizia.
2 Dello sterco de' buoi lapidato è il pigro; e chiunque lo toccherae, si scoterà le mani.2 Il pigro somiglia a sterco in letamaio, chi lo tocca deve scuotere la mano.
3 La confusione del padre si è il figliuolo pazzo; ma la figlia stolta sarà in isbandimento.3 E' vergogna del padre il figlio viziato, se è una figlia, il danno è maggiore.
4 La figlia savia sarà un ereditaggio al marito suo; però che quella che confonde, si fa in contumelia al padre.4 La figlia sensata trova marito, la svergognata rattrista suo padre.
5 Confonde il padre e il marito l'ardita, e dai malvagi non sarà spartita; ma dall' uno e dall' altro sarà vituperata.5 La sfacciata è vergogna per il padre e il marito, è disprezzata da entrambi.
6 Lo importuno parlare è sì come la musica nel pianto; le battiture e la dottrina sì sono in ogni tempo sapienza.6 Il discorso a sproposito è festino nel lutto, ma sferza e disciplina son saggezza in ogni tempo.
7 Colui che ammaestrarà il pazzo, fa come colui che ricoglie il testo rotto.7 Insegnare allo stolto è come incollare cocci o svegliare chi dorme un sonno profondo.
8 Colui che favella a colui che non ode, fa come colui che isveglia del grave sonno colui che dorme.8 Parlare allo stolto è parlare a chi dorme, alla fine dirà: "Di che si tratta?".
9 Con uno dormitore favella chi parla allo stolto [la sapienza]; il quale in fine della narrazione dirae: chi è costui?9 Piangi sul morto, che ha perso la luce, compiangi lo stolto, perché ha perso il giudizio:
10 Piagni sopra il morto, però che la luce sua è mancata; e sopra il pazzo piagni, però ch' egli mancoe nel senno.10 è meno triste piangere il morto che ora riposa, perché la vita dello stolto è peggio della morte;
11 Piagni poco sopra il morto, però ch' egli si riposoe.11 per il morto il lutto dura sette giorni, per lo stolto e l'empio tutta la vita.
12 La vita del reissimo è più reissima oltre la vita del pazzo.12 Con lo stolto non sprecare le parole, dall'insipiente evita di andare.
13 Il pianto del morto sia sette dì; del pazzo e del reo, tutti i dì della vita loro è da piagnere.13 Guàrdati da lui per non avere fastidio, per non sporcarti quando si scuote. Sfuggi da lui e troverai la pace, non sarai importunato dalla sua stupidità.
14 Non parlare molto col pazzo, e col disensato non andare.14 Cosa è più pesante del piombo? Eppure non deve considerarsi tale lo stupido?
15 Astienti da lui, acciò che tu non abbi gravezza; e non ti sozzerai del peccato di colui.15 Sabbia, sale e carico di ferro, sono meno pesanti dell'insensato.
16 Schìfati da lui, e troverai requie, e non cadrai nella sua stoltizia.16 La travatura ben connessa che stringe le mura non si scompagina se c'è terremoto, così un cuore saldo nella decisione ben maturata non si scoraggia nel momento critico.
17 Quale cosa si graverà sopra il piombo? e che è a colui altro nome, che pazzo?17 Un cuore sorretto da intelligenza e riflessione è un fregio intarsiato su muro intonacato.
18 Più agevole è a portare rena e sale o masse di ferro, che l'uomo sciocco e pazzo e malvagio.18 I ciottoli posti in alto non resistono al vento, così il cuore dello stolto, basato sulle sue idee, non resiste di fronte a qualsiasi paura.
19 Sì come il tavolato del legno, incatenato al fondamento dello edificio, non si dissolve, così il cuore confermato col pensiero del consiglio.19 Chi colpisce l'occhio ne provoca le lacrime, chi colpisce il cuore ne scopre il sentimento.
20 Il pensiero del savio in nullo tempo incattiverae (nè) per paura.20 Chi getta la pietra agli uccelli li caccia, chi biasima l'amico perde l'amicizia.
21 Come la paglia negli alti luoghi, e la calcina trita sanza mistione, posta alla faccia del vento, non staranno ferme;21 Se hai tirato la spada contro l'amico, non disperare, c'è sempre una via d'uscita.
22 così il cuore pauroso nel pensiero dello stolto non resisterae contro allo assalto della paura.22 Se hai aperto la bocca contro l'amico, non temere, perché c'è la riconciliazione. Ma oltraggio, superbia, segreto svelato e tradimento mettono in fuga l'amico.
23 Come (l' ornato arenoso nel pariete polito così) il cuore timoroso nel pensiero del pazzo in ogni tempo non ha paura, così colui che persevera nelli comandamenti di Dio sempre.23 Conquista la fiducia del prossimo quando ha bisogno, per averne profitto quando sta bene. Nella sua disgrazia restagli vicino, per essergli compagno nella sua eredità.
24 Colui che si pugne l'occhio, ne fa uscire le lagrime; e colui che si pugne il cuore profera, senno.24 Vapore e fumo nel camino prima del fuoco, così gli insulti precedono il sangue.
25 Si come colui che getta la pietra nelli uccelli, caccia quelli; così colui che villaneggia l'amico dissolve l' amistade.25 Non mi vergognerò a difendere l'amico, né mi nasconderò dalla sua presenza;
26 Verso l'amico se tu traesti fuori il coltello, non ti disperare; però che si puote ritornare allo amico.26 se poi mi capita un guaio a causa sua, chi lo sentirà si guarderà da lui.
27 Se elli aprirae la bocca con tristizia, non temere; però che se ne puote rammendare, eccetto la villania e il rimprovero e la superbia e del secreto la revelazione e la piaga fraudolente; in queste cose tutte l'amico fuggirae.27 Chi porrà una guardia alla mia bocca, la discrezione a sigillo delle mie labbra, perché non cada a causa loro e la mia lingua non mi mandi in rovina?
28 La fede possiedi collo amico nella povertade sua, acciò che ti rallegri nel bene suo.
29 Nel tempo della sua tribulazione stàlli fedele, acciò che nella sua ereditade tu sia erede con lui.
30 Il vapore è dinanzi dal fuoco della caminata, e il fumo del fuoco va in alto; così vanno innanzi al sangue li rei detti e le villanie e le minaccie.
31 Non mi vergogneroe di salutare l'amico, e non mi nasconderoe dalla faccia sua; e se per lui mi verrae male, sì lo sosterroe.
32 Ciascuno che m' intenderae, si guarderà da quello.
33 Or chi darà alla bocca mia, guardia, e sopra le labbre mie certo sigillo, sì che io non caggia in quelli, e la lingua mia perisca me?