Scrutatio

Mercoledi, 21 maggio 2025 - Santi Martiri Messicani (Cristoforo Magallanes Jara e 24 compagni) ( Letture di oggi)

Siracide 10


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BIBBIA MARTINIBIBBIA CEI 2008
1 Il saggio re renderà la giustizia alsuo popolo, e il principato dell'uomo sensato sarà stabile.1 Un governatore saggio educa il suo popolo,
il governo dell’uomo di senno è ordinato.
2 Quale è il giudice del popolo, tali i suoi ministri; e qual è il governatore della città, tali sono i suoi abitanti.2 Quale il governatore del popolo, tali i suoi ministri;
quale il capo di una città, tali tutti i suoi abitanti.
3 Un re imprudente rovinerà il suo popolo: la prudenza de' grandi popolerà le cittadi.3 Un re che non ha istruzione rovina il suo popolo,
una città prospera per il senno dei capi.
4 Il dominio della terra è nella mano di Dio, ed egli lo darà a suo tempo a chi la governi utilmente.4 Il governo del mondo è nelle mani del Signore;
egli vi suscita l’uomo adatto al momento giusto.
5 La felicità dell'uomo è nelle mani di Dio, ed egli alla persona del dottor della legge fa parte della sua gloria.5 Il successo dell’uomo è nelle mani del Signore,
ma sulla persona dello scriba egli pone la sua gloria.
6 Non aver memoria di alcuna delle ingiurie ricevute dal prossimo: e non far cosa veruna per nuocere altrui.6 Non irritarti con il tuo prossimo per un torto qualsiasi
e non fare nulla in preda all’ira.
7 E odiata da Dio, e dagli uomini la superbia, ed è avuta in esecrazione tutta l'iniquità delle genti.7 Odiosa al Signore e agli uomini è la superbia,
l’uno e gli altri hanno in odio l’ingiustizia.
8 Il regno è trasportato da' una ad altra nazione a causa delle ingiustizie,e delle violenze, e degli oltraggi, e delle fraudi di molte maniere.8 Il regno passa da un popolo a un altro
a causa delle ingiustizie, delle violenze e delle ricchezze.
Niente è più empio dell’uomo che ama il denaro,
poiché egli si vende anche l’anima.
9 Nulla v'ha di più scellerato dell'avaro. Come mai la terra, e la cenere si leva in superbia.9 Perché mai si insuperbisce chi è terra e cenere?
Anche da vivo le sue viscere sono ripugnanti.
10 Nulla v'ha di più iniquo, che colui, che ama il denaro; perocché questi mette in vendita anche l'anima sua; perocché egli ancor vivo si cava le proprie sue viscere.10 Una lunga malattia si prende gioco del medico;
chi oggi è re, domani morirà.
11 Ogni potentato di corta vita. La lunga malattìa stanca il medico;11 Quando l’uomo muore,
eredita rettili, belve e vermi.
12 E fa breve la malattia il medico col troncarla; cosi anche il re, oggi è, e domani morrà.12 Principio della superbia è allontanarsi dal Signore;
il superbo distoglie il cuore dal suo creatore.
13 Or l'uomo alla sua morte avrà per suo retaggio de' sergenti, e delle bestie, e de' vermi.13 Principio della superbia infatti è il peccato;
chi ne è posseduto diffonde cose orribili.
Perciò il Signore ha castigato duramente i superbi
e li ha abbattuti fino ad annientarli.
14 La prima superbia dell'uomo è di apostatare da Dio:14 Il Signore ha rovesciato i troni dei potenti,
al loro posto ha fatto sedere i miti.
15 Mentre il cuor di lui si allontana da colui, che lò creò; onde il primo di tutti i peccati ell'è la superbia: e chi è governato da lei, sarà ricolmo di abbominazioni, ed ella alla fine lo manderà in rovina.15 Il Signore ha estirpato le radici delle nazioni,
al loro posto ha piantato gli umili.
16 Per questo il Signore caricò di ignominie la razza dei malvagi, e li distrasse fino all'esterminio.16 Il Signore ha sconvolto le terre delle nazioni
e le ha distrutte fino alle fondamenta.
17 Dio gettò a terra i troni de' principi superbi, e in luogo di essi fece sedere i mansueti.17 Le ha cancellate dal consorzio umano e le ha annientate,
ha fatto scomparire dalla terra il loro ricordo.
18 Dio fe' seccar le radici delle superbe nazioni: e piantò quelli, che tra le genti medesime erano abbietti.18 Non è fatta per gli uomini la superbia
né l’impeto della collera per i nati da donna.
19 Il Signore distrusse le terre delle nazioni, e rovinolle dai fondamenti;19 Quale stirpe è degna d’onore? La stirpe dell’uomo.
Quale stirpe è degna d’onore? Quelli che temono il Signore.
Quale stirpe non è degna d’onore? La stirpe dell’uomo.
Quale stirpe non è degna d’onore? Quelli che trasgrediscono i comandamenti.
20 Alcune di esse egli le desolò, e né sperse gli abitanti, e fece sparire dal mondo la loro memoria.20 Tra i fratelli viene onorato chi li comanda,
ma agli occhi del Signore quelli che lo temono.
21 Dio annichilò la memoria de' superbi, e conservò la memoria degli umili di spirito.21 Principio di gradimento è il timore del Signore,
principio di rifiuto l’ostinazione e la superbia.
22 Non è ingenita agli uomini la superbia, né l'iracondia ai figliuoli delle donne.22 Il ricco, il nobile, il povero:
loro vanto è il timore del Signore.
23 Quella stirpe di uomini, che teme Dio, sarà onorata; e disonorata sarà quella stirpe, che trasgredisce i comandamenti del Signore.23 Non è giusto disprezzare un povero che ha senno
e non conviene onorare un uomo peccatore.
24 Trai fratelli quegli, che governa è in onore; cosi dinanzi al Signore sarà di quelli, che lo temono.24 Il principe, il giudice e il potente sono onorati,
ma nessuno di loro è più grande di chi teme il Signore.
25 La gloria de' ricchi, e degli uomini in dignità, e de' poveri è il timor del Signore.25 Uomini liberi serviranno uno schiavo sapiente
e chi ha senno non protesterà.
26 Guardati dal disprezzare il giusto, perché povero: guardati dal far grande stima del peccatore, perché ricco.26 Non fare il saccente nel compiere il tuo lavoro
e non gloriarti nel momento del tuo bisogno.
27 I grandi, i magistrati, i potenti sono onorati; ma nissuno è da più dì quello, che teme Dio.27 Meglio uno che lavora e abbonda di tutto
di chi va in giro a vantarsi e manca di cibo.
28 Al servo sapiente serviranno uomini liberi, e l'uom prudente, e disciplinato non mormorerà quando sia ripreso; ma l'imprudente non otterrà gli onori.28 Figlio, con modestia pensa al tuo onore
e fatti valere secondo il tuo merito.
29 Non vantar tua grandezza quando hai da fare il fatto tuo, e non istare a vedere nel tempo di necessità;29 Chi giustificherà uno che fa male a se stesso
e chi onorerà colui che si disonora?
30 Perocché è più stimabile colui, che lavora, e abbonda dì tutto, che il glorioso, il quale manca di pane.30 Un povero viene onorato per la sua scienza
e un ricco viene onorato per la sua ricchezza.
31 Figliuolo custodisci colla mansuetudine l'anima tua, e onorala, secondo che ella merita.31 Chi è onorato nella povertà, quanto più lo sarà nella ricchezza!
E chi è disprezzato nella ricchezza, quanto più lo sarà nella povertà!
32 Chi giustificherà colui, che pecca contro l'anima sua? e chi onorerà colui, che disonora l'anima propria?
33 Il povero arrida alla gloria per mezzo de' buoni costumi, e del timore di Dio; ed havvi chi è rispettato a motivo di sue ricchezze.
34 Ma colui, che è glorioso nella povertà, quanto più il sarebbe colle ricchezze? Ma colui, che fonda sua gloria: nelle ricchezze ha da temere là povertà.