Scrutatio

Lunedi, 3 giugno 2024 - San Carlo Lwanga ( Letture di oggi)

Lettera ai Filippesi 2


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BIBBIA CEI 2008BIBBIA VOLGARE
1 Se dunque c’è qualche consolazione in Cristo, se c’è qualche conforto, frutto della carità, se c’è qualche comunione di spirito, se ci sono sentimenti di amore e di compassione,1 Adunque se alcuna consolazione avete in Cristo, e alcuno consolamento di carità, se alcuna compagnia di spirito, se alcuna pieta di misericordia,
2 rendete piena la mia gioia con un medesimo sentire e con la stessa carità, rimanendo unanimi e concordi.2 empiete il mio gaudio in questo, che voi sappiate una cosa insieme, e una medesima carità sia in voi, e che siate d' uno animo, volendo l'uno quello che l'altro,
3 Non fate nulla per rivalità o vanagloria, ma ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a se stesso.3 e che niuna cosa sia fatta intra voi per contenzione nè per vana gloria, ma con ogni umiltà, tenendo l'uno l'altro maggiore di sè e migliore,
4 Ciascuno non cerchi l’interesse proprio, ma anche quello degli altri.
4 e non voglia ciascuno (la sua consolazione e) quello che sia buono per sè, ma quello che sia buono e piacere degli altri.
5 Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù:
5 Quello sentite in voi, che sentite in Cristo Iesù.
6 egli, pur essendo nella condizione di Dio,
non ritenne un privilegio
l’essere come Dio,
6 Il quale, conciosia cosa ch' egli fosse nella forma di Dio, non si pensò di fare rapina e d'essere sè uguale a Dio.
7 ma svuotò se stesso
assumendo una condizione di servo,
diventando simile agli uomini.
Dall’aspetto riconosciuto come uomo,
7 Anzi annichilò sè medesimo, pigliando forma di servo; e fu fatto a simiglianza delli uomini, e in portamento fu trovato sì come l'uomo.
8 umiliò se stesso
facendosi obbediente fino alla morte
e a una morte di croce.
8 E umiliò sè medesimo, fatto obbediente insino alla morte, e alla morte della croce.
9 Per questo Dio lo esaltò
e gli donò il nome
che è al di sopra di ogni nome,
9 Per la qual cosa Dio esaltò lui, e donogli nome il quale è sopra tutti li nomi;
10 perché nel nome di Gesù
ogni ginocchio si pieghi
nei cieli, sulla terra e sotto terra,
10 che per il nome di Iesù Cristo ogni ginocchio (s' inginocchi e) s' inchini di coloro del cielo e di coloro della terra e di coloro dell' inferno;
11 e ogni lingua proclami:
«Gesù Cristo è Signore!»,
a gloria di Dio Padre.
11 e ogni lingua confessi che il Signore nostro Iesù Cristo è nella gloria di Dio Padre.
12 Quindi, miei cari, voi che siete stati sempre obbedienti, non solo quando ero presente ma molto più ora che sono lontano, dedicatevi alla vostra salvezza con rispetto e timore.12 Adunque, (fratelli) miei carissimi, sì come sempre obbediste, non solamente nella mia presenza, ma eziandio essendo di lungi da voi, (così vi priego che voi) con paura e con timore adoperate la vostra salute.
13 È Dio infatti che suscita in voi il volere e l’operare secondo il suo disegno d’amore.13 Chè Dio è quello che adopera in voi il volere e il compire per buona volontà.
14 Fate tutto senza mormorare e senza esitare,14 E tutte le cose voglio che facciate senza mormorazioni e senza dubitazioni;
15 per essere irreprensibili e puri, figli di Dio innocenti in mezzo a una generazione malvagia e perversa. In mezzo a loro voi risplendete come astri nel mondo,15 che siate semplici e senza richiamo e senza riprensione, secondo che li figliuoli di Dio, intra le genti malvagie e perverse; intra le quali voi reluciate (e risplendiate) sì come luminarie nel mondo,
16 tenendo salda la parola di vita. Così nel giorno di Cristo io potrò vantarmi di non aver corso invano, né invano aver faticato.16 ritenendo la parola della vita a mia gloria nel dì di Cristo, imperò ch' io non corsi invano, e non durai (in voi) fatica invano.
17 Ma, anche se io devo essere versato sul sacrificio e sull’offerta della vostra fede, sono contento e ne godo con tutti voi.17 Ma se io son sacrificato sopra il lavorio, e in servizio della vostra fede, godo e allegromi per tutti voi.
18 Allo stesso modo anche voi godetene e rallegratevi con me.
18 Per quello medesimo gaudete, e allegratevi insieme per me.
19 Spero nel Signore Gesù di mandarvi presto Timòteo, per essere anch’io confortato nel ricevere vostre notizie.19 Io spero nel Signore mio Iesù Cristo di mandare a voi Timoteo presto, chè io sia di buono animo, conosciute tutte quelle cose che son intra voi (e sappiendo il vostro stato).
20 Infatti, non ho nessuno che condivida come lui i miei sentimenti e prenda sinceramente a cuore ciò che vi riguarda:20 Chè io non abbo alcuno che così sia sollecito per voi con puro amore (sì come Timoteo).
21 tutti in realtà cercano i propri interessi, non quelli di Gesù Cristo.21 Chè tutti addomandono quelle cose che son buone a sè, e non quelle di Iesù Cristo.
22 Voi conoscete la buona prova da lui data, poiché ha servito il Vangelo insieme con me, come un figlio con il padre.22 Ma lui potete conoscere per esperimento, chè secondo che figliuolo col padre, egli ha servito (a Dio) con meco nell' evangelio.
23 Spero quindi di mandarvelo presto, appena avrò visto chiaro nella mia situazione.23 Adunque costui abbo speranza di mandare a voi, incontanente ch' io saperò del mio fatto.
24 Ma ho la convinzione nel Signore che presto verrò anch’io di persona.
24 Abbo speranza nel Signore, ch' io medesimo verrò presto a voi.
25 Ho creduto necessario mandarvi Epafrodìto, fratello mio, mio compagno di lavoro e di lotta e vostro inviato per aiutarmi nelle mie necessità.25 Ma ora mi parve che fosse il meglio, che io mandassi a voi Epafrodito, fratello, operatore e compagno mio, e vostro apostolo, e ministro della mia necessità.
26 Aveva grande desiderio di rivedere voi tutti e si preoccupava perché eravate a conoscenza della sua malattia.26 Chè certo egli desiderava di vedere tutti voi; ed era tristo, chè voi avevate inteso ch' egli era infermato.
27 È stato grave, infatti, e vicino alla morte. Ma Dio ha avuto misericordia di lui, e non di lui solo ma anche di me, perché non avessi dolore su dolore.27 Chè per fermo egli pure infermò insino alla morte; ma Iddio ebbe misericordia di lui; e non solamente di lui, ma eziandio di me, chè io non avessi (in lui) tristizia sopra tristizia.
28 Lo mando quindi con tanta premura, perché vi rallegriate al vederlo di nuovo e io non sia più preoccupato.28 Adunque io perciò lo mandai prestamente a voi, che voi ancora, veduto lui, gaudeste e io fussi senza tristizia.
29 Accoglietelo dunque nel Signore con piena gioia e abbiate grande stima verso persone come lui,29 Adunque ricevete lui nel Signore con ogni allegrezza, e fategli onore a questo tal modo.
30 perché ha sfiorato la morte per la causa di Cristo, rischiando la vita, per supplire a ciò che mancava al vostro servizio verso di me.30 Chè egli per l'opera di Iesù Cristo s' avvicinò alla morte, dando l' anima sua (e mettendosi a ventura) per compiere in voi quello che vi mancava verso il mio servizio.