SCRUTATIO

Sábado, 5 Julio 2025 - Sant´Elisabetta di Portogallo ( Letture di oggi)

Siracide 40


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BIBBIA CEI 2008BIBBIA VOLGARE
1 Grandi pene sono destinate a ogni uomo
e un giogo pesante sta sui figli di Adamo,
dal giorno della loro uscita dal grembo materno
fino al giorno del ritorno alla madre di tutti.
1 Una occupazione grande è (nata e) creata a tutti li uomini, e grave giogo sopra li figliuoli di Adamo, dal die che uscirono del ventre della madre loro, infino nel die della sepoltura nella madre di tutti;
2 Il pensiero dell’attesa e il giorno della fine
provocano le loro riflessioni e il timore del cuore.
2 cioè li loro pensieri e le pagure del cuore e li trovamenti dell' aspettare e il dì dello affinimento (di questa occupazione);
3 Da chi siede su un trono glorioso
fino a chi è umiliato su terra e su cenere,
3 da colui che siede (Signore) nella gloriosa sede insino a colui che è abbassato in terra e in cenere;
4 da chi indossa porpora e corona
fino a chi è ricoperto di panno grossolano,
4 e da colui che usa il color (rosato ovver) celeste, e porta corona, infino a colui che è coperto di lino crudo; furore, gelosia, rumore, tempesta, paura di morte, perseverante iracundia e contenzione,
5 non c’è che sdegno, invidia, spavento, agitazione,
paura della morte, contese e liti.
Anche durante il riposo nel letto
il sogno notturno turba i suoi pensieri:
5 e nel tempo della refezione nella camera il sogno della notte (che) muta la scienza sua.
6 per un poco, come niente, sta nel riposo
e subito nel sonno si affatica come di giorno,
è sconvolto dalla visione del suo cuore,
come chi è scampato da una battaglia.
6 Poco come niente sta in riposo, e da lui si vede nel sonno, sì come nel dì si fa ragguardamento.
7 Al momento di mettersi in salvo si sveglia,
meravigliandosi dell’irreale timore.
7 Conturbato è nel sogno del cuore suo, sì come è conturbato colui ch' è scampato il die della battaglia; levossi suso nel tempo della sua salute, e maravigliandosi (della sua grandezza), nulla temea delle cose che sono,
8 Così è per ogni essere vivente, dall’uomo alla bestia,
ma per i peccatori sette volte tanto:
8 dall' uomo infino alla bestia, e sopra li peccatori sette cotanti.
9 morte, sangue, contese, spada,
disgrazie, fame, calamità, flagelli.
9 A queste cose (oltre le predette) si aggiugne morte, sangue, contenzione, mortalità, oppressione, fame e dicertamento e battiture.
10 Questi mali sono stati creati per gli empi,
per loro causa venne anche il diluvio.
10 Tutte queste cose sono create sopra li iniqui, e però fu fatto il diluvio.
11 Tutto quello che proviene dalla terra alla terra ritorna,
quanto viene dalle acque rifluisce nel mare.
11 (Però) tutte le cose, che sono di terra, in terra rivertiranno; e tutte l'acque ritorneranno in mare.
12 Ogni corruzione e ogni ingiustizia sparirà,
ma la fedeltà resterà per sempre.
12 Ogni dono (temporale) e iniquitade si disfarae; e la fede durerà sempre.
13 Le ricchezze degli ingiusti si prosciugheranno come un torrente,
si disperderanno come tuono che echeggia durante l’uragano.
13 Le facultadi delle iniquitadi sì come fiume si seccheranno, e staranno sì come il grande tuono alla piova.
14 Se gli ingiusti dovranno alzare le mani, ci si rallegrerà,
così i trasgressori cadranno in rovina.
14 In aprire le mani sue s'allegrerà; così li peccatori languiranno nella fine.
15 La stirpe degli empi non moltiplica i suoi rami,
le radici impure sono sopra una pietra dura.
15 Li nipoti degl' impii non multiplicheranno rami; e le radici corrotte suonano in su la sommitade della pietra.
16 Il giunco su ogni corso d’acqua o sugli argini di un fiume
viene tagliato prima di ogni altra erba.
16 La verdezza sopra ogni acqua, e alla bocca del fiume sarà divelta prima che nullo fieno.
17 Un atto di bontà è come un giardino di benedizioni,
l’elemosina dura per sempre.
17 La grazia sì come il paradiso permane (sempre) nelle benedizioni; e la misericordia starà in eterno.
18 La vita di chi basta a se stesso e del lavoratore è dolce,
ma più ancora lo è per chi trova un tesoro.
18 La vita dell' operario, lo quale è sufficiente a sè, s'addolcerae; e in lei troverai tesoro.
19 I figli e la fondazione di una città consolidano un nome,
ma più ancora è apprezzata una donna irreprensibile.
19 O figliuolo, lo edificamento della cittade confermerae la fama dello edificatore; e sopra questa fia computata la fen:ina sanza macula.
20 Vino e musica rallegrano il cuore,
ma più ancora l’amore della sapienza.
20 Il vino e la musica allegrano il cuore; e sopra l'uno e l'altra la dilezione della sapienza.
21 Il flauto e l’arpa rendono piacevole il canto,
ma più ancora una voce soave.
21 Le pifare e li salteri fanno soave melodia; e sopra l'una e l'altro è la lingua suave.
22 L’occhio desidera grazia e bellezza,
ma più ancora il verde dei campi.
22 L'occhio desidera di vedere le cose belle e ben formate; e sopra questo desideroe verdi campi.
23 Il compagno e l’amico s’incontrano a tempo opportuno,
ma più ancora moglie e marito.
23 L'amico e il compagno, che nel tempo sono convenevoli, si provano; e sopra amendue la moglie col marito.
24 Fratelli e soccorritori aiutano nella tribolazione,
ma più ancora l’elemosina.
24 Sono li fratelli in adiutorio nel tempo della tribulazione; e la misericordia, che sopra di loro è, li libererà.
25 Oro e argento rendono sicuro il piede,
ma più ancora è stimato un consiglio.
25 Oro e argento è stabilmento de' piedi; e sopra amendue lo buono e unanime consiglio.
26 Ricchezze e potenza sollevano il cuore,
ma più ancora il timore del Signore.
Con il timore del Signore non manca nulla,
con esso non c’è bisogno di cercare un altro aiuto.
26 Le facoltadi e le potenze corporali esaltano il cuore; e sopra ciascuna d'esse il timore di Dio.
27 Il timore del Signore è come un giardino di benedizioni
e protegge più di qualsiasi gloria.
27 Non è nel timore di Dio diminuzione, e non è bisogno in quello cercare altro adiutorio.
28 Figlio, non vivere una vita da mendicante:
è meglio morire piuttosto che mendicare.
28 Il timore di Dio è sì come paradiso di benedizione, e sopra ogni gloria coprirono quello.
29 Un uomo che guarda alla tavola altrui
ha una vita che non si può chiamare tale;
si contaminerà con cibi estranei,
l’uomo sapiente ed educato se ne guarderà.
29 Figliuolo, nel tempo della vita tua non sii mendico; però ch' egli è meglio morire, che mendicare.
30 Il mendicare è dolce nella bocca dello sfrontato,
ma dentro di lui c’è un fuoco che brucia.
30 L'uomo che guarda ad altrui mensa, non è la vita sua disposta in pensare dond' egli viva; però ch' egli nutrica l'anima sua con gli altrui cibi.
31 L'uomo addottrinato e ammaestrato si guarderae da questo.
32 La inopia fia abbattuta nella bocca dello isciocco; il fuoco arderà nel ventre suo.