Scrutatio

Venerdi, 17 maggio 2024 - San Pasquale Baylon ( Letture di oggi)

Proverbi 27


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BIBBIA RICCIOTTIVULGATA
1 - Non ti dar vanto del domani, perchè non sai quel che nascerà il giorno appresso.1 Ne glorieris in crastinum,
ignorans quid superventura pariat dies.
2 Ti lodi un altro e non la tua bocca; un estraneo e non le tue labbra.2 Laudet te alienus, et non os tuum ;
extraneus, et non labia tua.
3 Grave è la pietra e pesante la sabbia, ma l'ira dello stolto è più grave di tutte e due.3 Grave est saxum, et onerosa arena,
sed ira stulti utroque gravior.
4 L'ira non ha misericordia nè il furore impetuoso, e chi potrà reggere all'impeto d'un uomo concitato?4 Ira non habet misericordiam nec erumpens furor,
et impetum concitati ferre quis poterit ?
5 È meglio un'aperta riprensioneche un amore dissimulato.5 Melior est manifesta correptio
quam amor absconditus.
6 Meglio le percosse di chi ti vuol beneche i falsi baci di chi ti vuol male.6 Meliora sunt vulnera diligentis
quam fraudulenta oscula odientis.
7 L'anima sazia si metterà sotto i piedi il favo del miele, ma l'anima che ha fame troverà dolce anche l'amaro.7 Anima saturata calcabit favum,
et anima esuriens etiam amarum pro dulci sumet.
8 Come l'uccello che migra dal suo nido, così l'uomo che abbandona il suo luogo.8 Sicut avis transmigrans de nido suo,
sic vir qui derelinquit locum suum.
9 D'unguento e di vari profumi si rallegra il cuore, e dei buoni consigli dell'amico l'anima si sente raddolcire.9 Unguento et variis odoribus delectatur cor,
et bonis amici consiliis anima dulcoratur.
10 Il tuo amico e l'amico di tuo padre non lo lasciare; e nel dì della tua disgrazia, non entrare nella casa del fratello. Meglio un vicino accanto, che un fratello lontano.10 Amicum tuum et amicum patris tui ne dimiseris,
et domum fratris tui ne ingrediaris in die afflictionis tuæ.
Melior est vicinus juxta
quam frater procul.
11 Applicati alla sapienza, figlio mio, e rallegrami il cuore, affinchè tu abbia una parola da rispondere a chi ci voglia screditare.11 Stude sapientiæ, fili mi, et lætifica cor meum,
ut possis exprobranti respondere sermonem.
12 L'uomo accorto, vedendo il male, si mise al riparo; gl'incauti, passando oltre, pagarono il fio.12 Astutus videns malum, absconditus est :
parvuli transeuntes sustinuerunt dispendia.
13 Prendi il mantello a colui che ha fatto sicurtà per uno straniero, ed a conto degli estranei fatti consegnare il pegno.13 Tolle vestimentum ejus qui spopondit pro extraneo,
et pro alienis aufer ei pignus.
14 Chi benedice il suo prossimo a gran voce alzandosi al mattino, sarà simile a chi lo maledice.14 Qui benedicit proximo suo voce grandi,
de nocte consurgens maledicenti similis erit.
15 Tetto gocciolante in una giornata piovosa e donna rissosa, si rassomigliano:15 Tecta perstillantia in die frigoris
et litigiosa mulier comparantur.
16 chi pretende tenerla è come chi voglia tener il vento, l'olio della propria destra egli chiama.16 Qui retinet eam quasi qui ventum teneat,
et oleum dexteræ suæ vocabit.
17 Il ferro col ferro s'aguzza, e un uomo aguzza l'ingegno all'altro.17 Ferrum ferro exacuitur,
et homo exacuit faciem amici sui.
18 Chi fa la guardia al fico mangerà del suo frutto, e chi ha cura del suo padrone sarà onorato.18 Qui servat ficum comedet fructus ejus,
et qui custos est domini sui glorificabitur.
19 Come nell'acqua sono visibili i visi di quelli che vi si specchiano, così i cuori degli uomini sono visibili ai prudenti.19 Quomodo in aquis resplendent vultus prospicientium,
sic corda hominum manifesta sunt prudentibus.
20 L'Inferno e la Perdizione non si saziano mai, così anche gli occhi degli uomini, non si saziano mai.20 Infernus et perditio numquam implentur :
similiter et oculi hominum insatiabiles.
21 Come nel crogiolo si prova l'argento e nel fornello l'oro, così l'uomo si prova per la bocca di chi lo loda. Il cuore dell'iniquo ricerca il male, il cuor retto ricerca la scienza.21 Quomodo probatur in conflatorio argentum et in fornace aurum,
sic probatur homo ore laudantis.
Cor iniqui inquirit mala,
cor autem rectum inquirit scientiam.
22 Ancorchè tu pestassi lo stolto nel mortaio, come l'orzo battendo sopra col pestello, non gli si leverà la sua stoltezza.22 Si contuderis stultum in pila
quasi ptisanas feriente desuper pilo,
non auferetur ab eo stultitia ejus.
23 Infòrmati bene dello stato del tuo bestiame, ed abbi cura assidua delle tue greggi,23 Diligenter agnosce vultum pecoris tui,
tuosque greges considera :
24 perchè non avrai sempre il potere, ma la corona passerà da generazione a generazione.24 non enim habebis jugiter potestatem,
sed corona tribuetur in generationem et generationem.
25 I prati sono in fiore e vestiti d'erbe verdeggianti; già si sono raccolti i fieni al monte.25 Aperta sunt prata, et apparuerunt herbæ virentes,
et collecta sunt fœna de montibus.
26 Hai gli agnelli pel tuo vestito, e i capretti quale equivalente d'un podere:26 Agni ad vestimentum tuum,
et hædi ad agri pretium.
27 accontentati del latte delle capre per tuo cibo, per il sostentamento di casa tua, e pel vitto delle tue ancelle.27 Sufficiat tibi lac caprarum in cibos tuos,
et in necessaria domus tuæ, et ad victum ancillis tuis.