Scrutatio

Martedi, 11 giugno 2024 - San Barnaba ( Letture di oggi)

Proverbi 5


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NOVA VULGATABIBBIA VOLGARE
1 Fili mi, attende ad sapientiam meam,
et prudentiae meae inclina aurem tuam,
1 Figliuolo mio, attendi alla mia sapienza; e alla mia prudenza inclina il cor tuo,
2 ut custodias cogitationes,
et disciplinam labia tua conservent.
2 acciò che tu custodi le buone cogitazioni, e le tue labbra conservi in parlari prudenti. Non attender alle fallacie delle femine.
3 Favum enim stillant labia meretricis,
et nitidius oleo guttur eius;
3 Le labbra della meretrice proferiscono dolci parole; è polita del corpo suo.
4 novissima autem illius amara quasi absinthium
et acuta quasi gladius biceps.
4 Ma nell' ultimo le cose sue sono amare, come assenzio, e crudeli come coltello tagliente da duo lati.
5 Pedes eius descendunt in mortem,
et ad inferos gressus illius tendunt;
5 Le operazioni sue tendono alla morte, e i suoi andamenti pènetrano fino allo inferno.
6 cum non observet semitam vitae,
vagi sunt gressus eius, et ipsa nescit.
6 Non vanno per la via della vita; gli andamenti suoi sono vaghi e investigabili.
7 Nunc ergo, fili mi, audi me
et ne recedas a verbis oris mei.
7 Ancora, figliuolo mio, audi me; e non ti partire dalle mie parole.
8 Longe fac ab ea viam tuam
et ne appropinques foribus domus eius.
8 Fa che la via tua sia lontana da lei, e non ti approssimare alle porte della casa sua.
9 Ne des alienis honorem tuum
et annos tuos crudeli,
9 Non dar ad altri l'onor tuo (tu fosti creato alla imagine di Dio per fruir quello, e però) non dare il tempo della vita tua al tuo avversario (cioè al diavolo, però che della tua dignitade sarai privato);
10 ne forte impleantur extranei viribus tuis,
et labores tui sint in domo aliena,
10 acciò che gli estranei non siano riempiti delle tue forze, e le tue fatiche siano in casa d' altrui.
11 et gemas in novissimis,
quando consumpseris carnes tuas et corpus tuum
11 (Per che chi serve al diavolo perde tutto quello lui ha fatto): e piangerai nell' ultimo, quando tu conoscerai aver consunto la carne tua e il tuo corpo; e dirai :
12 et dicas: “ Cur detestatus sum disciplinam,
et increpationes renuit cor meum,
12 Per che ho io detestato il buono vivere, e alle reprensioni m'erano fatte non consentii,
13 nec audivi vocem docentium me
et magistris non inclinavi aurem meam?
13 e non udii la voce di quelli mi ammaestravano, e a' maestri non inclinai le orecchie mie?
14 Paene fui in omni malo,
in medio ecclesiae et synagogae ”.
14 Io ho fatto quasi ogni male, in conspetto della chiesa e sinagoga (cioè sono stato uno ribaldo fra le genti).
15 Bibe aquam de cisterna tua
et fluenta putei tui,
15 Bevi dell' acqua della cisterna tua e del pozzo tuo,
16 ne deriventur fontes tui foras,
et in plateis rivi aquarum;
16 (avendo donna congiunta in legittimo matrimonio, con la quale potrai licitamente adempire i retti desiderii tuoi; e a questo modo) da te usciranno fuori alcuni fonti (nella procreazione de' figliuoli), e quelli al tempo suo in pubblico li dividerai (dando a loro marito o moglie).
17 habeto eas solus,
nec sint alieni participes tui.
17 E questo farai tu (perfino che sono sotto la tua potestade) acciò (non caschino in for nicazione e) gli alieni [non] siano partecipi di casa tua (nella procreazione di figliuoli non legittimi).
18 Sit vena tua benedicta,
et laetare cum muliere adulescentiae tuae;
18 Sia la tua prole benedetta, e vivi lieto con la donna la quale tu conducesti per moglie dalla adolescenza tua.
19 cerva carissima et gratissimus hinnulus,
blanditiae eius inebrient te in omni tempore,
in amore eius delectare iugiter.
19 E questa donna ti sia carissima, e il figliuolo nato gratissimo; e con lei sazierai gli appetiti tuoi e desiderii onestamente, e nell' amor di quella ti deletterai ogni tempo (e non con altra donna).
20 Quare seduceris, fili mi, ab aliena
et foveris in sinu extraneae?
20 Per che, figliuolo mio, sarai sedotto da altra donna, e sarai gubernato nel seno d' altrui?
21 Quoniam ante Dominum viae hominis,
et omnes gressus eius considerat.
21 Guarda il Signor la via dell' uomo, e tutti i suoi andamenti (pensieri e cogitazioni) considera.
22 Iniquitates suae capient impium,
et funibus peccatorum suorum constringetur.
22 L'empio sarà preso dalle iniquitadi sue, e con le funi degli suoi peccati sarà ligato.
23 Ipse morietur, quia non habuit disciplinam,
et in multitudine stultitiae suae decipietur.
23 Esso morrà, per che non è stato prudente; e sarà defraudato nella moltitudine della sua stoltizia.