Scrutatio

Giovedi, 9 maggio 2024 - Beata Maria Teresa di Gesù (Carolina Gerhardinger) ( Letture di oggi)

Siracide 10


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BIBBIA MARTINIVULGATA
1 Il saggio re renderà la giustizia alsuo popolo, e il principato dell'uomo sensato sarà stabile.1 Judex sapiens judicabit populum suum,
et principatus sensati stabilis erit.
2 Quale è il giudice del popolo, tali i suoi ministri; e qual è il governatore della città, tali sono i suoi abitanti.2 Secundum judicem populi, sic et ministri ejus :
et qualis rector est civitatis, tales et inhabitantes in ea.
3 Un re imprudente rovinerà il suo popolo: la prudenza de' grandi popolerà le cittadi.3 Rex insipiens perdet populum suum :
et civitates inhabitabuntur per sensum potentium.
4 Il dominio della terra è nella mano di Dio, ed egli lo darà a suo tempo a chi la governi utilmente.4 In manu Dei potestas terræ :
et utilem rectorem suscitabit in tempus super illam.
5 La felicità dell'uomo è nelle mani di Dio, ed egli alla persona del dottor della legge fa parte della sua gloria.5 In manu Dei prosperitas hominis,
et super faciem scribæ imponet honorem suum.
6 Non aver memoria di alcuna delle ingiurie ricevute dal prossimo: e non far cosa veruna per nuocere altrui.6 Omnis injuriæ proximi ne memineris,
et nihil agas in operibus injuriæ.
7 E odiata da Dio, e dagli uomini la superbia, ed è avuta in esecrazione tutta l'iniquità delle genti.7 Odibilis coram Deo est et hominibus superbia,
et execrabilis omnis iniquitas gentium.
8 Il regno è trasportato da' una ad altra nazione a causa delle ingiustizie,e delle violenze, e degli oltraggi, e delle fraudi di molte maniere.8 Regnum a gente in gentem transfertur propter injustitias,
et injurias, et contumelias, et diversos dolos.
9 Nulla v'ha di più scellerato dell'avaro. Come mai la terra, e la cenere si leva in superbia.9 Avaro autem nihil est scelestius.
Quid superbit terra et cinis ?
10 Nulla v'ha di più iniquo, che colui, che ama il denaro; perocché questi mette in vendita anche l'anima sua; perocché egli ancor vivo si cava le proprie sue viscere.10 Nihil est iniquius quam amare pecuniam :
hic enim et animam suam venalem habet,
quoniam in vita sua projecit intima sua.
11 Ogni potentato di corta vita. La lunga malattìa stanca il medico;11 Omnis potentatus brevis vita ;
languor prolixior gravat medicum.
12 E fa breve la malattia il medico col troncarla; cosi anche il re, oggi è, e domani morrà.12 Brevem languorem præcidit medicus :
sic et rex hodie est, et cras morietur.
13 Or l'uomo alla sua morte avrà per suo retaggio de' sergenti, e delle bestie, e de' vermi.13 Cum enim morietur homo,
hæreditabit serpentes, et bestias, et vermes.
14 La prima superbia dell'uomo è di apostatare da Dio:14 Initium superbiæ hominis apostatare a Deo :
15 Mentre il cuor di lui si allontana da colui, che lò creò; onde il primo di tutti i peccati ell'è la superbia: e chi è governato da lei, sarà ricolmo di abbominazioni, ed ella alla fine lo manderà in rovina.15 quoniam ab eo qui fecit illum recessit cor ejus,
quoniam initium omnis peccati est superbia.
Qui tenuerit illam adimplebitur maledictis,
et subvertet eum in finem.
16 Per questo il Signore caricò di ignominie la razza dei malvagi, e li distrasse fino all'esterminio.16 Propterea exhonoravit Dominus conventus malorum,
et destruxit eos usque in finem.
17 Dio gettò a terra i troni de' principi superbi, e in luogo di essi fece sedere i mansueti.17 Sedes ducum superborum destruxit Deus,
et sedere fecit mites pro eis.
18 Dio fe' seccar le radici delle superbe nazioni: e piantò quelli, che tra le genti medesime erano abbietti.18 Radices gentium superbarum arefecit Deus,
et plantavit humiles ex ipsis gentibus.
19 Il Signore distrusse le terre delle nazioni, e rovinolle dai fondamenti;19 Terras gentium evertit Dominus,
et perdidit eas usque ad fundamentum.
20 Alcune di esse egli le desolò, e né sperse gli abitanti, e fece sparire dal mondo la loro memoria.20 Arefecit ex ipsis, et disperdidit eos,
et cessare fecit memoriam eorum a terra.
21 Dio annichilò la memoria de' superbi, e conservò la memoria degli umili di spirito.21 Memoria superborum perdidit Deus,
et reliquit memoriam humilium sensu.
22 Non è ingenita agli uomini la superbia, né l'iracondia ai figliuoli delle donne.22 Non est creata hominibus superbia,
neque iracundia nationi mulierum.
23 Quella stirpe di uomini, che teme Dio, sarà onorata; e disonorata sarà quella stirpe, che trasgredisce i comandamenti del Signore.23 Semen hominum honorabitur hoc, quod timet Deum :
semen autem hoc exhonorabitur, quod præterit mandata Domini.
24 Trai fratelli quegli, che governa è in onore; cosi dinanzi al Signore sarà di quelli, che lo temono.24 In medio fratrum rector illorum in honore :
et qui timent Dominum erunt in oculis illius.
25 La gloria de' ricchi, e degli uomini in dignità, e de' poveri è il timor del Signore.25 Gloria divitum, honoratorum, et pauperum,
timor Dei est.
26 Guardati dal disprezzare il giusto, perché povero: guardati dal far grande stima del peccatore, perché ricco.26 Noli despicere hominem justum pauperem,
et noli magnificare virum peccatorem divitem.
27 I grandi, i magistrati, i potenti sono onorati; ma nissuno è da più dì quello, che teme Dio.27 Magnus, et judex, et potens est in honore :
et non est major illo qui timet Deum.
28 Al servo sapiente serviranno uomini liberi, e l'uom prudente, e disciplinato non mormorerà quando sia ripreso; ma l'imprudente non otterrà gli onori.28 Servo sensato liberi servient :
et vir prudens et disciplinatus non murmurabit correptus,
et inscius non honorabitur.
29 Non vantar tua grandezza quando hai da fare il fatto tuo, e non istare a vedere nel tempo di necessità;29 Noli extollere te in faciendo opere tuo,
et noli cunctari in tempore angustiæ.
30 Perocché è più stimabile colui, che lavora, e abbonda dì tutto, che il glorioso, il quale manca di pane.30 Melior est qui operatur et abundat in omnibus,
quam qui gloriatur et eget pane.
31 Figliuolo custodisci colla mansuetudine l'anima tua, e onorala, secondo che ella merita.31 Fili, in mansuetudine serva animam tuam,
et da illi honorem secundum meritum suum.
32 Chi giustificherà colui, che pecca contro l'anima sua? e chi onorerà colui, che disonora l'anima propria?32 Peccantem in animam suam quis justificabit ?
et quis honorificabit exhonorantem animam suam ?
33 Il povero arrida alla gloria per mezzo de' buoni costumi, e del timore di Dio; ed havvi chi è rispettato a motivo di sue ricchezze.33 Pauper gloriatur per disciplinam et timorem suum :
et est homo qui honorificatur propter substantiam suam.
34 Ma colui, che è glorioso nella povertà, quanto più il sarebbe colle ricchezze? Ma colui, che fonda sua gloria: nelle ricchezze ha da temere là povertà.34 Qui autem gloriatur in paupertate, quanto magis in substantia !
et qui gloriatur in substantia, paupertatem vereatur.