Scrutatio

Giovedi, 23 maggio 2024 - San Giovanni Battista de Rossi ( Letture di oggi)

Siracide 10


font
BIBBIA CEI 2008BIBBIA VOLGARE
1 Un governatore saggio educa il suo popolo,
il governo dell’uomo di senno è ordinato.
1 Lo giudice savio giudicherà il popolo suo, il principato del savio sarà stabile.
2 Quale il governatore del popolo, tali i suoi ministri;
quale il capo di una città, tali tutti i suoi abitanti.
2 Secondo il giudice del populo, così fieno li ministri suoi; e quale è il rettore della cittade, tali sono gli abitanti in quella.
3 Un re che non ha istruzione rovina il suo popolo,
una città prospera per il senno dei capi.
3 Lo sciocco re perderà il suo popolo; e le cittadi saranno abitate per lo senno de' savi.
4 Il governo del mondo è nelle mani del Signore;
egli vi suscita l’uomo adatto al momento giusto.
4 La signoria della terra sì è nella mano di Dio, (e scomunicabile è ogni iniquità delle genti); e utile rettore al tempo suo susciterà Iddio sopra di quella.
5 Il successo dell’uomo è nelle mani del Signore,
ma sulla persona dello scriba egli pone la sua gloria.
5 Nella mano d' Iddio è la potenza dell' uomo, e sopra la faccia dello scrivano (Iddio) porrà l'onore suo.
6 Non irritarti con il tuo prossimo per un torto qualsiasi
e non fare nulla in preda all’ira.
6 Non tenere a memoria ogni ingiuria la quale t'ha fatto il prossimo; e nulla farai nell' opere della ingiuria.
7 Odiosa al Signore e agli uomini è la superbia,
l’uno e gli altri hanno in odio l’ingiustizia.
7 La superbia è odiosa dinanzi a Dio e dinanzi agli uomini; e ogni iniquità delle genti è biastemievole.
8 Il regno passa da un popolo a un altro
a causa delle ingiustizie, delle violenze e delle ricchezze.
Niente è più empio dell’uomo che ama il denaro,
poiché egli si vende anche l’anima.
8 Il regno si trasporta di gente in gente per le ingiustizie e per le ingiurie e per le contumelie e per diversi inganni.
9 Perché mai si insuperbisce chi è terra e cenere?
Anche da vivo le sue viscere sono ripugnanti.
9 Niuna cosa è più scellerata che lo avaro. Per che sei superba, o terra e cenere?
10 Una lunga malattia si prende gioco del medico;
chi oggi è re, domani morirà.
10 Niuna cosa è più iniqua che amare la pecunia; per che costui che l'ama, ha l'anima sua venale, però che nella vita sua sì gittoe le sue intime cose.
11 Quando l’uomo muore,
eredita rettili, belve e vermi.
11 Ogni signoria è breve per vita. La lunga infermità sì annoia il medico.
12 Principio della superbia è allontanarsi dal Signore;
il superbo distoglie il cuore dal suo creatore.
12 Rimove il medico la breve malattia; e così è il re oggi, e domani si muore.
13 Principio della superbia infatti è il peccato;
chi ne è posseduto diffonde cose orribili.
Perciò il Signore ha castigato duramente i superbi
e li ha abbattuti fino ad annientarli.
13 Quando muore l'uomo, fia erede delli serpenti e bestie e vermini.
14 Il Signore ha rovesciato i troni dei potenti,
al loro posto ha fatto sedere i miti.
14 Il principio della superbia dell' uomo sì è fuggirsi da Dio.
15 Il Signore ha estirpato le radici delle nazioni,
al loro posto ha piantato gli umili.
15 Però che il cuore suo si partì da colui che il fece; e perciò che la superbia è principio d'ogni peccato, colui che lei terrae sarà ripieno dalla maledizione, e infine lo stravolgerae.
16 Il Signore ha sconvolto le terre delle nazioni
e le ha distrutte fino alle fondamenta.
16 Perciò il Signore levò gli ornamenti al convento de' rei, e distrussegli insino alla fine.
17 Le ha cancellate dal consorzio umano e le ha annientate,
ha fatto scomparire dalla terra il loro ricordo.
17 Iddio distrusse le sedie delli superbi dogi, e fa sedere gli umili per coloro.
18 Non è fatta per gli uomini la superbia
né l’impeto della collera per i nati da donna.
18 Iddio inaridì le radici delle superbe genti, e di quelle genti piantoe li umili.
19 Quale stirpe è degna d’onore? La stirpe dell’uomo.
Quale stirpe è degna d’onore? Quelli che temono il Signore.
Quale stirpe non è degna d’onore? La stirpe dell’uomo.
Quale stirpe non è degna d’onore? Quelli che trasgrediscono i comandamenti.
19 Iddio stravolse le terre delli cupidi, e disfecele insino al fondamento.
20 Tra i fratelli viene onorato chi li comanda,
ma agli occhi del Signore quelli che lo temono.
20 Inaridì quelli, e distrusse quelli, e fece cessare la memoria loro da terra.
21 Principio di gradimento è il timore del Signore,
principio di rifiuto l’ostinazione e la superbia.
21 Iddio disfece la memoria de' superbi, e lascioe la memoria delli umili sempre.
22 Il ricco, il nobile, il povero:
loro vanto è il timore del Signore.
22 Superbia non è creata agli uomini, nè iracondia alla nazione delle femine.
23 Non è giusto disprezzare un povero che ha senno
e non conviene onorare un uomo peccatore.
23 Il seme degli uomini, il quale teme Iddio, sarà onorato; ma quello seme degli uomini sarà disonorato, il quale passa il comandamento del Signore.
24 Il principe, il giudice e il potente sono onorati,
ma nessuno di loro è più grande di chi teme il Signore.
24 Nel mezzo de' fratelli lo rettore di quelli sia in onore; e coloro che temono Iddio, saranno nel conspetto suo.
25 Uomini liberi serviranno uno schiavo sapiente
e chi ha senno non protesterà.
25 Il timore di Dio sì è gloria degli onorati ricchi e delli poveri.
26 Non fare il saccente nel compiere il tuo lavoro
e non gloriarti nel momento del tuo bisogno.
26 Non dispregiare l'uomo povero e giusto; e non magnificare l' uomo peccatore ricco.
27 Meglio uno che lavora e abbonda di tutto
di chi va in giro a vantarsi e manca di cibo.
27 Grande è il giudice, e potente in onore; e non è egli maggiore di colui che teme Iddio.
28 Figlio, con modestia pensa al tuo onore
e fatti valere secondo il tuo merito.
28 Li liberi sono servi del savio servo; e l' uomo savio e disciplinato non mormorarae quando è castigato, e chi non sae non sarà onorato.
29 Chi giustificherà uno che fa male a se stesso
e chi onorerà colui che si disonora?
29 Non ti esaltare in fare l' opera tua, e non dimorare nel tempo dell' angoscia.
30 Un povero viene onorato per la sua scienza
e un ricco viene onorato per la sua ricchezza.
30 Meglio è colui che adopera, e abbonda in tutte le cose, che colui che si gloria, e non ha del pane.
31 Chi è onorato nella povertà, quanto più lo sarà nella ricchezza!
E chi è disprezzato nella ricchezza, quanto più lo sarà nella povertà!
31 Figliuolo, salva l'anima tua nella mansuetudine, e dàlli onore secondo il merito suo.
32 Or chi giustificherae colui che pecca nell'anima sua? chi onorerà colui che disonora l'anima sua?
33 Il povero si gloria per la disciplina e il timor suo; ed è alcuno che è onorato per la ricchezza sua.
34 Colui che si vanagloria nella povertade, quanto maggiormente nella ricchezza? E colui che si gloria nelle ricchezze, tema la povertade.